Citazione:Frappettini ha scritto:
grazie ai dati forniti da Daniele, ho trovato questo .pdf:
http://styret.no-ip.org/docs/Neco%20Mari...pilots.pdf
mi sembra di capire che stiamo parlando di tecnologia ingombrante e, sopratutto, affamata di corrente. Non so se valga la pena recuperarla.
Si, si tratta proprio di quelli lì.
Un po' ingombranti ma non poi così tanto più ingombranti di sistemi equivalenti moderni. Tieni presente che parliamo di autopiloti che possono controllare barche fino a 50-60 piedi. Trovare un Neco su una barca sotto i 30 piedi è sicuramente al limite anche se mi è capitato. Riguardo la fame di corrente il discorso è uguale: il maggiore assorbitore di corrente è l'attuatore e non è che l'efficienza degli attuatori meccanici sia migliorata molto negli ultimi 50 anni. Inoltre i Neco sono compatibili con qualsiasi attuatore moderno.
Invece io direi che le differenze da tener presente sono altre:
1) elettronica analogica a componenti discreti verso elettronica digitale a componenti integrati/miniaturizzati.
2) interfacciamento con altra strumentazione di bordo.
Mentre il 2) dà i Neco sempre in svantaggio, l'1) in certi casi potrebbe essere un vantaggio. Aggiustare un Neco mi costa una decina di euro in pezzi di ricambio anche nel peggiore dei casi; aggiustare un Raymarine o un Simrad di ultima generazione in un caso di rottura media quanto costa? Dite voi. Ed uno senza apparecchi sofisticati di analisi saprebbe aggiustarli?
Sul fatto che si scassino più facilmente i Neco dei moderni... mah, non darei per scontato nulla!
Daniele