Carichi su cime ormeggio
questa la scrissi tempo fa in aktra seda.... magari ti può tornare utile. considera solo vento e niente omda.
Vento esattamente da prua.
Immaginiamo dopo una stanca del vento, una raffica di un tot di nodi. La barca, comincia una corsa nella direzione della banchina.
Questa velocità aumenterà proporzionalmenmte rispetto all'escursione disponibile e esponenzialmente rispetto al vento. In ogni caso, da quello che affermi, non può comunque andare più veloce della propria velocità crtitica.
Questo ci solleva dai problemi che avevpo posto, perchè, benchè in maniera ssolutamente approssimativa, questa velocità la otteniamo rapidamente, e con sufficiente approssimazione, dalla lunghezza media tra galleggiamento e fuori tutto. A questo va sommato l'apporto del vento.
Questo già ci da un abbozzo: La barca tirata in esame, sulla sua longitudine, lolleciterà mille kg per la sua velocità critica(facciamo 5m/s), più un apporto del vento in funzione del resistenza dell'armo e della velocità max del vento (facciamo 60 kn?).
Calcolato ciò avremo l'impulso orizzontale. per ottenere òlo sforzo assiale della trappa basterà dividere il valor dell'impulsto (considerato come l'intensità di un vettore), per il coseno dell'angolo acuto compreso tra la trappa e il fondo. Questo sarà l'impulso massimo., a cui va aggiunta una percentuale di sicurezza.
Lavoro analogo va fatto per le cime sul pontile, cosiderando come angolo quello rispetto all'asse longitudinale della barca (presupponendoole praticamente orizzontali).
Dopodichè procederei all'analisi di un vento trasversale. I carichi in questo caso, sono modesti sulla cime a poppa(quando sono ben divaricate), e sono cosiderevoli rispetto alla trappa, forse addirittura maggiori degli impulsi assiali.
Va fatto un calcolo analogo al precendete, considerando però due differeze:
La prima riguarda velocità e vento.La velocità di traslazione laterale sarà sicuramente inferiore rispetto alla traslazione longitudinale, e la resistenza dle vento risulteà maggiore, per via delle sezione maestre considerevolli.
La seconda riguarda il fatto che a prua andranno calolati due angoli: Quello causato dalla non assialità dello sforzo sia in senso orizzontale che verticale.
Ci provo
Mettiamo di avere noto l'impulso massimo. Lo sforzo assiali rispetto al piano orizzontala sarà dato dall'impulso diviso per il seno dell'angolo compreso tra la trappa e la perpendicolare dal corpo morto alla banchina(trappa a riposo), e poi dividere questo valore per il coseno dell'angolo acuto compreso tra la trappa e il fondo, ottenendoo il carico massimo.
Questo valore è probabilmente di gran lunga superiore a quello colacolato per vento longitudinale.
Poi va fatto il calcolo in poppa, usando lo stesso metodo di cui sopra, ma mi scoccia.
Chissà se mi sono confuso.
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