Mi inserisco , riportando due note sulla mia esperienza e alcuni riferimenti, per chi vuole approfondire
Sto studiando se e come convertire all'elettrico il mio Comet 303.
Autonomia a parte (non è il problema maggiore), i dati da considerare, per barche come la mia (datate e piccole, ma sicure, marine ed efficienti a vela) sono:
1) dislocamento e dimensioni: tali da non consentire l'installazione di kit con motore pod di facile reperibilità, come i motori ePropulsion e Torqueedo (vedi il sito
https://greenboatsolutions.com/productfinder), perché troppo poco potenti: peccato perché queste soluzioni sono di facile realizzabilità; i produttori vendono online e forniscono pacchetti ben dimensionati, per barche fino a 3.000 kg di dislocamento;
2) Valore commerciale: ci sono produttori che offrono grande qualità: per esempio Oceanvolt, Transfluid e Mitek a cui ho chiesto preventivi; il cambio di motorizzazione vale l'intera barca, sebbene consenta un potenziale risparmio sui costi di manutenzione e di carburante; se spendi almeno 1000 euro di carburante a stagione può convenire acquistare un pacco batterie da 10 KW.
3) Dimensioni e spazi, nonché pesi complessivi imbarcabili: anche rimuovendo tutto il sistema termico, hai spazio per al massimo 240 kg di materiale (motore e batterie): serve comunque un range extender, perché solo elettrico si arriva a 2 ore di autonomia a velocità di crociera (5 nodi), stando ai progetti più interessanti che mi hanno proposto
https://www.gbtec.it/wp-content/uploads/...ressed.pdf
https://www.gardasolar.com/mobilita-elettrica-acqua.php
La mia barca è tuttavia troppo "piccola" per aggiungere un generatore marino come range extender; ci si dovrebbe accontentare di un genset 4 tempi a benzina per utilizzo emergenziale, rinunziando a lunghe percorrenze o a navigazione in acque lontane dalla costa: è comunque una soluzione percorribile; personalmente non mi soddisfa.
4) Lunghezza al galleggiamento e velocità teorica (che incide sulla capacità di idrogenerazione): non hanno senso sistemi di idrogenerazione spaziali, pensati per barche che a vela fanno 12 nodi, quando lo scafo ha una velocità teorica di meno di 7 e nelle ariette estive si muove, seppur con grande brio, tra i 5 e 6 nodi (e quindi ricarica con potenze assai inferiori a quelle teoricamente possibili).
Su questo forum si leggono con estremo interesse i consigli di un utente che ha concepito un innovativo sistema di idrogenerazione. "Velettrica" però è pensato per barche molto più grandi della mia.
5) L'età del motore termico installato: un volvo penta 2002 di trent'anni, su cui non conviene operare un intervento di ibridazione: peccato perché ci sarebbero soluzioni con molti vantaggi: cercate "E-Drive" di "integrelsolutions"
https://integrelsolutions.com/wp-content...DRIVE.pdf.
Se mai dovessi cambiare motore, mi piacerebbe trovare sul mercato un piccolo entrobordo ibrido (non ne trovo! qualcuno ha suggerimenti?) o cercherei di acquistare un sistema elettrico da 5 Kw con un'ora di autonomia (da interporre tra motore e trasmissione): bastano ed avanzano per un'uscita (velica) alla velocità di crociera;
6) Una soluzione di compromesso, di facile attuazione e dai costi accessibili: acquistare un fuoribordo elettrico da 3 KW per il tender, con una piccola batteria ausiliaria, tenendolo sullo specchio di poppa (e non sul pulpito): un investimento di circa 3.500,00 euro, sufficiente ad uscire e rientrare in porto, con autonomie di circa 1 ora.
Si trovano anche con idrogeneratore, per cui a vela (o con il motore termico) lo ricarichi.
Buonvento!
Umberto