le sezioni vericali di una vela sono delle catenarie,(il nome non e' giusto ma a questo nome i velisti associano una curva ben precisa... roba nominata da un certo eulero qualche secolo fa) perche la vela stia in piedi ci devono essere delle zone del tessuto che lavorano in tal senso.
lo scafo di una barca e' un corpo rigido, una vela e' quasi sempre fatta con un tessuto, piu o meno tecnologico ma per capirsi e' roba che si piega, non ha una forma imposta, tanto e' vero che in virata la vela trasforma le sue concavita in convessita!
non vorrei fare una lezione su come si progetta un sft di modellazione, solo provare a spiegare perche a delle sezioni orizzantili corrispondono delle ben definite sezioni verticali lungo le quali si sviluppano le tensioni nel materiale e che devono partire per forza da forme magre sulla base!
l' importante e' che sia un gioco e che si riesca a capirsi, ci provo!
questa vela l' ho in parte disegnata io, i fili che poi saranno in carbonio seguono delle linee di forza abbastanza particolari, in genere le vele in carbonio sono a range, sono buone per velocita del vento molto limitate, il gioco e' a modificarne la forma con la tensione della drizza e a fare in modo che la disposizione dei fili sposti in avanti il grasso sulle raffiche
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questa vela e' un fiocco, da notare ci sono tre linne principali nella distibuzione dei fili, come ho detto prima servono insieme alla forma del tessuto a mantenere le sezioni orizzontali in una forma ben precisa, non tutte le sezioni possono essere corrette dal punto di vista aereodinamico.
tra la buga e la penna i fili e le sollecitazioni sono molto diritti per non far deformare la balumina che altrimente si curverebbe, per capirsi quando vedete un bel sacco che rientra sulla balumina dipende dal tessuto subito prima della balumina che si allunga,vvero da una base poco cazzata o deformata che consente al tessuto di salire.
tra mura e penna i fili seguono una curva molto accentuata, sulle raffiche questa disposizione trasforma la pressione sulla vela in trazione in avanti per il grasso, veniamo al succo del problema, i fili tra bugna e mura servono ad impedire che la base si alzi consentendo alla vela di ingrassarsi nel mezzo, di fare il famoso sacco che si vede su una randa lasca di base per capirsi.
dunque se e' vero che e' posibile disegnare una brutta vela comunque e' anche vero che alcuni parametri sono fondamentali per il suo funzionamento.
insomma in ogni vela ci sono dei pezzi di tessuto che non possono seguire le forma che vorremmo darle ma devono rispettarne la struttura, la base magra rispetta la struttura!
spero di non dover postare la foto di una barca vista da prua, osservate la silutte della vela e' una curva, parte vicina all' albero, si gonfia intorno ad un terzo dell' altezza e torna vicina all' albero.
se avete in mente la vela rigida di oracol e' tutta un altra cosa, questi parametri sega non c'e' bisogno di rispettarli, non e' un caso che andasse piu forte.
ho aggiustato un po di svarioni scritto un po a braccio
molto a braccio!