Autocostruire scafi classe A controinclinati
#41
Bello, molto bello, l'F16 sarebbe quello rosso che vedo nell'archivio foto giusto?
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#42
Il progetto di questa barca dove si puo' reperire ? Sia nella versione standard che nella versione con scafi a spigolo ?
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#43
Citazione:ITA101 ha scritto:

Io possiedo/ho costruito/riparo/invelo/modifico catamarani dal 1980, particolarmente classe A. Quindi parlo con cognizione di causa in merito a materiali, forme, sistemi costruttivi, e non mi invento nulla.


Ciao ITA101
visto che sei un esperto del settore potresti essere così gentile da darmi qualche informazione dettagliata (o indicarmi dove reperirle) riguardo alla randa del Classe A

In particolare mi interessa sapere:

- dimensione esatta dei quattro lati
- misure dei relativi allunamenti e posizione rispetto alla loro corda
- spessore dei profili (cioè il grasso) alla base, al centro, alla penna (o picco)
- posizione del grasso nei vari profili (base, centro e picco)
- angolo di svergolamento di progetto
- calettamento dei profili rispetto alla base

Grazie infinite Smile


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#44
O.V.:
le vele da classe A non hanno misure limite ma devono, misurate con una specifica formula, rispettare una superficie massima che, assieme all'albero è di mq. 13,94. Non ci sono limiti di materiali e/o taglio.
Pertanto ogni velaio propone un proprio taglio con dimensioni diverse.
Da progetto il grasso nella vela ha una posizione variabile (diciamo dal 35 al 55%) ma esso è influenzato dalle stecche, in genere 7 - full batten. La quantità di grasso direi dal 6 al 9% ma anche qui l'albero rotante, la durezza delle stecche, la flessione dell'albero, il tiro di cunningham e scotta variano questi dati moltissimo.
Per il twist stesso discorso: vedi vele a terra che sono chiuse da morire, ma la forma square top (con penna da 85 - 110 cm) la fa aprire. Tensioni, rotazione etc, variano questo parametro moltissimo....
I dati di progetto di una vela sono 'riservati' ed il velaio non ha molta voglia di divulgarli.......
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#45
Grazie ITA
La mia è solo curiosità “scientifica” visto che qui si parla sempre poco di catamarani sportivi, e non voglio certamente carpire segreti professionali.

Potresti solo chiarirmi una cosa (se possibile)?

Le variabili da 35 a 55% (posizione del grasso) e da 6 a 9% (profondità del grasso) sono riferite ad uno specifico profilo (es. quello centrale) di vele diverse o a differenti profili (es. base, centro e penna) della stessa vela?

Grazie infinite comunque Smile

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#46
Quel che fanno gli altri non lo so. Io applico posizioni del grasso massimo e quantità dello stesso diversi nelle varie zone della vela.
Se ti interesano dati più precisi (magari hai in mente di farti una vela???) chiedi pure!
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#47
Grazie per la disponibilità.
Può anche darsi che, un giorno, decida anch’io di sperimentare l’autocostruzione di una vela, per quanto molto più modesta di quella del classe A (anche se ne dovrebbe mutuare parte della filosofia).
Ma per ora sono ancora fermo alla teoria.... non certo facile per chi fa tutt’altro mestiere e si occupa di queste per puro svago e passatempo Wink

Citazione:marcofinnista ha scritto:
Sinceramente bado molto al sodo, dei 75 kg alla navigazione mi interessa molto poco, mi accontento di avere un cat anche di 90 o 95 kg tanto non devo farci regate nazionali e non devo competere con nessuno (avrei perso in partenza pure con la barca piu' performante sul mercato), se non qualche uscita in compagnia. Il mio obiettivo è semplicemente divertirmi nell'affrontare un'esperienza nuova, ottenere una barca molto robusta ed affidabile, realizzata a gusto mio.

Tieni presente che il classe A è progettato per l’uso singolo (cioè un solo componente dell’equipaggio) e fa della leggerezza (75 Kg) uno dei suoi punti di forza.
Con scafi molto più pesanti e magari con due persone a bordo, si potrebbero modificare eccessivamente le sue linee d’acqua (affonda troppo e sballa gli equlibri), perdendo molte delle sue qualità.
A questo punto, tanto vale, reperire i piani di un altro catamarano, se non altro sei sicuro di non ritrovarti spiacevoli sorprese dopo tutta la fatica che hai fatto per costruirlo.



