Grazie a tutti per i contributi. Riguardano aspetti che avevo già preso in considerazione e sui quali avevo ragionato nei termini che ora vi espongo.
Premetto che salire in testa d'albero non è mai una impresa semplice, per cui la scelta del mezzo deve essere fatta in base alle esigenze del momento (un conto è salire per un lavoretto di cinque minuti, mentre altra cosa è doverci stare un'oretta e oltre). Anche l'uso della scaletta richiede poi l'applicazione di un metodo che si acquisisce usando la testa e facendo esperienza
Ale07
I bulloni sono della misura giusta (anzi esatta). La scala è in lavorazione per cui non sono stati ancora serrati a ferro
Lo farò alla fine, quando il tutto sarà definitivo (devo ancora valutare se inserire dei garrocci e potrei avere necessità di smontare le piastre per i fori centrali). Questo per evitare che la gomma dell’autobloccante si consumi e perda la sua funzione…. autobloccante appunto!
Si, lo so, una manciata di autobloccanti costa un paio di euro, ma a me non piace sprecare le cose….
Quanto ai rivetti, bè, la prendo come una battuta perchè io ci tengo alla mia pellaccia…
e credo di aver detto tutto… (senza bisogno di aggiungere che oltre 100 rivetti lunghi 3 cm mi sarebbero costati di più…)
walter
L'idea della piastra rigida è stata una delle prime questioni che ho affrontato in fase progettuale proprio per evitare i problemi che hai evidenziato (mantenere aperto il gradino per trovarlo meglio e facilitare l'ingresso del piede), ma l'ho valutata con diffidenza per problemi di praticità nella piegatura e custodia della scala (già ingombrante così, come ha evidenziato edanade). Guardando il modello di riferimento ho pensato che sarebbe stato sufficiente rinforzare la pedata con un doppio strato di fettuccia (quello nero è spesso 2 mm e insieme alla fettuccia colorata crea un spessore notevole, difficile da piegare e che stringe il piede per una larghezza di 4 cm). Dalle prove che ho fatto sembra che funzioni (quei gradini stanno aperti da soli, come vedete nella prima foto
).
Anche l'idea degli agganci per il banzigo (o per la cintura di sicurezza) è nel progetto. Volevo però evitare di inserirli nella struttura della scala (perché se cede, ad esempio in alto, … addio sicurezza :blush
. Sarà un problema che risolverò alla fine, quando finalmente proverò a salire in testa d'albero (provvisoriamente posso sempre agganciarmi ai gradini superiori).
francker
Valutato anche il diverso confort offerto dalla pedata rigida. Ho appeso la scala al ramo di un albero e ho fatto le prove di salita e discesa, scalzo (con le sole calze di lana), per un buon quarto d'ora (esperimento reso ancor più gravoso dal fatto che non avevo il caricabasso che teneva in tensione la scala). Non ho riscontrato dolori al piede che fossero più fastidiosi di un banzigo che ti stringe i maroni
(notate che la pedata è stata prevista di una larghezza pari a 12 cm, ossia la larghezza del mio piede con la scarpa, ma la doppia fettuccia è lunga 15 cm, per prevedere anche 3 centimetri che avvolgono il piede per stringere meno). Comunque la scala serve più che altro per salire.
Valutata pure la questione dei garrocci, che però rinvio a dopo il collaudo in barca. Qualora fossero necessari l'idea è quella forare una piastra si e una no (come quella in basso) per poi inserirli (ecco perché ancora non ho serrato a ferro i dadi autobloccanti). Ho anche provato a costruirne uno in acciaio inox… con risultati non del tutto incoraggianti….
Sinceramente spero che non siano necessari (anche perché temo che possano rovinare la canaletta dell’albero) e che basti mettere in forza la scala attraverso la drizza e il caricabasso (il mio albero è alto una decina di metri, e considerato che salirò da sopra il boma, la salita si riduce a circa 9 metri).
sailor13
La sicurezza non è mai sufficiente, per cui la scala non deve sostituire il banzigo (o la cintura di sicurezza), ma solo integrarlo per facilitare la vita a persone come me… che, purtroppo, non hanno più il fisico per dedicarsi all’alpinismo….
Su quanto dici riguardo al senso della fettuccia nella parte bassa del gradino, ci ho ragionato una settimana. Inizialmente l'idea era proprio quella che hai suggerito (cioè la stessa di quella del modello di riferimento), cioè fare uscire la fettuccia verso il basso in modo che lavori in trazione.
L'idea è stata poi scartata per evitare, come hai ben intuito
, di avere il piede a contatto con piastre e bulloni.
Quanto alla possibilità che le piastre si strappino, bè, ti ha già risposto walter, ossia “lascia perdere”. Per aprire due piastre da 5 mm di spessore unite con 2+2 bulloni da 5 mm ci vuole almeno un piede di porco
edanade
Il fatto che il tuo vicino abbia abbandonato il suo proposito mi sembra poco significativo perché ci sono altri “vicini” che invece ne sono rimasti soddifatti.
In effetti la scala dev'essere fatta con un certo criterio… e non ad minchiam….
Per quanto riguarda il confort dei piedi v. sopra. I piedi fanno effettivamente male con il sistema evidenziato nella foto inserita da francker (che è poi è quella dell’altra discussione) perché quel tubo gomma non crea un sufficiente appoggio e in più flette stringendo il piede come dentro una fascetta (ho provato
). Insomma, ma voi in barca state sempre senza scarpe… come li franzosi? Comunque, ad aggiungere una tavoletta (o una piastrina metallica) si fa sempre in tempo. Vedremo
Sulla questione dei garrocci ci ho riflettuto a lungo (v. sopra) e sarei contrario, anche perché mantengono la scala molto vicina all'albero e questo potrebbe creare problemi del momento di infilare il piede nel gradino. Anche qui… vedremo…
Certamente occorre sempre l'assistenza di qualcuno che non solo recupera la drizza di sicurezza, ma ti mette nel bugliolo anche gli attrezzi necessari. È però diverso dall’avere qualcuno che scoppia al winch tirando su una quintalata dentro il banzigo (provare per credere….
:sadsmiley
.
Non è mia intenzione tenere la scaletta in barca per usarla qualche volta all'anno. In barca tengo solo il banzigo per le emergenze (principio della ridondanza
).