Citazione:globulo rosso ha scritto:
La mia era un'osservazione legata alla meccanica di cui vi pregiate parlare.L'osservazione era la seguente:dato che parlate di rottura a fatica,mi auguro vi riferiate alla tipologia ad elevato numero di cicli e non all'oligociclica,perchè non analizzate con analoga severità anche le sollecitazioni sui prigionieri,per esempio,sottoposti a stress analoghi se non superiori.Infatti,nel loro povero caso,alla fatica ad alto numero di cicli,andrebbe diminuito il coefficiente di sicurezza per via di un ambiente che favorisce la corossione interstiziale (se li avete in acciaio austenitico).In parole povere credo e ribadisco che siamo a volte molto o troppo attenti su alcune parti della nostra barca e poi su tante altre,forse anche più critiche, siamo molto più ottimisti.
Tengo a precisare che il mio bulbo non ha mai (finora) toccato fondo,era solo un esempio.
osservazione più che giusta in senso teorico, per altro corredata da tante belle informazioni...ma a voler fare i saputelli rischi che qui ci capiamo in 3, se non citi il manuale di metallurgia su cui andarsi a documentare. io consiglio il Silva.
comunque mi viene da pensare che svariati perni del bulbo abbiano un carico di base inferiore al carico di base delle sartie perchè:
1) sono di più
2) hanno sezione maggiore
quindi non è da escludere che siano stati progettati a vita utile infinita in assenza di traumi sopra la soglia di plasticizzazione. un po' come le valvole dei motori...