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#48
Citazione:opinionista velico ha scritto:
Grazie per la disponibilità.
Può anche darsi che, un giorno, decida anch’io di sperimentare l’autocostruzione di una vela, per quanto molto più modesta di quella del classe A (anche se ne dovrebbe mutuare parte della filosofia).
Ma per ora sono ancora fermo alla teoria.... non certo facile per chi fa tutt’altro mestiere e si occupa di queste per puro svago e passatempo Wink

Citazione:marcofinnista ha scritto:
Sinceramente bado molto al sodo, dei 75 kg alla navigazione mi interessa molto poco, mi accontento di avere un cat anche di 90 o 95 kg tanto non devo farci regate nazionali e non devo competere con nessuno (avrei perso in partenza pure con la barca piu' performante sul mercato), se non qualche uscita in compagnia. Il mio obiettivo è semplicemente divertirmi nell'affrontare un'esperienza nuova, ottenere una barca molto robusta ed affidabile, realizzata a gusto mio.

Tieni presente che il classe A è progettato per l’uso singolo (cioè un solo componente dell’equipaggio) e fa della leggerezza (75 Kg) uno dei suoi punti di forza.
Con scafi molto più pesanti e magari con due persone a bordo, si potrebbero modificare eccessivamente le sue linee d’acqua (affonda troppo e sballa gli equlibri), perdendo molte delle sue qualità.
A questo punto, tanto vale, reperire i piani di un altro catamarano, se non altro sei sicuro di non ritrovarti spiacevoli sorprese dopo tutta la fatica che hai fatto per costruirlo.
Repetita juvant ? Big GrinBig Grin
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
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#49
Le due persone di equipaggio non sono previste tuttavia il mio attuale BIM l'ho usato diverse volte al mare con 2 adulti ed un bambino a bordo, vento sostenuto ed onde di notevole altezza e non ha avuto alcuno scompenso, naviga che è una bellezza, non sara' il massimo della velocita' ma non affonda troppo e non tende ad ingavonare con le prue grazie alle generose dimensioni degli scafi. Considerando che la sua massa armato è sui 110/120kg in quanto è di vecchia generazione non credo sia difficile rimanere abbondantemente al di sotto di tale valore. Del resto la cosa che piu' mi sta a cuore è la robustezza, voglio una barca estremamente tosta ed affidabile una volta concluso il lavoro non voglio rimetterci le mani per un bel pezzo.
Certo che per la linee d'acqua va per forza preso un progetto di cat goa' realizzato e testato ma non riesco a trovare nulla.
Ora ho visto il Blade F16' che non è affatto male e non è detto che non decida di realizzare quello anche in virtu' di esigenze future, del resto permette di essere usato anche in singolo, ci sono i progetti disponibili, e si va a colpo sicuro.
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#50
Klaus
Scusa non avevo visto il tuo intervento…altrimenti mi sarei risparmiato la fatica 42


Marco
Avendo la possibilità di reperire un progetto valido e completo, allora io partirei da li come base di riferimento. Se disponi anche delle capacità tecnico/progettuali di apportarvi personalizzazioni con cognizione di causa, allora potrebbe uscirne un bel lavoro che ti riempirà di soddisfazione, anche se poi un giorno dovrai svenderlo o regalarlo perché nessuno lo vuole.
Questo fa parte dei rischi dell’autocostruzione.
L’importante è esserne consapevoli fin dall’inizio.
Buon lavoro Wink



