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Distacco ragno strutturale...
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Vecio AdV

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RE: Distacco ragno strutturale...
Edolo, non mi riferivo aa nessuno in particolare... In generale dico che sul forum bisognerebbe essere meno "invasivi" e lasciar parlare le persone senza troppo giudicare.... E lasciare giudicare a chi legge.
Come si dice da noi: il polipo va cotto nella sua acqua; pertanto, se c'è chi spara realmente cavolate, puoi controbattere una volta sottolineando cosa non va...poi inutile insistere perché si va solo alla rottura se dall'altra parte invece di un sordo hai chi non vuole ascoltare.
16-10-2015 17:25
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doge49 Offline
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RE: Distacco ragno strutturale...
Il bravo Alberto ha faticato non poco a costruire questo forum. Ha dato la possibilità di comunicare personalmente e privatamente. Approfittatene e lasciate che il 3d prosegua nell'interesse degli altri utenti, per favore!
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-10-2015 17:31 da doge49.)
16-10-2015 17:31
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mania2 Offline
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Messaggio: #103
RE: Distacco ragno strutturale...
(16-10-2015 16:43)paolo_vela Ha scritto:  
Citazione:Dipende da come è progettata la barca, da quanto spesso sia il solid e se parliamo di "ragno realizzato fuori opera e poi incollato o fazzolettato"....
Ricordo che esistono anvora barche in cui i madieri e longheroni sono fatti con poliuretano o sinili posati sullo scafo e poi laninandoci attorno....

Cioe' quelle fatte bene? Comunque, ok, credo di aver capito. Grazie per il chiarimento.
... no quelle vecchie di costruzione artigianale ormai superata.
non sempre, anzi quasi mai, il vecchio è sinonimo di migliore, spesso il processo tecnologico assicura risultati superiori anche se applica semplificazioni dettate da una economia di scala.
16-10-2015 17:39
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Vecio AdV

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Messaggio: #104
RE: Distacco ragno strutturale...
Su questo non sono d'accordo.... Le barche della VOR, gli unica 60, i tp52....se li fanno ancora così qualche motivo ci sarà.
E vogliamo parlare delle paratie e di come le simmetrie oramai non vengono prese più in considerazione se non su queste barche?
Io ho una barca che non è fatta così... Ma come la vorrei. Ovvio che facendo al max 10 nodi problemi non ne potrei avere, ma su una barca che fa velocità doppie sarebbe impensabile usare i controstampi incollati e le paratie finte
16-10-2015 18:55
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mania2 Offline
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Messaggio: #105
RE: Distacco ragno strutturale...
(16-10-2015 18:55)TestaCuore Ha scritto:  Su questo non sono d'accordo.... Le barche della VOR, gli unica 60, i tp52....se li fanno ancora così qualche motivo ci sarà.
E vogliamo parlare delle paratie e di come le simmetrie oramai non vengono prese più in considerazione se non su queste barche?
Io ho una barca che non è fatta così... Ma come la vorrei. Ovvio che facendo al max 10 nodi problemi non ne potrei avere, ma su una barca che fa velocità doppie sarebbe impensabile usare i controstampi incollati e le paratie finte
non bisogna confondere i contesti, anche la ferrari è costruita quasi artigianalmente ma con tecnologie al top al pari degli scafi che ricordi.
Io mi riferisco alle barche per il vasto pubblico. Ora si è raggiunto un elevato processo industriale che assicura il livello di qualità di "progetto", mentre in passato la costruzione artigianale mancava totalmente del controllo qualità e, per esempio, la resina veniva miscelata in funzione di come si era svegliato l'operaio.
16-10-2015 19:47
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Zerbinati Davide Offline
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Messaggio: #106
RE: Distacco ragno strutturale...
Questo non è lo spirito da ADV. Non ha senso per me continuare una discussione. Poi nessuno si lamenti se il forum è sottotono. Da un problema, anche minore, ne è nato un troiaio.
Credo che qualche prof di scienze delle costruzioni si è rivoltato 2-3 volte nella tomba.

