Ciao anch'io come te sto affrontando l'autocostruzione, io sto finendo un Caribbea 30 progetto Dudley Dix, uno sloop da 9 m (discussione;
https://forum.amicidellavela.it/showthre...d=141199). Ho iniziato nel 2014 e adesso siamo nel 2021 conto di impiegare ancora 9-12 mesi per il varo. Questo facendo tutto da solo, ma proprio da solo !...Tieni presente che io ho dedicato almeno 5 pomeriggi alla settimana in media, a volte di più, per il lavoro.
Adesso dal Piemonte, mi sono spostato in Liguria (non ne potevo più del brutto clima della mia regione), e in queste settimane sto costruendo una copertura analoga a quella che vorresti fare tu, e posso anche su questo darti qualche consiglio.
Prima di cominciare alcuni punti/guida di carattere generale utili a tutti gli autocostruttori:
1- Costruire una barca in proprio va fatto soprattutto per il piacere della costruzione in sè stessa, per imparare nuove cose e per creare una barca che sia differente da quelle di serie
("un fine non un mezzo". Pierre Gutelle). E' un errore autocostruire per risparmiare denaro nell'acquisto, in questo caso meglio dirigersi verso l'usato.
2- Calcolare bene lo sforzo personale ed economico nel lungo periodo. Il vero fattore discriminante sono il tempo e l'impegno necessari. Molti cominciano bene, ma non calcolano correttamente (senza colpa) la durata della costruzione, poi per impegni personali e di lavoro o cause economiche non finiscono. Fare una barca da sè è bellissimo, ma attento alla durata del cantiere. Ovviamente anche i costi fissi vanno limitati. Tu hai scelto di farla in un prato, immagino che non dovrai pagare l'affitto; bravo buona scelta !
3- Informarsi prima sul tipo di navigazione che si farà con la barca autocostruita; in Italia se non vuoi andare oltre 6 mg nautiche dalla costa, e se non devi andare all'estero puoi anche non dichiarare nulla a nessuno. Se vuoi andare oltre le 6 mg, ma entro le 12 mg, puoi chiedere una certificazione di poche centinaia di euro che prende in considerazione il bordo libero (opera morta) e la capacità di autoraddrizzamento del vascello. Se vuoi andare all'estero e navigare oltre le 12 mg avrai tre strade: A) fare una marcatura CE, costosa, parliamo di alcune migliaia di euro, B) oppure far fare una certificazione di navigabilità (non costosa come il CE, ma comunque onerosa) ad un ente certificatore per iscriverla nel RID in Italia; C) fare un iscrizione in un registro straniero con normative più semplici e costi più economici di quelli italiani per l'autocostruzione (ad esempio la Francia). Attento a cosa ti dicono alcuni (non tutti) periti nautici su questo argomento così importante; spesso fanno i furbi e cercano di proporti come unica alternativa il CE, non cascarci !
Benissimo il libro dell'arch. Lodigiani (che ho avuto modo di incontrare a Milano oltre 6 anni fa); io aggiungerei anche in lingua italiana il libro di Pierre Gutelle "Come costruirsi la barca in legno".
Ottimo anche per l'uso delle resine e delle fibre il libro in lingua inglese dei fratelli Gougeon "on Boat Construction: Wood and West System Materials" . Forse di tutti e tre è il più completo.
Fatta la premessa rispondo ad alcune tue domande sui supporti per la costruzione e l'uso del CNC. Anch'io come te mi sono imbattuto nei mille dubbi e mille domande sulla procedura di costruzione e di realizzazione del supporto temporaneo (scalo). Io all'epoca adottati un approccio classico, anche se dispendioso in termini di tempo, che tuttavia ripaga in termini di rappresentazione della costruzione e di comprensione, cioè la TRACCIATURA sul pavimento di tutte le linee d'acqua in scala 1:1. Tu essendo su un prato potresti usare del cellophane e dei pennarelli indelebili. Posso capire che alcuni lo vogliano evitare, ma a lungo andare risparmia molti malintesi riguardo ai disegni.
La barca è composta principalmente da elementi longitudinali detti "correnti" ed elementi trasversali; quelli permanenti sono detti "paratie", mentre quelli temporanei, utili come supporto sono le "seste". Le steste o paratie possono essere prodotte con cnc se il progettista ti fornisce i file in formato cad o con estensione .DXF. In mancanza dovrai ottenerle tramite la tracciatura in scala 1:1 e successivamente riportarle sui pannelli da tagliare e piallare. Sinceramente ti consiglio di farti dare i file autocad dal tuo progettista; se non te li fornisce, io cambierei progetto.
Se tu disegni sul pavimento il tracciato, come feci io, capirai subito a quale altezza sulla linea longitudinale disporre le seste e le paratie, che sono lo scheletro dello scafo, sulle quali in seguito disporrai i lunghi travetti detti "correnti". Per trovare la quota delle paratie/seste sulla linea verticale puoi usare o il metodo del cavo d'acciaio o, come me, una livella laser.
Per prima cosa, come hai già scritto tu, dovrai realizzare i due "binari" in legno lunghi almeno quanto la barca se non di più; questi vanno ancorati al suolo con supporti metallici e nel caso tuo, essendo un prato dovrai fare delle piccole buche in cui gettare del cemento in cui affondare i supporti metallici dello scalo in legno; facendo riferimento alle linee d'acqua del progetto (meglio se riportate sul pavimento o su un disegno in scala 1: 1), io ho istallato coppie di pali verticali in legno, messi in bolla, e successivamente bloccati in posizione con spezzoni di travetto, su cui in seguito ho avvitato con viti e blocchetti le paratie/seste dello scafo.
ATTENZIONE ! le singole viti inizialmente sono sufficienti per supportare solo la singola paratia/sesta, ma man mano che la costruzione va avanti il peso del fasciame e degli stucchi diventerà importante; quindi oltre alle viti, vanno utilizzate delle castagnole resinate allo scalo/supporto su cui poggeranno le paratie/seste. il rischio è che lasciando solo delle viti, lo sforzo di taglio laceri la paratia/sesta o spezzi la vite !
Comunque l'argomento è vasto, non facilmente affrontabile su un forum.
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