Io sono una mente pratica....come forse si sarà capito.
Mi piace analizzare le teorie, ma poi, se non hanno applicazione pratica o, come dice ZK, se non servono a comprendere ciò che succede nella realtà, le lascio in un cassetto a sedimentare.
In questo caso, ritengo che nei testi ad utilizzo dei velisti si abusi di alcune teorie e si faccia dir loro cose che non sono in grado di dire.
Intanto, per osef, la teoria circolatoria analizza una sezione del profilo di un'ala o vela con r.a. 'infinito' e ciò che succede sul piano orizzontale (nel nostro caso)del profilo e nel suo contorno; la condizione è che il moto sia stabilizzato, dunque ogni turbolenza (es. vortici marginali, stallo, etc.) inficia la teoria.
Dato che mi ero lamentato che sul divano (mi hanno regalato una tablet Huawei, un po' meglio del telefonino) non avevo la possibilità di spiegarmi a scarabocchi, ora che sono al pc, vi somministro, così einstei impara ad aprire queste discussioni

, la rappresentazione grafica

relativa alle somme vettoriali del vento reale + quello circolatorio, che determinano il vento deviato
'D'.
Come vedete, sopravvento i vettori si sottraggono = meno velocità, sottovento si sommano = più velocità, a prua deviano sottovento = buono, a poppa deviano sopravvento = scia in scarso.
Secondo me ad un 'marinaio' questo dovrebbe essere ciò che rimane in testa di questa teoria....
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Ciao, torno al lavoro.