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Walkabout 37 Med
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tamata_2004 Offline
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Walkabout 37 Med
Citazione:LorenzoL ha scritto:
Ho chiesto a David Reard se con la chiglia retrattile è possibile appoggiarsi al fondo sfruttando la marea.

Con i timoni standard no.
Bisogna fare due 'alette' a poppa solidali allo scafo, più profonde dei timoni che sostengano il peso.

Secondo me, a meno che non si abbia un corpo morto in Bretagna il gioco non vale la candela.

Rispondo a Tamata

la scora primavera ed estate ho navigato 6 mesi in Adriatico e nello Ionio con il Walkabout 43 e ho accumulato una sufficente esperienza per poter fare dei confronti rispetto alla mia vecchia barca (Va de Stadt 34 in acciao)

Queste sono qualche considerazioni in ordine sparso:
•La velocità, se ottenuta dalla forma della carena e dalla leggerezza, e non dall'abilità e dal numero di persone di equipaggio è una bella sicurezza.
•Per la crociera la barca deve andare forte con il pilota automatico, anche con il vento forte.
•Se si pensa di andare troppo forte si può sempre ridurre le vele.
•Come si legge nelle riviste si riesce veramente a scappare dalle perturbazioni, anche in Adriatico.
•Le traversate sono temporalmente più corte (se c'è vento in poppa si tiene la media dei 10 nodi) e quindi spesso si evita di fare le notti.
•Nel caso di traversate oceaniche su 3000 miglia a 6 nodi di media ci vogliono 21 giorni, a 10 ce ne vogliono 13. Dal punto di vista della sicurezza se si va a 10 nodi invece che a 6 vuol dire che se si hanno le previsioni a 7 giorni c'è un periodo di 'indeterminatezza meteo' di 6 giorni invece che 14.
•Meno si sta in mare e più basso è il rischio
•La qualità della vita a bordo è più alta. Con il vento in poppa quando la barca va veloce non rolla a differenza delle barche dislocanti.
•Il sandwich composito, se laminato con l'epossidica e ha adeguati spessori, è molto resistente agli urti: il materiale d'anima è elastico ed in caso d'urto assorbe gran parte dell'energia dell'impatto evitando la rottura della pelle interna.

Io quest'estate ho urtato il tronco di un albero galleggiante dal diametro di una ventina di cm a 8 nodi. La barca è salita sul tronco, c'è stato l'impatto con la chiglia e poi il tronco ha ruotato ed è sfilato lateralmente.
I timoni sono molto sottili e inclinati verso la poppa per cui la probabilità di urtare un oggetto è bassa.

Io credo che la sicurezza (anche psicologica) di stare 'in una botte di ferro' la si paghi carissima in termine di prestazioni che non servono per vincere le regate, ma per arrivare prima e magari dormire in una baia riparata piuttosto che stare in mare.

Non ultimo le barche leggere navigano anche con pochissimo vento (di bolina e in poppa con il gennaker se il mare è calmo si fa la stessa velocità del vento fino a 5 nodi) il che si traduce in una drastica riduzione delle ore motore.

Avendole provate tutte due non tornerei mai indietro.


chiarissimo!!!
la scelta di restare ancora o meno in mare diventa solo la tua e non dipendente dal mezzo...
grazie lo
24-09-2011 05:51
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