Citazione:stefano702 ha scritto:
Citazione:BAFI52 ha scritto:
Citazione:stefano702 ha scritto:
Chiedo scusa, ma ieri su questo 3D (qualche post sopra) era stato inserito da 'BAFI52' un link, riferito ad una tabella degli acciai inox.
Siccome mi interessava, volevo sapere che fine ha fatto e se era possibile reinserirla.
Grazie!!!
stefano
Eccola di nuovo:
La composizione base dell'acciaio inox austenitico è il 18% di Cr, e l'8% di Ni, codificato in 18/8 ( AISI 304).Una percentuale del 2-3% di molibdeno permette la formazione di carburi di molibdeno migliori rispetto a quelli di cromo e assicura una migliore resistenza alla corrosione dei cloruri (come l'acqua di mare e di sali disleganti).Quindi, non è necessario farlo esclusivamente in AISI 316, che costerebbe molto di più.
Gli acciai austenitici sono frà i più costosi frà gli acciai in uso comune,fra i quali è compreso anche il 316.
Questa è una carellata di acciai per la nautica:304-309-310-316-317-321-347-348.
Spero di esserti stato di aiuto. Ciao Paolo
Ciao Paolo,
grazie, ma non avevi inserito anche un link che andava a parare su una tabella comparativa tra i vari tipi di acciaio...o sbaglio con qualche altro post???
Acciaio inox austenitico
É un acciaio contenente Ni e Cr in percentuale tale da conservare la struttura
austenitica anche a temperatura ambiente. Viene classificato in base alla
percentuale di Ni e di Cr (vedi tabella); nella classificazione ASTM costituisce la
serie 3XX.
% Cr % Ni ASTM UNI
18 8 304, 316 X8CN1910, X3CN1911
18 10 321, 347, 348 X8CNT1810,X8CNNb1811
18 13 317 X8CND1712
23 12 309
25 20 310 X8CN2520
La composizione base dell'acciaio inox austenitico è il 18% di Cr e l'8% di Ni,
codificata in 18/8. Una percentuale del 2-3% di molibdeno assicura una miglior
resistenza alla corrosione (acciaio 18/8/3). Il contenuto di carbonio è basso
(0,08% max di C), ma esistono anche acciai inox austenitici dolci (0,03% di C
max). L'acciaio inox austenitico può essere stabilizzato con titanio o niobio per
evitare una forma di corrosione nell'area delle saldature (vedi più avanti le
debolezze di questo tipo di acciaio). Considerando la notevole percentuale di
componenti pregiati (Ni, Cr, Ti, Nb, Ta), gli acciai inox austenitici sono fra i più
costosi tra gli acciai di uso comune.
Le proprietà fondamentali sono:
• ottima resistenza alla corrosione;
• facilità di ripulitura e ottimo coefficiente igienico;
• facilmente lavorabile, forgiabile e saldabile;
• incrudibile se lavorato a freddo e non tramite trattamento termico;
• in condizione di totale ricottura non si magnetizza.
La loro struttura austenitica (con cristallo cfc) li rende immuni dalla transizione
duttile-fragile (che si manifesta invece con la struttura ferritica, cristallo ccc),
quindi conservano la loro tenacità fino a temperature criogeniche (He liquido).
La dimensione dei grani, sensibilmente più elevata di quella degli acciai ferritici
da costruzione, li rende resistenti allo scorrimento viscoso; di conseguenza fra
gli acciai per costruzione di recipienti a pressione, sono quelli che possono
essere utilizzati alle temperature più elevate (600°C).
Dato che l'austenite è paramagnetica, questi acciai possono essere facilmente
riconosciuti disponendo di magneti permanenti calibrati.
Gli acciai inox austenitici soffrono però di alcune limitazioni:
• la massima temperatura cui possono essere trattati è di 925°C;
• a bassa temperatura la resistenza alla corrosione diminuisce
drasticamente: gli acidi rompono il film di ossido e ciò provoca corrosione
generica in questi acciai;
• nelle fessure e nelle zone protette la quantità di ossigeno può non essere
sufficiente alla conservazione della pellicola di ossido, con conseguente
corrosione interstiziale;
• gli ioni degli alogenuri, specie l'anione (Cl-), spezzano il film passivante
sugli acciai inox austenitici e provocano la cosiddetta corrosione ad
alveoli, definita in gergo pitting corrosion. Un altro effetto del cloro è la
SCC (rottura da tensocorrosione).
L'unico trattamento termico consigliabile per questa classe di acciai è un quello
di solubilizzazione del C a 1050°C, con raffreddamento rapido (per evitare la
permanenza nell'area fra 800 e 400°C, dove può avvenire la precipitazione dei
carburi di Cr).
Leghe inox austenitiche
Definite anche come leghe per alte prestazioni, superleghe o materiali esotici,
sono prodotti con alte percentuali di leganti, oltre il 50% in peso: in pratica un
ampliamento degli acciai inox austenitici tradizionali. Sono nate per coprire le
debolezze di questi ultimi in fatto di resistenza alla corrosione, sia alveolare
che tensocorrosione.
I costituenti sono cromo (20-27%), nichel (25-42%) e molibdeno (3-6%).
Queste percentuali elevate conferiscono alle leghe una maggior resistenza alla
corrosione da acidi ad alta temperatura ed a forte concentrazione ed alle
rotture per tensocorrosione in atmosfera ricca di cloro.
Le proprietà fondamentali sono quelle tipiche degli acciai inox austenitici, ma
con una migliorata saldabilità.
Sono specialmente impiegate in alcuni settori dell'industria petrolchimica e
chimica dove il problema della corrosione è particolarmente sentito.
Le leghe più utilizzate sono quelle denominate AISI 304 (304 L), 316 (316 L),
321 e 347 (queste ultime due sono versioni migliorate del 304).
Il 304, se portato ad alta temperatura (400°C-840°C, ad esempio durante la
saldatura), si sensibilizza alla corrosione intergranulare a causa della
precipitazione dei carburi di Cromo (M23C6) sui bordi di grano della struttura
metallica. La precipitazione di questi carburi causa una notevole diminuzione
del tenore di cromo nelle zone circostanti ai bordi di grano e, se si scende al di
sotto del 12%, il film di passività dell'acciaio non è più sufficiente a proteggere
il materiale sottostante. Si rischia quindi di avere rotture per corrosione
selettiva lungo il perimetro dei bordi di grano.
Per evitare questi problemi si 'stabilizza l'acciaio' con delle aggiunte di titanio
nel caso del 321 e di niobio (o columbio) nel caso del 347. La stabilizzazione
consiste nel fatto che il titanio e il niobio formano dei carburi che sottraggono
parte del carbonio alla matrice metallica, evitando che questo elemento possa
legarsi al cromo.
Per quanto riguarda il 316 questo inox ha una buona resistenza a Pitting a
causa della discreta percentuale di molibdeno (2-3%) ma se questa non fosse
sufficiente si può optare per il 317 che contiene percentuali di molibdeno
maggiori.
Poi se vuoi approfondire, questo libro e' molto interesante :
http://books.google.it/books?id=GVexahPi...&q&f=false