Citazione:Giorgio ha scritto:
Bello pensare di spargere sigillante quale esso sia casualmente senza sapere da dove entra.
La barca ha una coperta sanissima quasi nuova, le doghe sono incollate le infiltrazioni non hanno compromesso nulla, la foto non rende giustizia, la coperta è sporca per l'inverno.
Confesso di essere d'accordo con Giorgio, non si può mettere sigillante infilato alla ben e meglio che magari tiene per un pò e poi ti torna a mollare.
Dico questo perchè considero il tipo di attacco del candeliere un punto debole della attrezzatura di coperta.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Mi spiego meglio la basetta ha tre punti di attacco, due con viti e uno incastrato a leva, nel profilato in alluminio.
Mi sembra che tirando sulle draglie la basetta è sollecitata oltremodo, al punto che a due anni dal varo, tutte le viti sono lente, l'aderenza base vetroresina è difficile da ottenere.
L'attacco non è debole sul piano della ristenza meccanica, ma è mal concepito sul piano del modo di lavorare, perchè mi favorisce piano piano l'allentamento di tutto.
Ho smontato un candeliere, ho visto che il cantiere ha messo un pò di silicone, ma si è staccato, in quanto le viti sono tutte lente?
Cerco una soluzione che risolva in radice il problema non volgio mettere una pezza.
Rimettere il silicone rifarei quello che ha fatto il cantiere, ma che alla lunga penso non sia efficace.
L'idea che avevo era di ricavare una guarnizione da un foglio, ad esempio di neoprene di 1-2 mm, da inserire alla base, serrare per bene le viti; in questo modo ottengo piena aderenza e nel contempo elasticità alle sollecitazioni, non so se mi sono spiegato?
Cercavo un confronto su questa soluzione perchè non ne ho mai viste, non ultimo il tipo di materiale.