Con i saildrive la vedo comunque una cosa improbabile anche con una pala soltanto. Al massimo sfrutti l'effetto evolutivo.
io comunque intendevo manovrabilità a bassa velocità: anche con tanto vento io solitamente entro nel mio posto a bassa velocità rispetto a tanti altri che sono costretti a sgasare in maniera esagerata e pericolosa. L'elica di prua davvero non la uso mai!
Citazione:albert ha scritto:
Sinceramente non ho una grandissima esperienza di monoscafi con due timoni: le condizioni prevalenti di poca aria in zona non sono ritenute 'compatibili' (almeno fino ad oggi) con queste tipologie di scafi potenti e plananti.
Comunque anche a me, anche se la mia esperienza coi cat è molto più limitata di quella di ita101 e di Giorgio, la teoria di magicvela giunge nuova: ho sempre cercato di avere scafi, derive, pale dei timoni assolutamente paralleli.
Coi cat piu' grossi (28 e 40), facevo anche la prova in poppa staccando la barra di collegamento da un timone e verificando che si potesse innestare e disinnestare senza sforzo.
Tutto ciò per minimizzare le resistenze, perchè qualsiasi profilo che crea una portanza crea una conseguente resistenza: se simmetrico e lasciato libero di disporsi nel flusso, le uniche resistenze saranno quelle di forma e di attrito, eliminabili solo togliendo la pala dall'acqua.
Ciao
P.S. Per testa cuore: tra tutti i vantaggi delle due pale che hai citato, temo che quello della manovrabilità all'ormeggio sia uno dei più grossi svantaggi delle due pale su una barca da crociera, ovviabile solo con l'elica di prua o con due assi elica: è impossibile infatti far ruotare sul posto la barca come si fa con un monopala, in cui il flusso è soffiato sulla pala dall'elica anche da fermi.