Monocristallino, policristallino, amorfo...?!?
Grazie, grazie, grazie per la dovizia di particolari!
Ci stiamo avvicinando alla risposta definitiva al quesito iniziale.
Innanzitutto ringrazio ASK che ci ha dato un autorevole parere contente finalmente percentuali!
Ne potrebbe emergere, con un po' di collaborazione, una tabella ADV per il dimensionamento della 'sorgente solare' di bordo!
Correggetemi se sbaglio, ecco come interpreto le vostre informazioni:
SCELTA DEL TIPO DI PANNELLO
Un pannello solare in pieno sole rende il 100% del proprio potenziale.
Che è grossolanamente 18% della energia solare con cui è irradiato per il monocristallino, 14% per il poli, 9% per l'amorfo.
Se il pannello va tutto in ombra rende circa il 25% del proprio potenziale.
Che è grossolanamente 4,5% della energia solare con cui è irradiato per monocristallino, 3,5% per il poli, e anche supponendo che l'amorfo limiti al 50% la propria caduta produttiva invece che al 25% questo lo colloca comunque al 4,5% della energia solare con cui è irradiato.
Ergo NON sussiste convenienza energetica nell'installare un amorfo, alla peggio produco uguale energia elettrica, ma nel migliore dei casi ne produco il doppio.
Ripeto che in tutti queste riflessioni NON è mai in discussione il fattore DENARO, anche dal momento che rispetto al valore dell'imbaracazione quello die pannelli solari è risibile.
Confermatemi se ho capito bene fino a qui, sarebbe bello finalmente poter chairire questo punto su cui persino il web era muto.
DIMENSIONAMENTO DELLA CENTRALE SOLARE DI BORDO
Nulla da dire circa il calcolo del consumo utenze, ormai sviscerato in tutte le sue parti e riducentesi al fine ad una somma algebrica.
Noto questo si pone il problema di quanto ottimisticamente proettare la propria produzione potenziale id energia.
Diamo per assodato che una tuga sgombra di un 40 piedi contemporaneo abbia una massima superficie utilizzabile di 3 mq (due fasce parallele da poco oltre gli stopper al punto in cui si apre la canalina per le manovre recesse vicino al piede d'albero da 2 metri di lunghezza e 75 cm di larghezza) [anche qui sono benvenute tutte le misurazioni real-life].
1 mq di pannello monoscristallino calpestabile Enecom rende circa 150W, in pieno sole.
Da bravo pessimista, il mio ideale sarebbe dimensionare l'insieme perchè LA MINORE PRODUZIONE POSSIBILE copra interamente il fabbisogno (ripeto, il denaro NON è in discussione)
Se fosse tutto in ombra il sistema massimo produrrebbe 3mq x 150 Wp x 8 ore x 25% in ombra = 900 Watt che sono 75 A a 12 v.
Di 300 A teorici mi ritrovo con 'soli 75 A' che tuttavia potrebbero garantire piena copertura del fabbisogno energetico per la maggior parte degli utenti.
A circa 850 euro/mq il sistema costerebbe sui 2500 euro di pannello e altri diciamo 1000 per cabalaggi ed elettronica. Sempre a stare larghi larghi.
A chiosa di tutto cià mi verrebbe da chiedermi: perchè i produttori non propongono in opzione una sistemazione 'ab origine' dei pannelli solari in tuga, recessi per essere a filo calpestio... basta scavare il gelcoat di un centimetro nella forma giusta e fare qualche bco qua e là!
Il calcolo pessimistico ci piglia con le vostre esperienze? Lo chiedo in special modo ai delusi dalle rese dei pannelli!
Saremmo disposti a spendere quella cifra per la garanzia di autonomia energetica assoluta, gratuita e permanente?
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