Laboratorio riparazioni VHF

[Francesco Grappeggia]

Recentemente mi è successo che il VHF di bordo (marca ICOM abbastanza datato) non funzionasse a dovere (ricezione perfetta, ma a volte trasmetteva regolarmente mentre altre volte si sganciava la TX, o riusciva a trasmettere solo in low power).
Mi sono rivolto ad un negozio (alto adriatico) in località marittima che fa anche installazioni/riparazioni con un suo laboratorio. Quando ho consegnato l'apparato il titolare ha verificato con me presente che il vhf trasmetteva regolarmente ma con potenza molto bassa.
Risultato: dopo due settimane mi contattano dicendo che non vale la pena ripararlo dato che la EPROM è partita. Io chiedo cosa c'entra la EPROM dato che la selezione canali, sintonia, ricezione, funziona regolarmente. Fatto sta che mi consigliano l'acquisto di un nuovo apparato.
Non convinto mi rivolgo ad un laboratorio di città che ripara anche ricetrasmittenti, il quale dopo avere tenuto qualche giorno in prova l'apparato e averlo ben disossidato e pulito, me lo ritorna dicendo che funziona perfettamente. Il problema erano i cavi di alimentazione ossidati. In effetti ne ho tagliato via un pezzetto e collegato con un mammut il vhf, ha ripreso a funzionare correttamente.
25 euro di spesa invece di 250 (più la rottura di dichiarare al Ministero un nuovo apparato)
Ciao ciao

[LucianoTS]

Purtroppo è un comportamento diffuso, ma almeno non ti hanno fregato.

Trovare un guasto è un'operazione che richiede tempo, competenze e ragionamento.
Molti anni fa ero a casa di un compagno di studi (e ascoltavamo musica anziché studiare) e ho notato che non c'era differenza tra il canale destro e quello sinistro dello stereo. L'amico mi disse che l'aveva portato a riparare perché non si sentiva da un canale. Aperto l'apparecchio mi sono accorto che il tecnico aveva cortocircuitato i due canali sull'ingresso del finale. Con qualche prova ho trovato un condensatore interrotto (tra l'altro proprio sull'ingresso del finale), l'ho sostituito e lo stereo ha ripreso a funzionare perfettamente.
Costo del tecnico: Lire 15.000.
Costo mio (condensatore): Lire 150.
Ovviamente il mio tempo non è costato nulla, mentre il tempo dello specialista è stato prezioso, specialmente considerando che si è trattato di una vera e propria truffa. Non so con che faccia abbia potuto chiedere soldi.

Per fortuna non tutti i tecnici sono così.

[LucianoTS]

Quando mio padre acquistò il bisso, la barca aveva in dotazione un evinrude da 6 cv, che da subito diede problemi: difficoltà ad accendersi, scarsa potenza, tendenza a spegnersi. Mio padre lo affidò ad un meccanico "nautico", che dopo un po' di prove, disse: "E' troppo vecchio, i cilindri sono consumati, bisognerebbe cambiare i pistoni e le fasce, per questo non ha potenza, ... e poi dovrei cambiare i prigionieri perché le sedi sono rovinate... meglio se ne compri uno nuovo".
Detto, fatto, Johnson 8 hp.
L'evinrude è finito in cantina.
Quando papà è mancato, ho ereditato barca e motori.
Spinto dalla curiosità ho provato a revisionare l'evinrude. Apparentemente sembrava a posto, anche i "prigionieri rovinati". Con attenzione ho provato a metterlo in moto (12 anni in cantina non sono il massimo) ed ha dato qualche segno di vita. Revisionato tutto, miracolo, è andato in moto, ma rimaneva il problema della scarsa potenza, sembrava andare ad un solo cilindro. Testo le candele e mi accorgo che una non spara, perché cortocircuitata internamente. Possibile che nessuno ci avesse pensato prima? Cambiate le candele ora è diventato il motore di riserva ... alla faccia del "meccanico" (con tutto il rispetto per quelli seri)

Scusate l'OT

[Francesco Grappeggia]

È proprio vero che chi fa da sé fa per tre. Però bisogna anche saperlo fare :-)