DUFOUR - FR - 30 CLASSIC
Ciao Giancarlo,
quesito 1: più che affossata in prua, che le consente di avere una buona stabilità nell'affrontare le onde al mascone diminuendo il beccheggio... e poi l'acqua dolce a bordo comunque ci vuole e non è mai abbastanza, io lamento uno sbandamento a dritta dovuto al carico del gasolio. Tutte le barche sono asimmetriche, non c'è niente da fare e presentano un lato favorevole e uno meno.
quesito 2: no, non ho lasciato il metodo classico ma ho realizzato le mani di terzaroli a presa rapida rinviate in pozzetto.
La realizzazione richiede un po' di lavoro ma ne vale la pena, anche per la sicurezza di tutto l'equipaggio:
1. bozzelli al piede dell'albero utilizzando i fori predisposti nella mastra. Bisogna predisporre un paio di bulloni in acciaio, saldati con relativa rondella in acciaio, quindi con la mola smeriglio bisogna sagomare il tutto in modo adeguato così che possa entrare nelle scanalature presenti. Uno a dritta e uno ma sinistra;
2. rinvii orizzontali che da due per lato vanno aumentati. Io ne ho montati 5 per lato a castello (3+2)
3. stopper. bisogna aumentare la dotazione. Io ne ho montati tre per lato,
4. realizzazione del circuito chiuso delle borose: Si parte dai golfari alla base del boma che vanno sistemati e rivettati nella posizione voluta, si inferisce la borosa nella relativa brancarella, quindi si rinvia alla puleggia più esterna della varea in testa al boma, si percorre internamente tutto il boma sino alla puleggia della varea del boma alla trozza . Qui viene il difficile perché il giro della borosa originario è sopra la puleggia, quindi vero il piede d'albero. Bisogna sfilare e invertire il giro: dobrà risultare sotto la puleggia quindi verso l'alto, utilizzando le pulegge esterne in corrispondenza di due fori predisposti nella varea di trozza. (per invertire il giro io ho utilizzato un rettangolo di scotch legato a della lenza da pesca. Dopo aver appiccicato lo scotch alla puleggia l'ho fatta girare nel senso voluto così da trascinare la bava che è servita come pilota per tirare la borosa nel nuovo senso voluto). Le borose quindi ora risultano una a dritta e l'altra a sinistra sulle pulegge esterne della varea alla trozza, passanti per i fori della varea stessa. Ciascuna borosa ora dovrà scorrere esternamente ai garrocci della randa fino all'ultimo sotto le relativa brancarella, quindi passa di lato (da esterno a interno) viene inferita la relativa brancarella, quindi si scende parallellamente a fianco alla salita della stessa borosa fino al piede d'albero dove, attraverso il bozzello di cui sopra,si rinvia verso i rinvii orizzontali, quindi agli stopper e il gioco è fatto.
5. per esperienza a questo punto conviene con un tubo (anche un semplice tubo del gas) legare tra loro i corni di trozza in modo da evitare che possano strappare la randa durante l'issata.
Buon lavoro, vedrai che è più difficile da spiegare a parole e capire che a farsi. Ho fatto del mio meglio, ma mi rendo conto che alcuni aspetti potrebbero risultare ancora oscuri. Chiedi pure.
Piero
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-07-2011 07:31 da negrara.)
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