Rispondi 
Farsi la barca.. dal sogno alla realtà
Autore Messaggio
dapnia Offline
Vecio AdV

Messaggi: 7.681
Registrato: Jan 2008 Online
Messaggio: #11
Farsi la barca.. dal sogno alla realtà
[/quote]

X dapnia: rispondo alle tue curiosità,ho scritto che lavoravo alla pari, fiscalmente si dice baratto;
l'aquisto del materiale comporta avere lo scontrino fiscale, la chiami evasione??
ho scritto in attezzatura :seghetto alternativo,pialletto elettrico,trapano, dimenticandomi un piccolo compressore per la mia graffettatrice pneumatica (da 4 a 6 atm.)non occorre la combinata,mi occorrono altre due braccia oltre alle mie, ti rassicuro che sono molto attento alla sicurezza attiva e passiva, non ti fai male se sei attento.
I costi: parlando da direttore ci informi delle economie di scala, in questo caso leggendo il progetto ti calcolo tutto il materiale legno che occorre per una barca, col fornitore ti metti d'accordo sui prezzi e risparmi, diverso è il discorso su molti, molti pezzi. Il prezzo finale lo inquadro così: materiali, assemblaggio, e non hai il ricarico del rivenditore (e passaggi vari), la costruzione è aggratis (salvo il sogg.)rimane il costo dei materiali dove puoi mettere quello che vuoi per avere una barca su misura e di qualità. Sono del '50, più vecchietto di te?

[/quote]


Ci sono alcune leggi, citate anche in molti siti web, che parlano della disciplina fiscale del baratto, e più o meno dicono la stessa cosa: il baratto è soggetto a disciplina fiscale.
Riporto una delle considerazioni lette.

Qual è l’aspetto fiscale del baratto?
Le operazioni di cessioni di beni e servizi in corrispettivo di altri beni o servizi, sono soggette separatamente all'imposta come previsto dall’art.11, primo comma, D.P.R. 26 ottobre 1972. Formalizzato l’accordo nel quale si stabiliscono i beni o servizi, i loro valori, le quantità e le caratteristiche, all'atto dello scambio le due parti emettono regolare fattura fiscale.


Nella fattispecie per configurarsi il baratto e non la prestazione occulta di manodopera, dovresti acquistare tutti i materiali e barattare l’oggetto finito composto da materiali e manodopera; oppure chiaramente definire i tuoi interventi nell'ambito di un contratto atipico che preveda prestazione di servizi in cambio di altra prestazione di servizi (il tuo mantenimento 'alla pari') altrettanto chiaramente definiti, contratto che preveda anche l'acquisto in proprio dei materiali da parte di una dei due soggetti, ma credo che tale transazione sia soggetta ad imposizione fiscale, in regime di compensazione tra beni e servizi.

In mancanza del suddetto contratto di fornitura, se l’acquisto dei materiali è fatto da chi ti commissiona il lavoro è indubbia la prestazione di mano d’opera, assoggettabile al vigente regime fiscale e previdenziale, e la sua responsabilità di committente, ampia e ben regolamentata.

Diverso è il caso del baratto, quello vero, previsto dalle varie discipline fiscali e dai regolamenti comunali, esercitato nell’ambito dei mercatini e delle fiere, la cui dote essenziale è l’occasionalità e la breve durata nel tempo.

Sull’attrezzatura: se riesci a tagliare tutto col seghetto alternativo hai una mano ben ferma e te la invidio, e ne deduco, come dici, che fai solo barche senza ossatura in massello ma solo in lamellare preformato, perché il pieno dalla tavola non è semplice da tagliare solo col seghetto. Per inciso il compensato, a rigor di termini, è un tipo particolare di lamellare e su questo hai perfettamente ragione.

Non conosco fornitori primari che diano i pezzi già sagomati, quindi semilavorati, in piccole quantità ma solo artigiani/industrie che forniscono i semilavorati sagomati non in grandi quantità.
Escludendo quindi che tu acquisti direttamente dalle industrie che producono, per esempio i compensati (ancor quando sagomati), perché è difficile che forniscano direttamente le modeste quantità necessarie alla costruzione di una sola barca, dove li compri i materiali se non da un rivenditore?
E i costi di trasporto?

Anche stando attentissimi ci si può fare male, nel malaugurato caso che non auguro mai a nessuno, come la mettiamo?

Il nuovo Codice della Navigazione prevede molte semplificazioni (solo burocratiche, il regime fiscale resta identico) per l’autocostruzione, ma qualcosa si deve fare ugualmente: nel tuo caso chi risulterà essere l’autocostruttore al nominativo del quale sarà ascritta l’imbarcazione, che per cinque anni non la potrà vendere, e titolare/possessore di tutti i relativi giustificativi di acquisto materiali da presentare?

Non è sbagliata l’idea in linea di principio, la trovo solo di difficile applicazione nel pieno rispetto delle regole, poi chiudendo un occhio va tutto bene.

Non amo esprimere opinioni e questa esposizione ha il solo scopo di motivare le osservazioni precedentemente scritte, che sarebbero potuto essere interpretate come polemiche.

Eh… sei più giovane, beato te!

Da ultimo toglimi una curiosità, e non prenderla come una critica, è solo una domanda, ma quante ne hai già costruite di barche?
29-09-2009 18:56
Trova tutti i messaggi di questo utente Cita questo messaggio nella tua risposta
Rispondi 


Messaggi in questa discussione

Vai al forum:


Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)