Citazione:ZK ha scritto:
Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:ZK ha scritto:
Il momento critico non è affatto quello che indichi ma quando la vela è tutta aperta e si cerca di rollarla che sta ancora generando portanza, li si genera il massimo sforzo sulla cima del rollafiocco.
Da fare attenzione che anche sventando tutta la vela la resistenza (R=1/2 ro SV quadro) con forte vento è notevole perchè cresce esponenzialmente con la velocità del vento, per questo quando si rolla per terzarolare bisogna farlo in tempo altrimenti se la manovra viene fatta troppo tardi lo sforzo sulla cima potrebbe superare il carico di rottura
kermit ma sventare che significa per te?
perche una bandiera dovrebbe fare tutta questa resistenza? (le piazze so piene di aste per bandiere piegate?)quella 'S' della formulina e' la superficie della vela o e' la parte di vela esposta al vento?
quanto sbanda la tua barca quando prima di rollare laschi la scotta?
se e' dritta.. quanta forza d' attrito fa la vela?
il rullafiocco e' un paranco differenziale, se la cima e' proporzionale alla scotta perche si dovrebbe rompere la cima e non la scotta?
sei sicuro che quella reazione che senti quando rulli non dipenda da altro?
Sventare intendo mollare la scotta e far fileggiare la vela come fosse appunto una bandiera e se noti appunto le aste delle bandiere quando il vento è forte osserverai che sono spesso flesse (funzione dell'asta e della superficie della bandiera

).
Quindi una vela che filegga al vento ha una resistenza al vento funzione della sua superficie e della velocità del vento al quadrato oltre che dal Cr (coefficente di resistenza)legato all'angolo d'incidenza che è tutt'altro che a zero mentre fileggia.
Durante la rollata è ovvio che statisticamente si rompe di più la cima del rollafiocco che non la scotta in quanto quest'ultima è in bando e non avrebbe carico, ed in termini generali e nel dimensionamento del sistema, è più facile che si rompa la cima del rollafiocco piuttosto che la scotta, ed è logico che sia così.
Se devi dimensionare una scotta questa sarà calcolata con tutta la vela aperta e con vento massimo per quella vela, ad esempio per un genoa 1 la possiamo calcolare per un vento di 25 nodi, ma la cima del rollafiocco in quella condizione ha carico zero poichè la vela esplicita la sua forza solo sulla canalina dell'inferitura quindi il paranco del rollafiocco non lavora affatto. Ipotizzando di rollare per terzarolare a quella velocità il paranco inizierà a lavorare ed il carico sulla cima aumenterà ma la scotta in questo caso sarà mollata ed anche la vela sarà in bandiera o quasi quindi si cercherà di rendere la manovra a più basso carico possibile e non abbiamo bisogno di una cima rollafiocco che garantisca lo stesso carico della scotta genoa con vela aperta ed al massimo vento, ma se per errore la manovra viene fatta con la vela che porta ecco che i carichi della cima del rollafiocco possono superare facilmente i valori di rottura.
Quando invece abbiamo già preso i terzaroli il carico della forza aerodinamica è tutta sul paranco del rollafiocco ma avendo appunto ridotto per tempo, la forza aerodinamica legata appunto a V quadro ma anche ad S nella sopradetta formula ed avendo ridotto S in tempo si dovrebbe essere in sicurezza e nei limiti dei carichi della cima.
Nota: la formula da me introdotta è quella generale aeronautica, nella vela si è voluto semplificare inglobando 'ro' (densità dell'aria) 1/2 e Cr o Cp (coefficiente di resistenza o coefficienze di portanza) con 0,02104. Se si vogliono i carichi in kg e vuoi calcolare il carico della scotta la formula è:
SxV al quadrato x 0,02104