Quando una barca urta, i prigionieri davanti ( e tutto il fasciame) va in trazione verso il basso e si genera un momento tale da scollegare la paratia al fascaime, o il puntello albero o aprire il fascaime. Si vede meno, rispetto alla poppa.
A poppa, i madieri si alzano, in media ho visto fino a 5-6 cm, il madiere si deforma fino al suo limite plastico e resta deformato staccando le fascette (cerotti), mentre il fscaime torna "giu'" perchè tirato dal peso della deriva. In genere il distacco è tra ragno e fascaime, oppure il fascaime può essere delaminato.
A seconda delle tipologia di barca ci sono reazioni diverse. Le francesi con controstampo evidenziano meglio un distacco del controstampo, mentre l'Elan in question molto meno e delamina una parte di fasciame.

Per ZK
Sono passati 16, a Fezzano ero sull'Alpa e ci sono stato 3 anni prima, poi sul BR 44 d'alu ero al Muggiano.
Un conto e' dare consigli avventati, altro e' parlarne, parlarne non puo fare tanti danni, anzi spesso li evita. Ti sembra parlare?

Quasi tutte le barche moderne in prossimita della chiglia hanno un fasciame a laminazione solida, il minor spessore c'e' perche li non ci sono materiali espansi. e' in sandwich questa barca? -----diversamente non capisco perche limitare lo spessore strutturale, ce lo spieghi? PER salvare peso e costruire più velocemente. Il sandwich in pinna non lo mette nessuno, ma una Francese o tedesca ha una area piena più vasta sul fondo.


a poppavia del bulbo la struttura va in compressione, davanti prende una bella sollecitazione a trazione.. perche dovrebbe rompersi una fascetta a poppavia? -----Mi sembra sia chiaro no
direi che quelle cedono venendo giu da un onda.. non certo andando a scogli.
Sbagli, cedono in entrambe i casi, ma più facilmente con l'urto o basta che si spostiil fascaime o il controstampo.

ma qui si parla della zona del bulbo? quando toccano la chiglia delaminano tutti gli elan?--- SI, se urtano, non se accarezzano il fondo, idem aper molte altre barche

m'e' sembrato di capire dal primo post che la zona bulbo sia stata rilaminata dal cantiere.. e' possibile che la fascettatura "piccola" abbia ceduto successivamente.. e perche no, per una cattiva laminazione della zona bulbo?--- SE HAN LAMINATO MALE IL BULBO dopo 5 miglia di bolina, vedi l'acqua spillare dai prigionieri, penso più sia una cosa vecchia

perche non vale la pena di portare il cantiere in giudizio anche se dopo 2 anni? ---perchè devi dimostarre che era li al momento del sinsitro e che il cantiere l'ha dimenticata (costa 200-300€ riparare una fascetta rotta sul metro di lunghezza). Quindi fai causa per 200-300€ con l'onere dell prove. Sai cosa ti rispondono...Che hai uratto una seconda volta e via perziia su controperizie, smontaggi barca...Ha senso?


purtroppo sappiamo tutti che e' difficile trovare un cantiere scrupoloso, immagino che ci siano delle carte vere da consultare e perizie e certificazioni sul lavoro.. perche dici "tardi" se il cantiere e' ancora aperto non e' mai troppo tardi fino a quando non scopri il vizio se occulto... o no? IL VIZIO NON E' occilto era li, bastava alzare il pagliolo. Cmq vale la risposta di sopra.


questa e' la parte che mi torna meno, sicuramente la tecnologia va avanti ma in presenza della chiglia la vedo dura indagare la zona limitrofa alla stessa con gli ultrasuoni, due o piu materiali diversi, una massa metallica importante proprio nella zona incriminata.. un po come farsi un ecografia col giubbotto antiproiettile addosso.. o ho scritto una fesseria?
--SI, si misura attorno alla pinna il fascaime, a poppavia ed a proravia,si vede tutto. Non puoi vedere sotto la pinna, se non smontandola.
--la carota? la vedo piu efficace ma.. fatta a caso? NO, fatta tra fascaime e controstampo nei pozzetti, io so dove farla. Un infermiere sa trovare una vena ad un bambino...

