(12-04-2023 23:41)maumariani Ha scritto: Spero di fare una domanda per tutti quelli che come me si stanno apprestando a inserire il DC DC nel loro impianto e non danno del tu ai circuiti elettrici.
Ovviamente potrei dire cose inesatte, ma questo è quanto ho dedotto dalle vostre illuminanti dissertazioni:
Se togliamo l'isolatore (separatore che dir si voglia), mi sembra di capire che si perde una certa protezione indotta dai diodi in esso contenuti per quanto riguarda il segmanto BM/alternatore.
Esiste un modo per ovviare a ciò?
Ne avevamo parlato anche qui:
https://forum.amicidellavela.it/showthre...268&page=4
al messaggio #63. Cosa fare nel caso si bruci il DC-DC in mezzo al mare, cosa poco probabile ma comunque successa (ad ...).
Se uno ha mantenuto il partitore installato (pur se scollegato), puo' ricablare lo stesso partitore, ammesso che ne sia capace, isolando il DC-DC defunto, magari anche utilizzando gli stessi cavi, se ci ha pensato prima quando ha installato il DC-DC.
L'importante e' che ogni elemento presente faccia la funzione per cui e' stato pensato e progettato (si spera), e solo quella. Il partitore era stato pensato per poter ricaricare due diverse batterie da un unico alternatore, per le povere barche dotate di un solo alternatore, cioe' penso circa il 95%. Quello il partitore deve fare e il suo scopo deve finire li' (anche se, come dice Andrea, puo' costituire un ulteriore blocco ad altri eventi).
La funzione di protezione deve essere demandata ad un altro apposito dispositivo, che quello deve fare, cioe' ad es. un fusibile.
Detto questo, mai penserei di mettere un fusibile dedicato sul cavo tra alternatore e batteria, perche' se per un qualsiasi motivo questo saltasse, mi ucciderebbe immediatamente anche la piastra diodi dell'unico alternatore presente a bordo.
Semmai si puo' pensare ad un fusibile generale di batteria, ben dimensionato per carichi ben piu' importanti della corrente erogata dall'alternatore, opportunamente ritardato, che intervenga solo nel caso di un corto massivo in prossimita' della batteria, capace di darmi fuoco a tutta la barca, nel qual caso "ubi maior minor cessat" e mi accollo anche il trapasso dell'alternatore (nel malaugurato caso che il motore fosse in moto al momento del fattaccio). Naturalmente il cavo alternatore-batteria deve risultare comunque protetto da questo fusibile, cioe' di adeguata sezione.
E da qui il passo successivo, che riguarda sempre l'aspetto sicurezza generale. Mai collegherei l'alternatore al motorino di avviamento. Queste sono nefandezze che solo i cantieri riescono a concepire, per risparmiare quattro lire di cavo. E il fatto che anche Volvo lo preveda, a mio parere conta come il due di picche con la briscola a spade.
L'alternatore deve avere la sua linea dedicata che va direttamente al partitore (se c'e') e da questo al nodo positivo generale, in parallelo all'altra linea che dallo stesso nodo positivo torna invece al motorino di avviamento. Questo per lo stesso medesimo motivo, cioe' di non interporre su una medesima linea dispositivi che hanno scopi e funzionalita' diverse, anche se e' vero che dal punto di vista strettamente delle circuitazioni, il collegamento alternatore-motorino non cambia niente. Dovrebbe essere invece particolarmente curata la protezione fisica di queste due linee, con guaine dedicate, dadi terminali di sicurezza e percorsi sicuri e fuori da qualsiasi accidentalita' (corpi rotanti, ecc).
Dal nodo positivo generale di quel banco poi, andro' a prendermi anche l'alimentazione per il DC-DC, la cui uscita andra' invece al nodo dell'altro banco batterie da ricaricare.
A chi puo' interessare, nel caso si bruci il DC-DC, si puo' quindi pensare di staccare il cavo alternatore-nodo positivo e collegarlo all'ingresso del partitore (tenuto installato ma dormiente), e staccare il cavo nodo-DC-DC e collegarlo dall'uscita del partitore al nodo stesso, e un cavo di scorta dalla seconda uscita del partitore all'altro banco batterie, ripristinando quindi una capacita' operativa del sistema.
Detto questo, e' vero che il montaggio del DC-DC e' schematicamente semplice, ma vorrei ricordare che, per le sezioni dei cavi richiesti e per la vicinanza alla batteria, questa parte dell'impianto e' interessata da correnti molto elevate, quindi gli interventi devono essere effettuati con competenza e con le dovute attenzioni, e mi riferisco a capicorda, pressature, isolamento dei terminali, ecc. ecc. A scatenare un putiferio ci vuol niente.
Ultima cosa, l'attivazione del DC-DC. Io preferisco un semplice interruttore sul quadro, che semplicemente accendo e spengo quando voglio io, a seconda dello stato della batteria. Oltretutto, quando sono collegato a terra, posso girare il CB sul banco motore e caricare quindi il banco servizi o alimentare la barca senza bisogno del motore.