Quesito sull'osmosi
PREMESSA: A Polimeri. Perchè vuoi sforzarti di non capire e offendi la tua intelligenza? Con i tuoi messaggi solo assertivi puoi indurre gli altri in errore, inoltre fai anche delle affermazioni poco scientifiche forse sopraffatto dalla pulsione di uno spirito volto al contradittorio, ma è fuori luogo e poco comprensibile. Inoltre non devo dimostrare di essere il 'primo della classe'. Semplicemente lo sono per dono di una natura benigna e per onesta dedizione agli studi più alti. Purtropo ad affermazioni approssimative devo, giocoforza, rispondere con spiegazioni scientifiche che hanno l'apparire del presuntuoso e del vanesio. E' uno scotto da pagare. Non avevo questo approccio nei primi topic improntati a buon senso e semplicità e collaborazione. Mi piace il confronto, ma basato sul rispetto, sulla logica e la forza della conoscenza e sono sempre stato pronto a riconoscere i miei sbagli, solo chi non fa non sbaglia. Non sopporto un confronto basato sulla prevaricazione e soprattutto la manipolazione falsificativa di quanto scrivono gli altri, pratica purtroppo tristemente diffusa oggigiorno in Tv e sui giornali. Ne vuoi un esempio : nell'ultimo post scrivi 'l'umidita uniforme come mi dice la legge di fick' O non hai capito nulla, e mi dispice. O rimesti nel torbido perchè ho spiegato proprio il contrario, cioè quello che dici anche tu! (gradiente, cioè differenza nella concentrazione. non uniformita) Tu dici molte cose vicine al reale e mostri di masticare tali problemi. Se ti rassereni, lascindo prevalere il cervello sulle viscere, scoprirai che quanto diciamo non è poi tanto diverso.
POST: Polimeri insiste ancora nell'ultimo post sul fatto che io affermi che l'epossidica va data sulla carena bagnata. Questo è chiaramente manipolato e non è vero. Dico altra cosa e mi ripeterò di seguito su questo tema che ormai sembra essere rimasto l'unico motivo del contendere.
Premettiamo che in genere tutti noi siamo persone attente alla salute della nostra barca e forse anche un po maniaci. Pertanto quando solleviamo un problema e sempre agli inizi, soprattutto per 'l'osmosi' che è stato un grande business per i cantieri e per il terrore elargito a piene mani da un decennio da riviste e 'interessati'.
Voglio dire che ci spaventiamo oltremisura quando vediamo le prime bollicine e gridiamo 'OSMOSI' come gridassimo lebbra (che poi l'osmosi è forse il fenomeno meno caratterizante di tutta la problematica carena). per fare un esempio: la foto della carena mostrata nel topic è di una barca in buone condizioni ed i valori segnati di umidità, se corretti, e se la scala è quella normalmente usata, sono asolutamente ottimi , anche se nulla si sa su quanto la barca sia stata a secco (ma credo poco).
Pertanto tutti noi, così allertati, parliamo subito di 'osmosi' su scafi con poche bolle e non lasciamo che le cose degenerino sino a procurare danni strutturali ai play in fiber glass e inzuppamenti massivi di acqua.
In queste condizioni spesso il problema è solo iniziale e nasce da un invecchiamento del gel-coat che lascia passare più acqua del dovuto e la resina solida, appena ne ha la possibilità, l'assorbe perchè purtroppo è nella sua natura di assorbire acqua sino al 30% del proprio peso (varia da resina a resina e dalla qualità della reticolazione ovviamente). Questo dato è riportato in letteratura ed è noto. I produttori si sforzano di produrre nuove formulazioni meno assorbenti.
E' appurato, anche in questo forum, che, indipendentemente dalla qualità della resina, se l'acqua non riesce a passare non puo accadere niente ed eventuali pericoli resteranno silenti, senza nessun effetto sulla rigidezza e resistenza strutturale dello scafo.
Le prime bolle che vediamo, soprattutto su barche datate, sono un segno che nei primi strati comincia a esserci più umidità. Molto probabilmente, a causa della lentezza dello spostamento dell'acqua nella resina solida (il solito Fick), gli strati interni sono ancora relativamente 'asciutti' . Acqua comunque ce ne sarà sempre un po, sin dall'origine.
