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Prove di gennaker
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palve Offline
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Messaggio: #1
Prove di gennaker
Salve,
sabato ho utilizzato per la prima volta il gennaker sulla mia barchetta di 9,40 metri.
C'era pochissimo vento ed ho raggiunto velocità impensabili per quella situazione (circa 5 nodi).
Il gen è di 70 mq. ed ha una ghinda di 12,5 m. una balumina di 10,60 m. e una base di 6,4 m.
Ho visto che rende meglio tra il traverso e il lasco stretto.
Con andature più larghe diventa instabile.
Penso sia un code 1. L'ho preso usato e non hanno saputo dirmelo.
Ho provato a variare le regolazioni è ho visto che alzando un po' il punto di mura tramite il bozzello (stroppo su musone), abbassando la penna tramite la drizza e lascando la scotta - usandolo quasi come un aquilone ;-) - rende di più.
Come mi devo regolare nelle regolazioni? Non ho trovato info al riguardo da nessuna parte.
08-11-2010 19:02
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tiger86 Offline
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Messaggio: #2
Prove di gennaker
Intanto inizia a chiarire se le andature sono riferite al reale o all'apparente, da qunato dici credo ti riferisca all'apparente.

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
08-11-2010 19:17
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palve Offline
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Prove di gennaker
apparente
08-11-2010 19:22
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einstein Offline
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Messaggio: #4
Prove di gennaker
Con quella differenza tra ghinda e balumina, sembrerebbe piu' un A3 che A1; ma sentiamo il parere di Albert....
Per quanto concerne le regolazioni, in linea di massima: andature strette punto di mura piu' basso possibile per non far si' che si sposti sottovento, andature piu' larghe mura piu' alta per agevolare l'orientamento sopravvento (non eccedere troppo pero', specialmente con onda e poca aria).
ciao

PS. Le regolazioni da te descritte sopra, molto probabilmente si riferiscono a quello spi, che non e' stato tagliato su misura per la tua barca.

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-11-2010 19:57 da einstein.)
08-11-2010 19:53
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palve Offline
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Messaggio: #5
Prove di gennaker
Quindi, ricapitolo per vedere se ho capito bene:
Andature strette
Bordo di attacco della vela più tirato, bugna richiamata verso la barca
Andature larghe
Bordo di attacco lasco, bugna più aperta.

Quanto alla drizza? faccio bene ad allentarla mezzo metro alle andature larghe con vento leggero?
Grazie

PS: avevo chiesto in precedenza al velaio quali dimensioni mi consigliava per il gennaker e sono le stesse della vela che poi ho trovato usata.
08-11-2010 20:05
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tiger86 Offline
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Messaggio: #6
Prove di gennaker
Aggiungo a quanto scritto da Einstein che nelle andature strette, cazzando la caduta prodiera, portiamo il tessuto in avanti, quindi grasso in avanti (camber appruato) e balumina aperta, aiutata anche da un barber lasco. Signigica risultante di spinta più appruata possibile.
Al contrario per andature larghe caduta prod. lasca quindi grasso indietro, balumina chiusa, aiutata in caso di vento fresco da barber cazzato a dovere.

Le regolazioni sono un'opppppinione Big Grin

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-11-2010 20:29 da tiger86.)
08-11-2010 20:27
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shabrumi Offline
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Citazione:palve ha scritto:
Quindi, ricapitolo per vedere se ho capito bene:
Andature strette
Bordo di attacco della vela più tirato, bugna richiamata verso la barca
Andature larghe
Bordo di attacco lasco, bugna più aperta.

Quanto alla drizza? faccio bene ad allentarla mezzo metro alle andature larghe con vento leggero?
Grazie

PS: avevo chiesto in precedenza al velaio quali dimensioni mi consigliava per il gennaker e sono le stesse della vela che poi ho trovato usata.