Frankilo
L'OC 411 ha il contrastampo incollato con resina addensato e all' eseterno è fascettato lungo il perimetro...Non solo credo sia una delle barche che abbiamo più periziato, ma dovresti fidarti un po' di più.
La barca aveva il fasciame pinna perfetto, aveva ceduto alla fine dei madieri sul ginocchio, in quanto più debole (c'era solo il fasciame) Ecco perchè le pinne a volte si portano via pezzi interi di barca e lasciano dei buchi fatti col seghetto alternativo.
Guarda io scrivo poco, perchè ste discussioni mi annoiano. Se vuoi imparare ascolta con umiltà ed imparerai qualcosa, ma nessuno nasce imparato o ha la scienza e io ci metto il naso tutti i giorni con la barca perchè son malato. Su 5, 3 son rotte.
Io le altre discussioni non le so, ho avuto tempo in questi 15gg di leggere e di scrivere, anche per dare un po' di verve al forum.
Mi sei sembrato quello che vuol sempre dire l'ultima parola, che cambia idea come il vento cambia una bandiera ed alla fine fai l'offeso, hai dato dei lecchini a chi e cosa. Qui ce np di ghente andata a sassi che ho periziato, come tanti che han barche in ordine e che ho periziato. In 20 anni penso di fare bene il mio lavoro. testaCuore, se è tuo fratello, ha visto un mio incontro a Crema, ma ho visto che ha idee un pochino confuse, al prossimo corso venite entrambe.
Ora va beviti una birra e non sentirti catechizzato o offeso, vedrai che quando andrai a scogli sarai preparatissimo e allora ci rivedremo ;-)

Gli ultrasuoni si fanno in genere che la barca sta sull'invaso, ma se la sollevi con la gru e ti appoggi si vede subito....oooh già mi immagino che adesso tutti fermeranno i gruisti, si appenderanno alle pinne come macachi e poi salti e calci per vedre se è delaminato...no è solo più immediato. Fortunatamente gli strumenti funzionano bene, i limiti sono altri.
16-10-2015 20:30
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S8S8 Offline
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Messaggio: #107
RE: Distacco ragno strutturale...
(16-10-2015 20:30)Zerbinati Davide Ha scritto:  ...Gli ultrasuoni si fanno in genere che la barca sta sull'invaso, ma se la sollevi con la gru e ti appoggi si vede subito....
Grazie.
...purtroppo la distanza, fino ad ora, mi ha impedito di frequentare i tuoi incontri, in compenso i tuoi scritti tecnici e non li ritengo di notevole rilevanza x il forum e perciò spero di continuarli a...Smiley59
Saluti
16-10-2015 21:30
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ZK Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #108
RE: Distacco ragno strutturale...
mah, grazie per la risposta.
le mie considerazioni te le mando per mp.

amare le donne, dolce il caffe.
16-10-2015 21:43
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Vecio AdV

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Messaggio: #109
RE: Distacco ragno strutturale...
Zerbinati ha scritto:
"A poppa, i madieri si alzano, in media ho visto fino a 5-6 cm, il madiere si deforma fino al suo limite plastico e resta deformato staccando le fascette (cerotti), mentre il fscaime torna "giu'" perchè tirato dal peso della deriva. "
Ecco cosa mi mancava; il ragionamento che facevo era giusto ma non avevo considerato questo fenomeno.
Da davide ho imparato un'altra cosa.
Io ho posto solo un dubbio ed è bello ricevere risposte concrete come questa invece di controbattere con inutili battibecchi. È questo che sul forum andrebbe "moderato".
Ma forse la causa è che ci sono troppi professionisti più o meno preparati (o non sempre preparati) che invece di preoccuparsi di spiegare le cose come stanno cercano di fare bella figura verso potenziali utenti screditando quel che dicono altri...ma non ci si rende conto che così si crea solo caos e disinformazione.
Davvero non mi riferisco a nessuno in particolare perché conosco solo Davide come professionista...e le sue spiegazioni sono sempre chiare, tranne poche rare volte ...ma la fretta, lo scrivere da telefono o far scrivere a qualcun'altro può causare ciò...ma poi è subito pronto a chiarire, come ha appena fatto. Questo è per me un esempio da seguire
17-10-2015 07:33
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mimita Offline
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Messaggio: #110
RE: Distacco ragno strutturale...
Chiedo scusa ,ma trovo certi interventi al limite delle allucinazioni ....detto ,non detto...sottintesi ! Più che un confronto tecnico ,nel quale certi parametri non sono per fortuna opinabili ( gli sforzi di reazione a una certa forza non possono essere origine di interpretazione ,ma se Dio vuole sono ben codificati ) a volte sembra di leggere su "Chi " ma tant'e' ...100

