26-10-2010, 15:17
Le linee di carena le ha fatte il progettista, David Reard (www.davidreard.com) e noi ci siamo fidati della sua esperienza.
Comunque credo che le linee di una barca planante siano tali da garantire una spinta verticale all'aumentare della velocità. E' questa spinta che fa 'uscire' lo scafo dall'acqua e gli permette di scivolare.
La scelta di utilizzare per parte del composito un materiale come il compensato marino è stata dettata sia per mantenere i costi a livelli accettabile sia per non avere uno scafo troppo rigido che in navigazione tende a 'risuonare' e ad essere poco confortevole.
Per le riparazioni basta avere a bordo qualche chilo di resina epossidica (esiste anche un tipo che catalizza sott'acqua), un po' di tessuti ed un flessibile (con l'inverter) e si riescono a fare riparazioni anche in un atollo deserto.
Comunque credo che le linee di una barca planante siano tali da garantire una spinta verticale all'aumentare della velocità. E' questa spinta che fa 'uscire' lo scafo dall'acqua e gli permette di scivolare.
La scelta di utilizzare per parte del composito un materiale come il compensato marino è stata dettata sia per mantenere i costi a livelli accettabile sia per non avere uno scafo troppo rigido che in navigazione tende a 'risuonare' e ad essere poco confortevole.
Per le riparazioni basta avere a bordo qualche chilo di resina epossidica (esiste anche un tipo che catalizza sott'acqua), un po' di tessuti ed un flessibile (con l'inverter) e si riescono a fare riparazioni anche in un atollo deserto.