La drizza lasciala stare.
Nelle andature larghe lasca un pò la borosa di mura e LASCA,LASCA,LASCA la scotta: la vela deve ruotare in avanti e sopravvento. Dalla posizione del timoniere devi veder apparire la ghinda sopravvento alla randa. Se in questa posizione la balumina sfarfalla aggiungi un barber hauler e sposta il punto di scotta in avanti per diminuire il twist.
Ciao e bv con l'asimmetrico!
08-11-2010 20:37
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palve Offline
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Prove di gennaker
Quindi:
la combinazione scotta + barber... non solo scotta (uso da crociera).
il barber dove è meglio posizionarlo? verso il baglio massimo (nel mio caso appena a poppa dell'albero) o più verso poppa?
Quando chiudo la balumina si apre la base e viceversa?
08-11-2010 20:38
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shabrumi Offline
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Citazione:palve ha scritto:
Quindi:
la combinazione scotta + barber... non solo scotta (uso da crociera).
il barber dove è meglio posizionarlo? verso il baglio massimo (nel mio caso appena a poppa dell'albero) o più verso poppa?
Quando chiudo la balumina si apre la base e viceversa?

barber: se il tuo asimmetrico fosse stato tagliato per andature larghe il barber non sarebbe stato necessario. Probabilmente è un all-around e soffre di balumina sulle larghe: se è così la devi chiudere.
Posizionalo a mezza nave anche se non dovresti cazzarlo molto per trovare la giusta diagonale.

Apro/chiudo: si, come tutte le volte che sposti in avanti il punto di scotta di una vela di prua, la balumina si tende la base si allenta.
Nelle andature larghe l' asimmetrico deve somigliare a un simmetrico: bello tondo e profondo.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-11-2010 21:00 da shabrumi.)
08-11-2010 20:54
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shein Offline
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Prove di gennaker
per la tensione della caduta prodiera sarebbe opportuno che tu postassi una foto perchè non è detto che il gennaker sia esattamente della misura giusta per sfruttare tutto lo spazio tra drizza e mura. Metti drizza e mura entrambe a fine corsa e senza toccare le scotte orzi, dov'è che ti compare 'l'orecchio'? al centro o più spostato in alto?

[b]Rock On Sail Fast!![/b]
08-11-2010 21:06
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einstein Offline
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Prove di gennaker
Palve, a quanto detto dai miei esimi colleghi, mi sento di chiarire, sempre se stiamo navigando in regime di flusso laminare, che per balumina chiusa non si intende strozzata da stallare la vela, ma giusto quel tanto da controllare la potenza in uscita in base alle condizioni del momento.
Detto questo mi sento anche in dovere di scoraggiarti nel portare il gen con venti leggeri in andature larghe.
Per la drizza, e' consentito lascarla leggermente con poca aria e mare calmo per staccare un po' la vela dall'ombra della randa (mezzo metro, in una barca come la tua, mi sembra comunque eccessivo).
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
08-11-2010 21:38
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shabrumi Offline
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Citazione:einstein ha scritto:
Palve, a quanto detto dai miei esimi colleghi, mi sento di chiarire, sempre se stiamo navigando in regime di flusso laminare, che per balumina chiusa non si intende strozzata da stallare la vela, ma giusto quel tanto da controllare la potenza in uscita in base alle condizioni del momento.
Detto questo mi sento anche in dovere di scoraggiarti nel portare il gen con venti leggeri in andature larghe.
Per la drizza, e' consentito lascarla leggermente con poca aria e mare calmo per staccare un po' la vela dall'ombra della randa (mezzo metro, in una barca come la tua, mi sembra comunque eccessivo).
ciao

Ciao Ein!
hai fatto bene a sottolineare che la balumina non va strozzata ma tesata quel tanto sufficiente a smorzare l' eventuale sfarfallamento in uscita.
Trovo però ( quella che a me pare ) un' incongruenza sul proseguo del tuo intervento.
Concordo che, con venti leggeri, tentare di scendere per andature larghe sia da evitare. Meglio orzare per crearsi un' apparente che migliori la VMG. Tanto più il vento è debole tanto più è necessario orzare. In questo caso però, visto che andando all' orza la vela si libera da sola dalla copertura della randa, mi domando a che pro sia necessario lascare di drizza?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-11-2010 23:11 da shabrumi.)
08-11-2010 23:09
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tiger86 Offline
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lascare 20/30 cm di drizza fa si che il gennaker 'respiri', altrimenti in penna è troppo attaccato alla randa, certo che parliamo di andature portanti.

