02-11-2009, 18:30
quello rotto è il perno, e chiaramente è una rottura a fatica, almeno a guardare i colori sulla frattura.
molto probabilmente un pezzo nato difettoso, o le sollecitazioni subite dalle condizioni meteo decisamente avverse che hanno subito ha determinato un notevole sovraccarico sulla sezione resistente.
il problema dei perni è che lavorano benissimo a trazione, ma malissimo a taglio e momento flettente.
il collegamento 'standard' eseguito sulle barche è costituito da una 'cavallotta' che si imperna su una mastra.
questo permette di scaricare le tensioni sul piano perpendicolare alla rotazione (spinotto), ma no quelle sul piano perpendicolare a quello mastretta, inducendo momento flettente sul perno sia basso che in testa dove la soluzione di collegamento è sostanzialmente la stessa.
il pompaggio della vela sullo strallo determina così un momento alternato sul perno del terminale e quindi carico alternato e rottura a fatica.
la soluzione migliore per imbarcazioni al limite come questi 40' dovrebbero essere snodi sferici su entrambe le teste.
un poco più pesanti degli accoppiamenti tradizionali, ma da punto di vista strutturale più sicuri.
soluzione alternativa,meccanicamente parlando, un doppio snodo sia in testa che a piede. in questo modo i carichi agenti sul perno restano solo quelli sulla normale. anche questi, certamente, nel tempo Piccoletto rottura a fatica, ma con un numero di cicli infinitamente superiore che nel caso di tensoflessione alternata.
molto probabilmente un pezzo nato difettoso, o le sollecitazioni subite dalle condizioni meteo decisamente avverse che hanno subito ha determinato un notevole sovraccarico sulla sezione resistente.
il problema dei perni è che lavorano benissimo a trazione, ma malissimo a taglio e momento flettente.
il collegamento 'standard' eseguito sulle barche è costituito da una 'cavallotta' che si imperna su una mastra.
questo permette di scaricare le tensioni sul piano perpendicolare alla rotazione (spinotto), ma no quelle sul piano perpendicolare a quello mastretta, inducendo momento flettente sul perno sia basso che in testa dove la soluzione di collegamento è sostanzialmente la stessa.
il pompaggio della vela sullo strallo determina così un momento alternato sul perno del terminale e quindi carico alternato e rottura a fatica.
la soluzione migliore per imbarcazioni al limite come questi 40' dovrebbero essere snodi sferici su entrambe le teste.
un poco più pesanti degli accoppiamenti tradizionali, ma da punto di vista strutturale più sicuri.
soluzione alternativa,meccanicamente parlando, un doppio snodo sia in testa che a piede. in questo modo i carichi agenti sul perno restano solo quelli sulla normale. anche questi, certamente, nel tempo Piccoletto rottura a fatica, ma con un numero di cicli infinitamente superiore che nel caso di tensoflessione alternata.