Più in alto sale la scimmia..più fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
17-10-2015 09:20
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Vecio AdV

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RE: Distacco ragno strutturale...
Non so se ti riferiscono a me o a Chi altro....ma certo questi sono gli interventi che sul forum si potrebbero risparmiare perché inutili (e so stato buono con l'aggettivo)
17-10-2015 10:14
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Anto61 Offline
Vecio AdV

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RE: Distacco ragno strutturale...
(17-10-2015 07:33)TestaCuore Ha scritto:  Zerbinati ha scritto:
"A poppa, i madieri si alzano, in media ho visto fino a 5-6 cm, il madiere si deforma fino al suo limite plastico e resta deformato staccando le fascette (cerotti), mentre il fscaime torna "giu'" perchè tirato dal peso della deriva. "
Ecco cosa mi mancava; il ragionamento che facevo era giusto ma non avevo considerato questo fenomeno.
Da davide ho imparato un'altra cosa.
Io ho posto solo un dubbio ed è bello ricevere risposte concrete come questa invece di controbattere con inutili battibecchi. È questo che sul forum andrebbe "moderato".
Ma forse la causa è che ci sono troppi professionisti più o meno preparati (o non sempre preparati) che invece di preoccuparsi di spiegare le cose come stanno cercano di fare bella figura verso potenziali utenti screditando quel che dicono altri...ma non ci si rende conto che così si crea solo caos e disinformazione.
Davvero non mi riferisco a nessuno in particolare perché conosco solo Davide come professionista...e le sue spiegazioni sono sempre chiare, tranne poche rare volte ...ma la fretta, lo scrivere da telefono o far scrivere a qualcun'altro può causare ciò...ma poi è subito pronto a chiarire, come ha appena fatto. Questo è per me un esempio da seguire

Non modero questa sezione ma visto che parli di "moderazione" mi sento tirato in causa, non volermene.
Se ogniuno si limitasse a intervenire per l'esperienza vissuta o per le proprie conoscenze tecniche qui non ci sarebbe bisogno di "moderare" il problema nasce quando si è così convinti di avere il verbo che non ci si mette un attimo in discussione.
Vedi la nostra presenza è condizionata da tutti quei fattori quotidiani che tutti vivono, e quindi alle volte risulta impossibile intervenire in tempi brevi, se poi ci mettiamo che per non essere troppo ligi alle regole si lascia correre alcune uscite allora spero tu possa capire perché non tutti gli interventi riescono ad essere moderati.
Con questo mi rendo conto di essere andato in OT quindi chiudiamo questo discorso qui e lasciamo che quelli che sanno possano continuare a darci utili informazioni.

"Non c'è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" Seneca
17-10-2015 12:38
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Vecio AdV

