Indubbiamente la costruzione del nuovo in legno accoppiata con resine epossidiche, puristi del filologico a parte, da una serie innumerevoli di vantaggi. Uno dei primi e credo più importanti è appunto di chiudere la calafatura non più con stoppa bituminosa ma con cotonina e resina che rimane una calafatura 'perenne' a patto di rispettare rigorosamente la qualità di stagionatura del legno.
Tuttavia questo non basta in quanto va comunque rivestito il tutto con tessuto di vetroresina anche se di grammatura leggera, per permettere il totale isolamento del legno dall'acqua.
Ma qui abbiamo abbondantemente destato la suscettibilità (forse anche giusta) di coloro che quando pensano ad una barca in legno, la pensano costruttivamente come è sempre stata fatta in secoli di storia, e cioè con calafato tradizionale che poi va rifatto ogni tot anni con minio ecc ecc ecc.
Di fatto ci sono cantieri 'moderni' che hanno scelto la via di mezzo e cioè usando il legno e 'additivandolo' delle nuove, si fa per dire,
sostanze chimiche quali resine ed a proposito cito i cantieri Montisola i quali pur essendo maestri d'ascia per tradizione, costruiscono dinghi e stupendi gozzi in legno con l'ausilio di resine epossidiche.
Detto questo mi viene solo una curiosità: vuoi costruirti un gozzo in legno quindi in fasciame con epoxy e poi armarlo a vela latina da solo con le tue mani...ma hai già costruito qualcosa di più piccolo o sarebbe la tua prima esperienza? Nella seconda ipotesi mi sorgerebbero spontaneamente una serie di dubbi.
Comunque in Q_lo alla balena

Bob.