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Can Bus, moda o malafede
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maema Offline
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Can Bus, moda o malafede
Dall'inizio di quest'anno sono 4 gli interventi su avvolgitori elettrici non funzionanti che utilizzano i comandi via Can-Bus.
Il costo per il solo materiale dei moduli varia ma sempre attorno dai 6/700 euro + la manodopera.
Gli avvolgitori elettrici non hanno mille comandi, ma solo un "avvolgi" e uno "svolgi", due pulsanti, 3 fili dal punto di vista elettrico.
Qualcuno, invece ha scelto di utilizzare la tecnologia Can-Bus per "leggere lo stato" di questi 2 pulsanti, con il risultato di avere un cavo seriale anzichè i 3 conduttori di cui sopra,
solo che in caso di guasto vanno sostituiti i moduli al costo descritto sopra,
oltre al fatto che non vi è possibilità di "forzare" i comandi in caso di guasto, e passi se il fiocco non si apre, ma se non si chiude è quantomeno antipatico.
La domanda che mi pongo e vi giro: sarà la moda o la malafede ?
M

L'ottimismo è solo carenza di informazioni...
ieri 08:30
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DrakeRnC Offline
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Messaggio: #2
RE: Can Bus, moda o malafede
Secondo me, è semplicemente frutto del brutto trend di "domotizzare" le barche, senza però considerare che se si rompe una centralina a casa non si alza la tapparella, se si rompe in barca non si chiude il fiocco, magari con 30 nodi Big Grin
Purtroppo la vecchia filosofia del "se non c'è, non si rompe" è stata un pò dimenticata, e l'elettronica, in mare, è sempre un'arma a doppio taglio.
ieri 10:40
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orsopapus Offline
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Messaggio: #3
RE: Can Bus, moda o malafede
(ieri 10:40)DrakeRnC Ha scritto:  Secondo me, è semplicemente frutto del brutto trend di "domotizzare" le barche, senza però considerare che se si rompe una centralina a casa non si alza la tapparella, se si rompe in barca non si chiude il fiocco, magari con 30 nodi Big Grin
Purtroppo la vecchia filosofia del "se non c'è, non si rompe" è stata un pò dimenticata, e l'elettronica, in mare, è sempre un'arma a doppio taglio.
Concordo pienamente; purtroppo è una moda che prende sempre più piede
ieri 12:45
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Discola Offline
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Messaggio: #4
RE: Can Bus, moda o malafede
(ieri 10:40)DrakeRnC Ha scritto:  Secondo me, è semplicemente frutto del brutto trend di "domotizzare" le barche, senza però considerare che se si rompe una centralina a casa non si alza la tapparella, se si rompe in barca non si chiude il fiocco, magari con 30 nodi Big Grin
Purtroppo la vecchia filosofia del "se non c'è, non si rompe" è stata un pò dimenticata, e l'elettronica, in mare, è sempre un'arma a doppio taglio.

Concordo al 100
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ieri 16:07
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AndreaB72 Online
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Messaggio: #5
RE: Can Bus, moda o malafede
No - non è una moda ma una specifica direzione tecnologica che ha molto senso. La limitazione che vedo è piuttosto legata alla banda ristretta che permete il canbus, e alla mancanza di ridondanza, anche se quest'ultima è una scelta economica e non una limitazione tecnica.
Avere tutti i dispositivi controllati e monitorati in rete è una necessità per installazioni di una certa dimensione, e le barche stanno diventando "large systems", anche quelle di medie dimensioni.
Nello specifico del furler: certamente la centralina canbus non rappresenta il punto debole di un furler elettrico, che per sua natura vive in condizioni ambientali molto critiche. Possiamo discutere sul costo della centralina (700 euro? Costo retail o al professionista?), ma non sulla scelta tecnica di per se. Avere tutto pilotato tramite bus consente di avere la complessità del cablaggio ridotta alla sola alimentazione ed a portare un unico cavo di controllo omogeneo per tutti i dispositivi (non solo il furler).
Averlo sul bus consente anche di avere allo stesso tempo monitoraggio e controllo, cosa che invece sarebbe estremamente complicata se si dovessero cablare tutti i controlli e tutti i sensori indipendentemente. Vedete bene infatti che anche i vari sensori tradizionali (vento, profondità, ...) si stanno spostando verso la comunicazione tramite bus, al contrario dei vecchi modelli in cui il cablaggio era analogico.
Dovremmo invece vedere perchè queste centraline muoiono e la risposta tipica è che il bus non disegnato correttamente - mi vengono in mente: alimentazione non stabilizzata, segnale non elettricamente disaccoppiato (o con accoppiatori non adeguati), cablaggi approssimativi (giunte e altre amenità del genere), etc.
Detto questo, il discorso del "quello che non c'è non si rompe" non sta in piedi in questo contesto - in questo caso infatti un furler manuale è la soluzione sicuramente più affidabile. Per dire, io non ho nemmeno il cesso elettrico, e certo non perchè non mi riuscirebbe installarlo.

