kawua75
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virata
Quindi se mi permetti, faccio copia ed incolla di questa splendida spiegazione e la mando per mail all'equipaggio.
Citazione:albert ha scritto:
Allora, come dice lenny, lasca quando il fiocco non porta più....come fare ad individuare il momento giusto ?
C'è un momento, ma solo uno, in cui la scotta non ha più tensione, prima infatti c'è ancora la vela che porta, poi invece c'è la vela a collo; quando vedi (o senti) che la scotta è in bando, quello è il momento di filarla: più facile a farsi che a dirsi.
Già che ci sei controlla come vira il tuo timoniere, perchè, se è bravo, questo momento dura un po' di più, se è scarsino, è molto più difficile 'cogliere l'attimo'....e allora andrebbe sostituito lui....
Mi spiego: con barche relativamente pesanti (a chiglia zavorrata) la prima parte della virata fino a prua al vento deve essere lenta, perchè si guadagnano comunque metri di acqua verso la boa e la pala del timone frena meno; nel momento in cui il genoa viene lascato, il timoniere può accentuare un po' la rotazione che va comunque fermata progressivamente finchè la randa si gonfia sulle nuove mure (il randista lasca per accelerare accompagnando una eventuale poggiatina solo dopo che si è gonfiata, altrimenti si prende una scarpata o una gomitata a seconda della sua posizione....). Sulle barche grossine dove ci sono tailer e controtailer, quest'ultimo, che è 'la bestia' dei due cazza la scotta 'a bestia', appunto, e la consegna al tailer (che deve pesare poco perchè sta sottovento) che usualmente la lasca due dita e poi la recupera quando la velocità target è raggiunta. Se la manovra è fatta bene il genoa non esce mai fuori dalle draglie. Ovviamente coi fiocchi 105 % questi problemi non esistono.
Ciao
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11-12-2010 02:29 |
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