Può darsi che siano nate autoportanti e sono stati aggiunti i garrocci in un secondo momento, o viceversa.
Può anche essere che siano nate proprio così perché le vele da cattivo tempo devono poter essere utilizzate in qualsiasi condizione, anche con armi di fortuna.
Quindi:
- impiego principale ingarrocciata sullo strallo o sullo stralletto
- impiego di fortuna come vela autoportante (nell'ipotesi in cui lo stallo non possa essere usato).
Le mie vele di prua da cattivo tempo (trinca e tormentina) sono nate autoportanti (con cima da 6 mm di kevlar cucita nell’inferitura) perché vanno in tensione tramite la drizza del fiocco 2 (non avendo, sull’albero, l’attacco per lo stralletto).
Il sistema è però abbastanza complicato da usare in navigazione in condizioni difficili oltre a sollecitare enormemente la puleggia della drizza.
Alla prima occasione che avrò di disalberare (ovviamente per manutenzione...
) cercherò di trovare il sistema di creare un attacco per lo stralletto che vorrei realizzare in tessile. A quel punto farò aggiungere i garrocci alle vele (pur rimanendo autoportanti in ossequio al principio della ridondanza
).