Citazione:capofalcone ha scritto:
ecco perché mi dispiace che il pastore risponda con ironia e superficialità, non capendo che chi cerca un ausilio non vuole un sostituto!
eccoti la risposta non superficiale: abbi cura della tua linea di ancoraggio piu che dei gadgets ultimo grido.
se sull'ancora usi il grillo, abbi cura che ci sia quello con il perno forato, foro che serve per infilarci la caviglia ma anche per farci passare un filo di acciaio armonico che andrà ad annodarsi sul grillo stesso impedendo svitamenti imprevisti. Anche un pezzetto di spectra va bene.
Se invece usi il girello un po figo, un po motoscafistico con le due viti controbloccanti, dicono che basta un punto di attack quando serri le viti (ma a me piace poco).
Ultimo, un bel grippiale con un cavetto leggero fissato al diamante e un galleggiante da pesca ti permette di evitarti il malditesta in caso di imprevisti. Se la baia è molto affollata di cazzoni a motore e temi che lo prendano nell'elica, dopo l'ancoraggio ti immergi e riduci l'imbando fin a far affondare il galleggiante di un paio di metri. In caso di imprevisto basterà un tuffo e ti recuperi l'amata ancora.
Se la notte temi di arare e sei sfinito e non ce la fai a fare la guardia, cosa che puo capitare se guadagni un ridosso dopo una lunga e dura navigazione, eccoti un altro sistemino alla sgt. Pepper ma anche piu efficace.
Quando ancori, cala una seconda ancora una decina di metri dopo che hai calato la prima. Fila calumo di entrambe fino a giudicare 'riuscito' l'ancoraggio con la prima.
A quel punto lascia 10 metri di imbando sulla seconda terminando in coperta con uno spezzone di catena appoggiato sul triangolo di prua a mo di serpentone e fissane la coda su una bitta di prua.
Se ara la prima, mangia i 10 metri di imbando, la seconda va in tensione, recupera la catena e ti sveglia facendo tutto il casino necessario, con il risultato che hai già la seconda ancora a mollo che lavora e probabilmente il problema gia risolto.