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Matise
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dapnia Offline
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Matise
Citazione:matise ha scritto:
Il primo lavoro che stò programmando è la coperta.
Vorrei fare il teak da me con doghe da 12mmx50x3000, ma ho il timore di non riuscire, cosi ho chiesto un po di preventivi. Sono rimasto senza parole!!

Ora la mia domanda è:
se le doghe che ho citato costano circa 180 euro al metro quadro, più aggiungiamo il costo della colla e il costo della sigillatura, credo di non sbagliare se tutto finito arriviamo al massimo a 230 / 250 euro al metro, e aggiungiamo anche un po' di scarti e allora facciamo 300 euro al metroCool.

Allora perchè i preventivi non sono mai meno di 800 euro al metro quadro?42424242
E' veramente cosi difficile o i guadagni sono da paura?SadSadSad
Ma...ditemi la vostra.Palla 8
Sulla mia coperta si tratta di 15.000,00 euro di differenza42 Azzzzzz....


La differenza la fanno la manodopera e l’esperienza.
La prima incide molto (è un lavoro lungo e di grande cura), la seconda non sempre si paga il giusto, ma è determinante per la buona riuscita del lavoro.
Se non stai troppo a guardare il risultato, buono comunque, ma non professionalmente perfetto, un sistema più semplice per fare le coperte in tek, c'é.
Appoggi per terra un grande foglio di truciolare e lo usi come banco di lavoro.
Prendi dei fogli di compensato da tre millimetri.
Dividi la coperta in settori logici, cioè di curvatura e sagoma omogenee, segnandoli col pennarello sulla coperta esistente per esempio dalla prua al primo passo d’uomo, la passeggiata di destra, ecc.).
Appoggi un compensato sulla coperta e ne ricavi una sagoma precisa.
Fissi provvisoriamente il compensato sul foglio di truciolare e ci disegni sopra le doghe, seguendo l’andamento che vuoi dare, le cornici, le curve e tutto come se fosse la coperta in tek, così come la vuoi ottenere.
Ritagli il compensato a filo dei bordi a misura netta e lo provi sulla barca.
Lo riappoggi sul truciolare e segni la sagoma in modo da avere un riferimento preciso del pezzo finito.
Usando il compensato come modello, tagli le doghe e le appoggi sul truciolare (cento misure un taglio solo !), se mai fissandole con degli spilli, fino a ottenere il pezzo finito.
Passi il primer sui bordi delle doghe, li accosti e vai di Sika, facendolo sbordare sopra.
A gomma asciutta, lo riprovi, se mai lo rifili un po’ e metti da parte il pezzo.
Quando i pezzi della coperta sono finiti, li appoggi tutti e controlli il gioco delle cornici e delle giunte.
Se ti soddisfa, incominci a incollare tutti i pezzi sulla barca: nastro sui bordi molto netto, che protegga dagli sbavi ma senza che limiti l’incollatura, primer sotto e sopra rispettando i tempi, Sika abbondante sotto, poche viti e solo se non ne puoi fare a meno, tieni fermo il tutto con tanti bidoncini pieni d’acqua, sacchetti di sabbia, e cose simili; l’importante è che siano pesi importanti e che possano seguire bene le curvature della coperta.
Dove hai messo le viti, ben incassate, metti i tappi, sigilli le giunte tra i pannelli, rifili e gratti.
Se l’incollaggio è stato fatto correttamente, il pannello a doghe risulta molto flessibile, si può addirittura arrotolare (nei limiti) e le doghe non si staccano.
Quando hai finito, capisci perché la manodopera incide per oltre il 50% del costo finale.
Attenzione: è una prova senza appello, questo vuol dire che nessun falegname serio accetterà mai di finire un lavoro incominciato da altri, anche se perfetto, perché, non sapendo, non né darebbe mai garanzia.
Ne consegue che se inizi tu, tu devi finire.
Quelli che compri, in pannelli già fatti, dai cinesi sono fatti così.
29-08-2011 18:13
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