La semplicità è la suprema sofististicazione. LdV
ieri 16:17
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zepere Offline
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Messaggio: #6
RE: Can Bus, moda o malafede
Diciamo che il problema è quando una barca è così grande e potente velisticamente parlando che non è più gestibile senza aiuti elettromeccanici. Se si vuole il massimo della sicurezza sui sistemi bisogna seguire il paradigma dell'aviazione dove tutto è ridondato con catene di costruttori diversi per cercare di evitare il single point of failure: ovviamente questo ha un costo-
Al netto di tutto una barca di medie dimensioni gestibile anche con la sola forza umana è comunque una garanzia di sicurezza in più, soprattutto per chi va in giro con equipaggio e budget ridotto: se avessi i soldi infiniti mi farei coppie di fiocchi con avvolgitori motorizzati diversi per Genoa e trinchetta, due rotaie motorizzate per due rande e svariate eliche di manovra per spostarmi in porto come la regina di scacchi, il tutto seguendo un rigido programma di manutenzione stile Boeing 30; nel mondo reale ho ancora i winch Barbarossa ovviamente non self tailing Smile
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: ieri 17:33 da zepere.)
ieri 16:51
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maema Offline
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Messaggio: #7
RE: Can Bus, moda o malafede
(ieri 16:17)AndreaB72 Ha scritto:  No - non è una moda ma una specifica direzione tecnologica che ha molto senso. La limitazione che vedo è piuttosto legata alla banda ristretta che permete il canbus, e alla mancanza di ridondanza, anche se quest'ultima è una scelta economica e non una limitazione tecnica.
Avere tutti i dispositivi controllati e monitorati in rete è una necessità per installazioni di una certa dimensione, e le barche stanno diventando "large systems", anche quelle di medie dimensioni.
Nello specifico del furler: certamente la centralina canbus non rappresenta il punto debole di un furler elettrico, che per sua natura vive in condizioni ambientali molto critiche. Possiamo discutere sul costo della centralina (700 euro? Costo retail o al professionista?), ma non sulla scelta tecnica di per se. Avere tutto pilotato tramite bus consente di avere la complessità del cablaggio ridotta alla sola alimentazione ed a portare un unico cavo di controllo omogeneo per tutti i dispositivi (non solo il furler).
Averlo sul bus consente anche di avere allo stesso tempo monitoraggio e controllo, cosa che invece sarebbe estremamente complicata se si dovessero cablare tutti i controlli e tutti i sensori indipendentemente. Vedete bene infatti che anche i vari sensori tradizionali (vento, profondità, ...) si stanno spostando verso la comunicazione tramite bus, al contrario dei vecchi modelli in cui il cablaggio era analogico.
Dovremmo invece vedere perchè queste centraline muoiono e la risposta tipica è che il bus non disegnato correttamente - mi vengono in mente: alimentazione non stabilizzata, segnale non elettricamente disaccoppiato (o con accoppiatori non adeguati), cablaggi approssimativi (giunte e altre amenità del genere), etc.
Detto questo, il discorso del "quello che non c'è non si rompe" non sta in piedi in questo contesto - in questo caso infatti un furler manuale è la soluzione sicuramente più affidabile. Per dire, io non ho nemmeno il cesso elettrico, e certo non perchè non mi riuscirebbe installarlo.
Andrea condivido i vantaggi del Can-Bus esteso a TUTTI gli apparati, le possibilità offerte da una rete condivisa sono affascinanti e le utilità non si discutono, ma qui si parla di un sistema chiuso, non hai neanche un connettore CAN dove connetterti che so alla rete dei plotter... ove si potrebbe far apparire due pulsanti ripetitori, la regolazione della potenza, assorbimenti, tensioni etc...!
Ma non solo, è così anche per molti altri apparati, ad esempio il più noto produttore di oleodinamica italiano, utilizza tutta la sensoristica su rete CAN, pulsanti, trasduttori di pressione,temperatura, le stesse elettrovalvole proporzionali sono tutte in rete, ma essa finisce nel suo PLC e stop.
La condivisione NON è stata mai benvista dai produttori, mi viene giusto ricordare che molti anni fa, ben prima dell'attuale NMEA 2000/Can-Bus, pur esistendo uno standard come NMEA 0183, la Raymarine viaggiava su Sea Talk ed anche gli altri brand intrugliavano le cose per "forzare" l'acquisto dei loro accessori...
Alcuni armatori che giustamente avrebbero voluto il meglio, esempio: un radar Furuno, un autopilota NKE, una stazione del vento B&G e un Gps/plotter Raymarine (per la sua semplicità di utilizzo), bè, veniva sconsigliato caldamente proprio per le difficoltà di far comunicare in modo stabile apparati di brand diversi.
Concordo assolutamente che se la rete di questi avvolgitori si guasta facilmente, ( ed a garanzia scaduta), sicuramente ci sono problemi di progetto, ma da vecchio marinaio un pò tecnico, quando mi trovo impotente di fronte ad un semplice motore elettrico che deve girare avanti o indietro provo nostalgia per i vecchi pulsanti.
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oggi 08:37
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AndreaB72 Online
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Messaggio: #8
RE: Can Bus, moda o malafede
Non so che dirti. Non so di che prodotto si tratta per cui non posso guardare le specifiche e caratteristiche. Mi lascia un po' perplesso però: gli standard N2K per digital switching esistono da tanto, quindi è strano che abbiano fatto un sistema chiuso. È escluso che la scelta sia solo commerciale o per far guadagnare l'assistenza - non ci sono i volumi perché siano strategie sensate.
Sul discorso della manutenzione posso anche condividere la tua frustrazione, ma qualcuno lo ha scelto quel prodotto Smile

Seatalk1 ha poco a che vedere con NMEA0183 (a parte il trasporto). ST1 è nato per superare il limite del single talker, non per vezzo commerciale. Poi hanno visto che 4800bps erano comunque troppo pochi, e il meccanismo multi talkers non scalava, e hanno fatto ST2. ST2 usava canbus, ma con protocollo proprietario - morto prima di nascere (grazie a Dio). Alla fine sono andati su N2K, come doveva essere.

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La semplicità è la suprema sofististicazione. LdV
oggi 09:47
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