Stante questa condizione che poi è la maggioranza dei casi, dico che non è necessario dare mano al portafoglio e sventrare la carena per rifarla. Dico che nella maggioranza dei casi una breve asciugatura limitata ai soli strati esterni è sufficiente per poter dare l'epossidica. So, ovviamente, che una volta sigillata la superficie, l' eventuale umidità interna si sposterà verso la superficie, ma in media sarà inferiore a quella di prima e potrebbe non essere più sufficiente a creare bolle o altri danni ed il distacco del film di resina epossidica aggiunto. Lo scritto di Polimeri invece fa quasi credere che la barca esploda per la pressione di quest'acqua rimasta nella resina (parla di vapore ??!!... ) del film che si staccherebbe subito rovinando al barca (???!!!) .
Invero è più probabile, proprio perchè siamo all'inizio del danno, che all'interno, poco oltre la superficie, la vetroresina sia ancora intonsa, come uscita dalla fabbrica.
Riassumendo io dico che alle prime bolle non ci si deve spaventare, non fasciarsi la testa prima di averla rotta, di fare asciugare 'quanto più si può (...banale!!!)', dopo aver tolto bene tutta l'antivegetativa lasciando ben scoperto il gelcoat originale, eventualmente curare le bolle rimaste, spesso scompaiono in poco tempo, meglio aprirle o segnarle quando ancora visibili). E quindi di dare qualche mano di epossidica pura che da un aiuto (piccolo o grande che sia) a fermare/rallentare la penetrazione dell'acqua.
Nella maggioranza dei casi, se pure rimane un po di umidità all'interno non è detto che riesca a staccare l'epossidica. Polimeri ha ragione a dire che lo spessore di 20 mm interni è molto maggiore dei pochi millimetri dello strato esterno 'seccato', ma non tiene conto che la distribuzione non è costante (e lui sa bene che non è costante durante il processo, lo dimostra propri l'accusa che mi fa che io affermi l'uniformità), siccome siamo all'inizio del fenomeno e non in presenza di barche abbandonate e rovinate, l'umidità potrebbe essere alta solo sulla superficie (se è lenta ad uscire è lenta anche ad entrare) e in ogni caso, anche se fosse rimasta acqua all'interno questa si muoverà in entrambe le direzioni, verso il lato mare ed il lato sottocoperta, e quindi sulla superfice con l'epossidica ne arriverà un amedia, 1/3 o la metà circa di quella che non avesse avuto tempo di uscire se la barca fosse rimasta poco tempo a secco, e si distribuirebbe in tutto lo spessore della resina e non solo sul film pocanzi deposto per quanto sfortunato possa essere per le sfigate di Polimeri. E comunque nella resina ci resterà sempre dell'umidità con la quale convivere. Io consiglio appunto di fare questo tentativo, che poi è molto economico, prima di far demolire la carena o pagare invasi e cantieri per anni. Avendo messo l'epossidica, in un anno di mare, non potra andare peggio di prima, potremo valutare con comodo se abbiamo risolto così o se ricorrere ad interventi più invasivi.
A me sembra un discorso di buon senso e ben diverso ( sia pure se divertente...) dal dire di impermeabilizare una barca 'bagnata'. Vogliono far credere di capire questo per puro gusto di contrapposizione e ridicolizare. Ma a chi giova? Forse a cantieri e venditori/produttori di resine. Io parlo da 'utilizzatore finale'
E' ovvio che se si ha disponibilità di tempo e di soldi 'più si fa meglio è'. E' vero che ognuno conosce la storia della propria barca. Che fare delle misure di umidità interne alla resina, forandola di volta in volta, da un quadro assolutamente preciso, ma anche buchi certi a bolle probabili. E' pur vero che un cantiere o un 'esperto' a pagamento vi forzeranno al peggio sia per interesse, ma anche, in buona fede, per professionale prudenza. Ma non è detto che serva veramente. Sulla base delle conoscenze scientifiche ed esperienza su mie barche, consiglierei non di partire dal meglio in assoluto, ma da quello compatibile con i propri problemi e con animo sereno... poi si vedrà. Intanto la barca in un anno non 'affonderà' ne si rovinerà di più per aver messo un po di epossidica impermeabilizzante su una resina, eventualmente, ancora troppo umida. Non è certamente meglio vararla tal quale se non è possibile tenerla a secco.
Buon vento ai sinceri di cuore.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-04-2010 17:13 da fulvio.)
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