In questa discussione avevo raccontato come procedo per ridurre la randa nelle andature portanti, anche in solitario.
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=46566
Sempre nelle andature portanti io preferisco iniziare con il ridurre la randa, e questo per tre motivi:
- la riduzione diventerebbe molto più complicata quando il vento rinforza ulteriormente, perché non è facile portarsi prua al vento in quelle condizioni (lo ha spiegato Bullo nell’intervento precedente, per cui non sto a ripetere)
- la randa ha una maggiore tendenza orziera, il che accentua il rischio di straorze involontarie, specie nel mio caso (avendo una barca IOR con poppa stretta e molto slanciata ho meno stabilità, con l’onda al giardinetto o a fil di ruota, di una barca moderna con poppa larga e poco slanciata)
- la randa complica la manovra di strambata (specie in solitaria e con le volanti – non strutturali - che armo con la II mano proprio perché non interferiscono con la randa).
Poi, ovviamente, se mi manca poco all'arrivo (parlo di crociera e cazzeggio) non sto a sbattermi più di tanto con la randa e preferisco dare solo qualche giro al genova
Navigare al lasco con le sole vele di prua non è poi così stravagante come si possa pensare

. All’occorrenza lo fanno anche quelli della Vandee Globe navigando tra il 40° e il 50° sud (trainati dalla sola trinchetta se il vento è molto forte o anche con un po’ di genova se il vento ulula meno), dove il pericolo di ficcare la prua nell'ondona di fronte, mentre si scende planando dall'ondona di poppa, è maggiore che nelle nostre acque

.
La randa, infatti, non carica la prua (aiutandola ad alzarsi sopra l'onda anziché affondare) come invece fanno le altre vele (genova, fiocco, trinchetta, tormentina), benché abbia le sue controindicazioni….

Insomma, molto spesso nella vela è necessario trovare o “inventarsi” quella soluzione di compromesso ottimale per affrontare quella particolare situazione; soluzione di compromesso che invece potrebbe non essere ottimale in altre situazioni o con barche o equipaggi diversi.
Se poi si sa spiegare il 'perchè' quella determinata soluzione ha funzionato ed era anche quella ottimale....bè, allora la vela smette di essere una 'oppppionione'

....per diventare una cosa molto più tecnica e scientifica....