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#51
Grazie, francamente della rivendibilita' non me ne preoccupo quando scelgo di fare qualcosa lo faccio per me, per mio piacere e soddisfazione, in fondo una barca e' per un lungo arco di utilizzo non è un bene che dura un paio di stagioni. Poi mi intriga fare qualcosa di bello e ben curato .
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#52
Tramite un amico sono riuscito a trovare una persona che ha il progetto per l'autocostruzione del Blade. Appena rientra Ti faccio sapere tutto perche hanno in mente cose interessanti.
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#53
Intanto ho riflettuto sul da farsi ed ho visto i vari sistemi costruttivi in giro per la rete basati sui pannelli in legno giuntati in chiglia, stressati e chi piu' ne ha + ne metta, non credo non sia la strada giusta, fa perdere un sacco di tempo e richiede una marea di ore di lavoro per la assemblaggio e rifinitura, il risultato poi lo trovo discutibile. Senza contare che realizzare degli scafi con forme moderne usando tecniche di altri tempi è pressoche' impossibile o eccessivamente laborioso. Se devo spendere tempo e denaro per fare una barca vecchia preferisco tenermi quella che ho.
Sto pensando che la strada migliore e piu' facile sia a costruzione degli stampi per scafi timoni e derive per poi passare alla realizzazione dei pezzi. Gli scafi vorrei farli in vetroresina ed anima interna in Corecell o Coremat, usando il sistema del vuoto altrimenti la laminazione sarebbe approssimativa ed aleatoria, gli scafi verrebbero troppo pesanti e poco rigidi a causa dell'eccesso di resina assorbita dai vari tessuti e anime impiegate. Usando il sistema dell'infusione sottovuoto una volta realizzati gli stampi con molta cura, realizzabili step by step con tutta calma, la costruzione dei pezzi sarebbe facile e veloce con un grado di finitura professionale e certezza del risultato, al pari delle barche piu' blasonate oltre al fatto della rapida ripetitivita' nel caso ne volessi costruirne degli altri, magari tutti in carbonio. Inoltre con tale sistema si otterrebbero credo, degli scafi in ogni caso piu' leggeri e rigidi rispetto a quelli costruiti con i sistemi d'altri tempi. Le pale dei timoni e le derive le realizzerei sempre in vetroresina con rinforzi in carbonio, i timoni le traverse, la barra di accoppiamento, ed il boma li realizzerei in carbonio sempre laminati sottovuoto.
L'albero rimane il problema piu' grosso da risolvere, ma credo che convenga comprarne uno in carbonio usato in buone condizioni e via. Mi riservo pero' un altro po di tempo per decidere in quanto vorrei consultarmi con un amico ingegnere molto esperto nella progettazione e realizzazione di strutture in carbonio magari mi tira fuori il coniglio dal cilindo e mi trova un sistema di costruire anche quello. Del resto nothing is impossible.Smile
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#54
non ho capito bene: tu vuoi fare lo stampo degli scafi?
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#55
Yes, usando il sistema usato per la costruzione dello scheletro dell'X-PREDATOR e dellLR 4 ed LR 5

.
http://lindahlcompositedesign.weebly.com/lr5-build.html

ma pannellandolo anziche' costruire l'anima con il Corecell per poi laminarla internamente ed esternamente. I due mezzi scafi verrebbero fuori gia' belli rifiniti in due sole stampate, rimarrebbe solo da rifinire i punti di giuntura prima di passare alla verniciatura. Inoltre si lavorerebbe molto agevolmente a scafi aperti per la realizzazione dei rinforzi nei punti chiave dove fissare l'atterzzatura di coperta, sartie stralli scasse delle derive ecc.
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#56
Bisogna fare chiarezza sui vari metodi costruttivi. Tutti hanno pregi e difetti e prima di buttarsi in una impresa di questo tipo disogna aver chiaro tutto quanto.
Io ho costruito un po' di catamarani, in stressed plywood ed in sandwich in stampo femmina. Cercherò di spiegare questi pregi e difetti.
Poi parli di realizzarti stampi per derive, timoni, traverse, barre di accoppiamento: anche qui ci sono passato.
Inoltre l'amico ingegnere, se non ha esperienza diretta nella costruzione di catamarani, non penso che possa aiutarti granchè, sono cose che non si apprendono sui libri ma direttamente sul campo.....
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#57
Ben vengano consigli e critiche, sono sempre costruttive e di sicuro aiuto, per l'albero francamente la vedo veramente dura, andra' sicuramente acquistato belloe pronto, ma forse, a ragion veduta tutt'al piu' una prova si potrebbe anche fare
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#58
Citazione:ITA101 ha scritto:
eccolo:
..

spero si veda
quello che hai in vendita quale è.
sul link che hai postato c'è un bel classe A che mi pare quello in compensato marino (Razor Blade rossa?) e quello tondo (Viper)
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#59
Citazione:marcofinnista ha scritto:
Yes, usando il sistema usato per la costruzione dello scheletro dell'X-PREDATOR e dellLR 4 ed LR 5

.
http://lindahlcompositedesign.weebly.com/lr5-build.html

ma pannellandolo anziche' costruire l'anima con il Corecell per poi laminarla internamente ed esternamente. I due mezzi scafi verrebbero fuori gia' belli rifiniti in due sole stampate, rimarrebbe solo da rifinire i punti di giuntura prima di passare alla verniciatura. Inoltre si lavorerebbe molto agevolmente a scafi aperti per la realizzazione dei rinforzi nei punti chiave dove fissare l'atterzzatura di coperta, sartie stralli scasse delle derive ecc.

ah, ho capito
buona fortuna e buon lavoro!
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#60
@ Bistag:
quello rosso è un Blade (F16, proto fatto a spigolo) quello bianco è un Blade normale, con carene tonde. (Viper non ce n'e')
posterò le foto dell A in vendita (appena trovo foto....)
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