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RE: Distacco ragno strutturale...
Avevo usato le virgolette proprio per non essere frainteso....ma evidentemente non è servito. Se il forum diverse essere sempre controllato dai moderatori, non sarebbe più un forum.
Il mio voleva essere un "moderiamo i termini"
I moderatori devono essere super partes
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-10-2015 14:31 da N/A.)
17-10-2015 14:30
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mimita Offline
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RE: Distacco ragno strutturale...
Guarda Testa ,io non mi riferivo solo a te ,certo ,anche se parlo a livello personale,non amo e sfido chiunque a trovare nei miei interventi soprattutto tecnici ,qualsiasi prevaricazione o allusione sparata nel mucchio per additare certe presunte competenze o meno.
Come detto ,io ho quasi sett'anta anni molti passato nel settore ,per cui guadagnarmi stellette sul forum con sparate ad cazzum non è proprio il mio targhet.
Faccio fatica ( Ma non lo dico ) a stare zitto quando qualcuno ( per mero esempio ) contesta sparando a caso per non dire di peggio,che lo sforzo di un bulbo che picchia ,faccia lavorare indistintamente a trazione simultaneamente tutti i prigionieri e il famoso " ragno " incriminato è' una roba che grida vendetta e dimostra la....estraneità a certa conoscenza o mestiere,eppure ,spesso ,meglio imborsare il proprio violino che stare a discutere dell'indiscutibile.
Sto parlando esclusivamente per quanto mi riguarda e non mi riferisco nemmeno al contenuto,ma soprattutto al modo ! Di contro ,il basso profilo ,molto spesso volutamente " leggero " che ho sempre cercato di mantenere accettando qualsiasi confronto costruttivo,non mi ha però mai evitato di capire chi ne sa qualcosa e chi invece vuol far credere di saperne. Personalmente non scrivevo sul forum per cercare conferme ,ma se qualcuno spara nel mucchio,io sono uno di quelli che si sente ferito, se non altro perché ho sempre odiato questo sistema, e sempre perché ,proprio ieri ,una importante e in espansione scuderia di corse mi ha chiesto di tenere un ciclo di lezioni sulle deformazioni meccaniche delle leghe di alluminio e relativi comportamenti in seguito alla loro saldatura . Niente di narcisistico ,ma dopo tanti anni ,almeno non dovrò essere zittito da chi non fa differenza tra uno sforzo a trazione da uno a compressione. Auspico che in futuro ,senza astio ,chi non è d'accordo sulle teoria altrui ,lo possa fare serenamente e con un minimo di causa ,additandolo per nome ,in modo che se spara una cazzata gratuita , la si possa correggere evitando che qualcuno ne faccia un uso dannoso !
Ho letto prima di pubblicare.....ma pubblico egualmente !2626

Più in alto sale la scimmia..più fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
17-10-2015 15:02
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Anto61 Offline
Vecio AdV

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RE: Distacco ragno strutturale...
(17-10-2015 14:30)TestaCuore Ha scritto:  Avevo usato le virgolette proprio per non essere frainteso....ma evidentemente non è servito. Se il forum diverse essere sempre controllato dai moderatori, non sarebbe più un forum.
Il mio voleva essere un "moderiamo i termini"
I moderatori devono essere super partes

Attraverso uno schermo risulta difficile interpretare quello che nella tua testa volevi intendere, di moderare i termini lo si sostiene da sempre ma grazie per sostenere questo.
I moderatori sono super partes.

