Ieri ho riapplicato l’epossidica sopra lo smalto che avevo carteggiato (parte destra) e dopo una notte sul termosifone lo smalto non si è mosso mentre l’epossidica è completamente asciutta. Oggi darò la seconda mano e domani la terza.
Sembra un risultato molto incoraggiante se si considera che l’applicazione epossidica precedente (parte sinistra) aveva creato la reticolazione dello smalto dopo circa un’ora quando era ancora fresca.
Questo sembra avvalorare la teoria che martedì lo smalto non fosse ancora ben asciutto e il fenomeno sarebbe probabilmente comparso anche applicando una vernice monocomponente di tipo diverso e incompatibile se applicata bagnato su bagnato.
L’altro campione, preparato mercoledì dal colorificio, resterà invece sul termosifone almeno fino a domani in modo da avere la certezza che lo smalto sarà ben asciutto prima di applicarci sopra l’epossidica per la prova finale.
@mlipizer
I motivi sono essenzialmente economici e pratici.
Il gelcoat sicuramente regge ma applicarlo sarebbe un lavoraccio quasi impossibile specie sulle piccole porzioni in cui devo arrivare. Gli smalti non sono invece tutti uguali (basta guardare i relativi prezzi). Quello che vorrei usare io è tra i più economici (quindi con scarse attitudini ad applicazioni esterne senza adeguata protezione) mentre il costo della resina non lo considero perché ne ho in quantità più che abbondante e non posso tenerla dei barattoli troppo a lungo.
@bludiprua
Ho sempre utilizzato coloranti in polvere di mica, che colorano ma lasciano un effetto trasparente (utile, ad esempio, per la creazione di ornamenti, tavoli e mobili).
Per creare l’effetto ricoprente, proprio dello smalto, dovrei aggiungerne tanta ma finirei per creare uno stucco da dare a spatola. Forse esistono coloranti liquidi, ma credo che occorra quello chimicamente compatibile con il tipo di resina che però non conosco. C’è poi il problema del colore che io vorrei omogeneizzare con quello del gelcoat esistente (dove lo trovo un colorante così?). Quindi l’idea sarebbe buona ma la soluzione non è praticamente inattuabile. È già molto chiedere all’epossidica di fare anche il mestiere di vernice trasparente.
@luca boetti
Ovviamente una pitturazione con ciclo specifico tutto bicomponente di buona qualità e della stessa marca sarebbe certamente migliore ma con dei costi sproporzionati rispetto alla “filosofia” di questo lavoro portato avanti con pezzi e materiali di recupero o avanzati da precedenti lavorazioni. Peraltro anche il ciclo più blasonato e costoso del mondo non può considerarsi eterno.
@bullo
Il tecnico del colorificio non è entrato nel merito del ciclo di pitturazione che ho in mente, anche perché sono loro cliente da tempo, mi conosce e sa che non parlo e agisco a vanvera. Un domani potrà semmai essere rimproverato se il colore che mi preparerà farà a pugni con quello del gelcoat della parte originaria in vetroresina, ma su questo le mie specifiche “estetiche” sono state piuttosto tolleranti. Quindi lasciamolo stare e non attribuiamogli responsabilità non sue.