(19-08-2024 10:02)Stranizzadamuri Ha scritto: In 30 anni di navigazioni e ancoraggi in tanti mari e in tante situazioni, l'unica cosa che ci ha sempre salvato e' studiare e continuare a provare quale possa essere il miglior modo di organizzare una linea di ancoraggio.
Hai espresso molto bene un concetto molto valido in una condizione di accesso a luoghi non noti.
In linea teorica una volta interiorizzato tramite esperienza il comportamento della barca e della linea nelle varie condizioni meteomarine e di profondità la variabile rimane il fondale.
Per questo rimango convinto che la tranquillità di scendere a terra lasciando la barca possa nascere solo dall'esperienza acquisita e non da una app.
Nel caso di Elao, questo multiscafo di 7 metri, relativamente leggero (immagino che sia ora al doppio del suo dislocamento a vuoto quindi sui 1500kg), basso sull'acqua ma con una certa presa al vento, non saprei immaginarmi comportamento all'ancora con vento, ad ogni modo così di primo acchito in situazioni antipatiche mediterranee se non in porto lo vedo meglio in luoghi protetti dal mare vicino a riva o proprio a riva...ma solo facendo esperienza e condividendo con altri wharram si capirà...