"Non c'è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" Seneca
17-10-2015 15:19
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Lupo Grigio Offline
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Messaggio: #116
RE: Distacco ragno strutturale...
Proviamo a tornare sul piano puramente tecnico.
Affermare categoricamente che come conseguenza di un urto della deriva o del bulbo si generano sforzi di trazione sull'area di accoppiamento di prua tra scafo e deriva (bulbo), e di compressione nella zona di poppa dello stesso accoppiamento, può risultare sbagliato e fuorviante.
Dipende infatti da alcuni fattori, dei quali, finora, non mi sembra che si sia fatto cenno:
- punto in cui avviene l'urto iniziale,
- forma della deriva (inclinazione del dritto di prua della lama),
- eventuale sporgenza verso prua del bulbo rispetto alla lama,
- posizione del baricentro (G) dell'insieme lama-bulbo.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Se il contatto avviene con il fondo e con la parte inferiore della deriva-bulbo, siamo d'accordo.
Ma la possibilità di incocciare in mare in un container semiaffondato, ad esempio, a pelo d'acqua o addirittura con un solo angolo leggermente affiorante ed il resto di poco sotto il livello dell'acqua, è un accadimento non remoto per chi naviga nel canale di Sicilia o ad ovest della Sardegna (a me è capitato).
Un container di colore verde o comunque scuro è sostanzialmente invisibile anche di giorno. Figuriamoci in condizioni di luce sfavorevole o addirittura dopo il tramonto o prima dell'alba...
Un container standard da 40 piedi, in quelle condizioni (se è semiaffondato, è pieno d'acqua quasi tutto) ha una massa di circa 65 ton: praticamente è come un blocco di cemento contro cui si va a sbattere con la deriva del bulbo.
Ebbene, se la deriva suddetta è inclinata verso poppa scendendo (come la maggior parte delle barche da crociera), ed il "siluro" di fondo non ha sporgenza verso prua rispetto alla lama, il punto in cui avviene l'urto iniziale è immediatamente sotto alla giunzione scafo-deriva (lo scafo monta agevolmente sul tetto del container e a fatica ve ne accorgete, tanto ormai è troppo tardi per fare alcunché): il baricentro dell'insieme deriva-bulbo si trova ben al di sotto del punto di contatto, ed il momento istantaneo che si genera tende a comprimere la deriva verso lo scafo a prua ed a "strapparla" verso il basso dal lato opposto (a poppa).
I fenomeni transitori conseguenti ad urto mettono sempre in gioco sforzi istantanei molto rilevanti a causa dell'inerzia dei corpi coinvolti, e quindi della loro velocità iniziale e della loro massa: il container si comporta come uno scalino di cemento massiccio e non spostabile; il bulbo (che da solo ha massa di qualche tonnellata) vorrebbe proseguire il suo moto rettilineo-uniforme ai 7-8 nodi che stava facendo, ma è collegato allo scafo con la deriva e quindi genererà sforzi enormi (istantanei) sui prigionieri di accoppiamento.
Tutta roba che dura alcune frazioni di secondo, ma che fracassa agevolmente tutto, esattamente in senso inverso a come fin qui si è disquisito.

LG
17-10-2015 16:23
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doge49 Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #117
RE: Distacco ragno strutturale...
(17-10-2015 16:23)Lupo Grigio Ha scritto:  Proviamo a tornare sul piano puramente tecnico.
Affermare categoricamente che come conseguenza di un urto della deriva o del bulbo si generano sforzi di trazione sull'area di accoppiamento di prua tra scafo e deriva (bulbo), e di compressione nella zona di poppa dello stesso accoppiamento, può risultare sbagliato e fuorviante.
Dipende infatti da alcuni fattori, dei quali, finora, non mi sembra che si sia fatto cenno:
- punto in cui avviene l'urto iniziale,
- forma della deriva (inclinazione del dritto di prua della lama),
- eventuale sporgenza verso prua del bulbo rispetto alla lama,
- posizione del baricentro (G) dell'insieme lama-bulbo.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Se il contatto avviene con il fondo e con la parte inferiore della deriva-bulbo, siamo d'accordo.
Ma la possibilità di incocciare in mare in un container semiaffondato, ad esempio, a pelo d'acqua o addirittura con un solo angolo leggermente affiorante ed il resto di poco sotto il livello dell'acqua, è un accadimento non remoto per chi naviga nel canale di Sicilia o ad ovest della Sardegna (a me è capitato).
Un container di colore verde o comunque scuro è sostanzialmente invisibile anche di giorno. Figuriamoci in condizioni di luce sfavorevole o addirittura dopo il tramonto o prima dell'alba...
Un container standard da 40 piedi, in quelle condizioni (se è semiaffondato, è pieno d'acqua quasi tutto) ha una massa di circa 65 ton: praticamente è come un blocco di cemento contro cui si va a sbattere con la deriva del bulbo.
Ebbene, se la deriva suddetta è inclinata verso poppa scendendo (come la maggior parte delle barche da crociera), ed il "siluro" di fondo non ha sporgenza verso prua rispetto alla lama, il punto in cui avviene l'urto iniziale è immediatamente sotto alla giunzione scafo-deriva (lo scafo monta agevolmente sul tetto del container e a fatica ve ne accorgete, tanto ormai è troppo tardi per fare alcunché): il baricentro dell'insieme deriva-bulbo si trova ben al di sotto del punto di contatto, ed il momento istantaneo che si genera tende a comprimere la deriva verso lo scafo a prua ed a "strapparla" verso il basso dal lato opposto (a poppa).
I fenomeni transitori conseguenti ad urto mettono sempre in gioco sforzi istantanei molto rilevanti a causa dell'inerzia dei corpi coinvolti, e quindi della loro velocità iniziale e della loro massa: il container si comporta come uno scalino di cemento massiccio e non spostabile; il bulbo (che da solo ha massa di qualche tonnellata) vorrebbe proseguire il suo moto rettilineo-uniforme ai 7-8 nodi che stava facendo, ma è collegato allo scafo con la deriva e quindi genererà sforzi enormi (istantanei) sui prigionieri di accoppiamento.
Tutta roba che dura alcune frazioni di secondo, ma che fracassa agevolmente tutto, esattamente in senso inverso a come fin qui si è disquisito.

