Ad ognuno il suo ruolo su cui deve avere massima autonomia:
L'armatore comanda 100% ma fino al segnale di avviso poi sta zitto e fa il suo ruolo.
Lo skipper comanda, fa decidere ad ognuno in funzione delle sue mansioni, ma se non è d'accordo può intervenire. Importante sapere chi è lo skipper che ha la responsabilità e a cui spetta eventualmente l'ultima parola. Egli deve in ogni caso rispettare i ruoli di bordo ed intervenire solo in casi gravi (es. disaccordo fra tattico e timoniere che non dovrebbe accadere).
Il tattico deve avere la più ampia autonomia sulla tattica e deve rispondere solo allo skipper se non è lui, quindi deciderà lui dove correre, quando virare/abbattere, e altro. Eli si avvale della collaborazione di navigatori, strtega, ...
Il timoniere deve solo timonare, deve far correre la barca, deve seguire le disposizioni del tattico. però a lui spetta l'autonomia in fase di partenza dove una volta sentito da quale parte il tattico vuole partire e su quale lato preferisce correre, dovrà gestire autonomamente la partenza.
Il prodiere deve controllare prua, ingaggi,ecc.
Agli altri ad ognuno il suo ruolo fatto con attenzione.
La barca non è proprio una dittatura, ma sicuramente una caserma militare. In ogni caso la tendenza moderna è quella di interagire con il dialogo continuo in barca in modo che tutto l'equipaggio possa portare informazioni utili agli altri soprattutto al tattico e timoniere (senza però parlare a vanvera)

.
Mi pare siano diniti i tempi di Dennis Conner quando in barca regnava il silenzio di tomba...