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Leandro
08-11-2010 23:59
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palve Offline
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Citazione:shein ha scritto:
per la tensione della caduta prodiera sarebbe opportuno che tu postassi una foto perchè non è detto che il gennaker sia esattamente della misura giusta per sfruttare tutto lo spazio tra drizza e mura. Metti drizza e mura entrambe a fine corsa e senza toccare le scotte orzi, dov'è che ti compare 'l'orecchio'? al centro o più spostato in alto?
Appena esco ci provo...
Lo strallo è 12,35 m.; l'albero 11,65 m., tra strallo e albero 3,63 m..
Le dimensioni precise del gen (controllate) sono 12,10 m., 10,60 m., 6,80 m.
Grazie
09-11-2010 16:19
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einstein Offline
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Citazione:shabrumi ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Palve, a quanto detto dai miei esimi colleghi, mi sento di chiarire, sempre se stiamo navigando in regime di flusso laminare, che per balumina chiusa non si intende strozzata da stallare la vela, ma giusto quel tanto da controllare la potenza in uscita in base alle condizioni del momento.
Detto questo mi sento anche in dovere di scoraggiarti nel portare il gen con venti leggeri in andature larghe.
Per la drizza, e' consentito lascarla leggermente con poca aria e mare calmo per staccare un po' la vela dall'ombra della randa (mezzo metro, in una barca come la tua, mi sembra comunque eccessivo).
ciao

Ciao Ein!
hai fatto bene a sottolineare che la balumina non va strozzata ma tesata quel tanto sufficiente a smorzare l' eventuale sfarfallamento in uscita.
Trovo però ( quella che a me pare ) un' incongruenza sul proseguo del tuo intervento.
Concordo che, con venti leggeri, tentare di scendere per andature larghe sia da evitare. Meglio orzare per crearsi un' apparente che migliori la VMG. Tanto più il vento è debole tanto più è necessario orzare. In questo caso però, visto che andando all' orza la vela si libera da sola dalla copertura della randa, mi domando a che pro sia necessario lascare di drizza?
Perche' cosi' facendo diminuisci la profondita' dei profili orizzontali, lasciando inalterata la direzione della risultante aerodinamica, contrariamente,invece, a cio' che accadrebbe lascando la mura. Sopra forse mi sono espresso impropriamente, dovevo scrivere solo 'dalla randa'.
ciao

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09-11-2010 16:33
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shabrumi Offline
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Interessante.
Vediamo se ho capito (sic)!
definiamo l'environment, con poca aria e mare calmo dovremmo trovare il miglior compromesso angolo/velocità
intorno ai 140° di reale con un apparente, diciamo, a mezzanave. E' in questo caso che, lascando un pò di drizza,
diminuisco le frecce dei piani orizzontali (favorendo il flusso laminare?) senza compromettere la direzione della
forza aerodinamica?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-11-2010 21:44 da shabrumi.)
09-11-2010 21:40
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einstein Offline
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Si shab.., ed e'quasi un imperativo quando hai la lunghezza ghinda giusta giusta e devi murare il gen piu' basso possibile per non far ruotare tutti i profili e lasciare la risultante di spinta in avanti.
ciao

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10-11-2010 00:59
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shabrumi Offline
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grazie!
metto nel basket...
ciao
10-11-2010 03:04
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palve Offline
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Prove di gennaker
Siete andati oltre la mia capacità di comprensione ma vi ringrazio.
E' un piacere assistere a tali finezze Big Grin
Io ho capito un po' di più di come mi devo comportare ed è già molto.
Mi piacerebbe sapere - viste le misure esatte fornite in un secondo tempo:
- che tipo di gennaker ho comprato
- se le dimensioni sono corrette per la barca
Grazie !
10-11-2010 03:39
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einstein Offline
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Prove di gennaker
Purtroppo il gen che stai usando non e' l'ideale per la tua barca, infatti, dalle misure che hai postato, dovresti avere una ghinda (SLU) di ca 13 metri e una base (SF) di ca 6,5 metri murata sul musone; la caduta (SLE) viene in conseguenza. Molto probabilmente era una vela per un albero piu' basso murata su bompresso.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
10-11-2010 03:58
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