LG

Mah, tutto è possibile, ma questa mi pare un po' tirata per i capelli.

Comunque, per non finire come al solito OT, il povero Mttb chiedeva:

: i giudizi più ottimisti hanno consigliato di rattoppare con qualche foglio di vetroresina giusto per evitare che si infiltri l'acqua della sentina e peggiori le cose, i più pessimisti consigliano di eliminare completamente la fazzolettatura di quell'area e rifarla da capo, altri ancora opterebbero per eliminare un area poco più grande di quella scollata flexandola e ripristinare ri-resinando la sola parte asportata.
Presupponendo che è certamente più sicuro rifare la fazzolettatura da capo, siamo comunque indecisi su quale sia la reale entità del problema e quindi la strada più giusta da prendere per risolverlo


Magari sulla meccanica dell'impatto apriamo un altro 3d e facciamo un favore a tutti.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-10-2015 19:16 da doge49.)
17-10-2015 17:22
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mimita Offline
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RE: Distacco ragno strutturale...
Mah, tutto è possibile, ma questa mi pare un po' tirata per i capelli53

Ma tirata tirata tirata tanto che si strappa ...! 8989 già a qualche cm sotto lo scafo esiste un braccio significativo che contribuisce al momento flettente ...è una legge fisica ,mica na cosa soggettiva. Solo se picchi a livello carena c'è taglio ! !Smiley59
Opps....scusa Doge ! Non lo faccio più !Smiley34

Più in alto sale la scimmia..più fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
17-10-2015 17:50
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velaciak Offline
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RE: Distacco ragno strutturale...
Ciao Lupo,
il secondo schema non mi sembrerebbe corretto. Nel momento del contatto sull'imbarcazione agiranno una coppia di forze applicate una nel punto di contatto con l'elemento sommerso e l'altra nel baricentro dell'imbarcazione che dovrebbe essere sopra l'attaccatura scafo bulbo, a meno che il bulbo non sia più pesante dello scafo con tutte le attrezzature ad esso solidali.
cari saluti
Francesco (sono venuto a trovarti sulla tua barca a fine maggio a Salerno pontili Azimut e ti ho dato la dritta della LNI)

(17-10-2015 16:23)Lupo Grigio Ha scritto:  Proviamo a tornare sul piano puramente tecnico.
Affermare categoricamente che come conseguenza di un urto della deriva o del bulbo si generano sforzi di trazione sull'area di accoppiamento di prua tra scafo e deriva (bulbo), e di compressione nella zona di poppa dello stesso accoppiamento, può risultare sbagliato e fuorviante.
Dipende infatti da alcuni fattori, dei quali, finora, non mi sembra che si sia fatto cenno:
- punto in cui avviene l'urto iniziale,
- forma della deriva (inclinazione del dritto di prua della lama),
- eventuale sporgenza verso prua del bulbo rispetto alla lama,
- posizione del baricentro (G) dell'insieme lama-bulbo.

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Se il contatto avviene con il fondo e con la parte inferiore della deriva-bulbo, siamo d'accordo.
Ma la possibilità di incocciare in mare in un container semiaffondato, ad esempio, a pelo d'acqua o addirittura con un solo angolo leggermente affiorante ed il resto di poco sotto il livello dell'acqua, è un accadimento non remoto per chi naviga nel canale di Sicilia o ad ovest della Sardegna (a me è capitato).
Un container di colore verde o comunque scuro è sostanzialmente invisibile anche di giorno. Figuriamoci in condizioni di luce sfavorevole o addirittura dopo il tramonto o prima dell'alba...
Un container standard da 40 piedi, in quelle condizioni (se è semiaffondato, è pieno d'acqua quasi tutto) ha una massa di circa 65 ton: praticamente è come un blocco di cemento contro cui si va a sbattere con la deriva del bulbo.
Ebbene, se la deriva suddetta è inclinata verso poppa scendendo (come la maggior parte delle barche da crociera), ed il "siluro" di fondo non ha sporgenza verso prua rispetto alla lama, il punto in cui avviene l'urto iniziale è immediatamente sotto alla giunzione scafo-deriva (lo scafo monta agevolmente sul tetto del container e a fatica ve ne accorgete, tanto ormai è troppo tardi per fare alcunché): il baricentro dell'insieme deriva-bulbo si trova ben al di sotto del punto di contatto, ed il momento istantaneo che si genera tende a comprimere la deriva verso lo scafo a prua ed a "strapparla" verso il basso dal lato opposto (a poppa).
I fenomeni transitori conseguenti ad urto mettono sempre in gioco sforzi istantanei molto rilevanti a causa dell'inerzia dei corpi coinvolti, e quindi della loro velocità iniziale e della loro massa: il container si comporta come uno scalino di cemento massiccio e non spostabile; il bulbo (che da solo ha massa di qualche tonnellata) vorrebbe proseguire il suo moto rettilineo-uniforme ai 7-8 nodi che stava facendo, ma è collegato allo scafo con la deriva e quindi genererà sforzi enormi (istantanei) sui prigionieri di accoppiamento.
Tutta roba che dura alcune frazioni di secondo, ma che fracassa agevolmente tutto, esattamente in senso inverso a come fin qui si è disquisito.

LG
17-10-2015 18:51
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RE: Distacco ragno strutturale...
(14-10-2015 22:18)Zerbinati Davide Ha scritto:  Se non conoscete il modello non scrivete.
La barca in questione è laminata facendo un fasciame sottile in zona pinna che poi è il fondo della barca.
Poi viene calato il ragno strutturale che viene fazzoletto con tanti fazzoletti in zona prigionieri, tanti da fare uno spessore come il fasciame. I bordi esterni del ragno sono fazzoletti con fascette piccole.
Non solo ne ho i disegni, ma ne ho viste parecchie e ne conosco i limiti.

Ora:
Se il distacco è a poppavia del bulbo potrebbe essere compatibile con l urto dei tempi che furono, se è più laterale, ma vicino al bulbo idem, se è molto spostato potrebbe essere un danno da invaso.
In genere dopo un urto gli Elan delaminati il fasciame e la fascetta tira zona prigionieri e se non vista e curata porta al distacco ragno...avete un canting keel

Ormai è tardi per lamentarsi col cantiere, in primis va fatto un esame di coscienza è pensato che magari i palioli si alzano subito dopo l urto e magari è lo skipper che lo fa. Se poi avete dato carta bianca al cantiere di riparare la giunzione pinna scafo, vi garantisco che fan quello che gli dite, niente di più, se gli avete detto di controllare la barca, avrebbero dovuto nominare un tecnico e fare verifiche, Elan o non Elan, cambia poco. Se avevate là corpo sarà intervenuto un perito esterno, che in genere ricontrolla, senza magari entrare nel dettaglio.
Senza conoscere come sono fatte queste barche è un po' difficile capire come sono delaminati, anche con ultrasuoni.

Ora basta che sollevate la barca, la mettete con la deriva sospesa, che non tocca per terra e si fanno ultrasuoni, svuotando la sentina dall acqua ed eventualmente piccola carota. Poi sperare o aprire portafoglio


Ciao Davide, grazie per le precisazioni
Il fenomeno è presente esclusivamente a piè di scaletta lato dritto (altezza carteggio); tutte le altre zona ispezionatili non presentano nulla di visibile il che ovviamente non esclude l'eventuale presenza di danni. Quanto prima posterò documentazione fotografica, intanto credo che l'armatore contatterà il cantiere come giustamente suggerito dagli amici del forum.
18-10-2015 21:51
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