Timonare in poppa (al meglio)
#1
In questa andatura, gli obiettivi si differenziano in funzione dell'intensità del vento e del tipo di imbarcazione; consideriamo pure barche a dislocamento medio, non plananti.
Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?
In verità è un argomento già trattato tempo addietro, ma forse è giusto riparlarne per i nuovi arrivati. Smile
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#2



non lo so, non so risponderti. io faccio due bordi con una 'abbattuta' in mezzoBig GrinBig GrinBig Grin. niente rollio e niente qulo stretto.
i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento



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#3
Einstein fai le domande trabochetto!Smile
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#4
Citazione:Messaggio di einstein
In questa andatura, gli obiettivi si differenziano in funzione dell'intensità del vento e del tipo di imbarcazione; consideriamo pure barche a dislocamento medio, non plananti.
Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?

Suggerimento fra parentesi: Per un'altra Discussione, potresti proporre il tema della pericolosità di usare la modalità 'vento' nell'autopilota sotto raffica o in planata (cioè con un'aumento di velocità) che fa girare il vento apparente percepito verso prua e quindi traversare la barca all'onda di poppa (che non gira verso prua come il vento apparente)?
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#5
Citazione:Messaggio di einstein
In questa andatura, gli obiettivi si differenziano in funzione dell'intensità del vento e del tipo di imbarcazione; consideriamo pure barche a dislocamento medio, non plananti.
Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?
In verità è un argomento già trattato tempo addietro, ma forse è giusto riparlarne per i nuovi arrivati. Smile
ciao
parliamo di onde?
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#6
Citazione:Messaggio di einstein
In questa andatura, gli obiettivi si differenziano in funzione dell'intensità del vento e del tipo di imbarcazione; consideriamo pure barche a dislocamento medio, non plananti.
Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?
In verità è un argomento già trattato tempo addietro, ma forse è giusto riparlarne per i nuovi arrivati. Smile
ciao
parliamo di onde?
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#7
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:

parliamo di onde?

Non proprio, parliamo di come condurre la barca, da venti leggeri a venti più importanti (da 4/6 nodi ad oltre i 15).
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#8
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:

parliamo di onde?

Non proprio, parliamo di come condurre la barca, da venti leggeri a venti più importanti (da 4/6 nodi ad oltre i 15).
ciao
con venti leggeri rimango con l'apparente a 120 gradi
con 15 e più essendo spesso solo farfallone in poppa piena e genoa tangonato oltre i 20-22e mare formato via il tangone per paura di piantarlo in acqua oppure rollo il genoa fino a fiocco e alzo il tangone--
oltre i 25 tolgo la randa e lascio solo la vela di prua..
parlo di navigazione in solitaria QUELLA CHE IO PRATICO.. IN EQUIPAGGIO DAI 4 AI 20 SPINNAKER OLTRE COME SOPRA
LA TERRA la madre terra.. non ci sopporta . la nostra economia funziona solo sulla crescita continua siamo un treno lanciato verso il binario morto
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#9

Ma con quali vele a riva?

Personalmente ora ho un bel gennaker e non vado mai in poppa piena. Ritengo, al meglio, con vento reale fino a 10/12 nodi giocare con l'orza/poggia. Cioè orzare per crearmi un bel apparente, quindi poggiare piano piano fino a sentirne lo scadere e il rallentare della barca poi di nuovo orzare e via così.

A volte, in particolare momenti magici, prima di riorzare riesco a fare un bel po di strada bello poggiato. Oppure trovare un conpromesso e continuare fino all'inevitabile errore al timone che ti obbliga a ricominciare.
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#10
Come a scuola ci provo Big Grin.

Se Einstein dice questo

'Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?'

Allora vediam di indovinare il distinguo nel caso non si tocchino le vele.

La raffica arriva, il vento si sposta a poppavia. Orzo in attesa che la barca prenda velocità, il vento si risposta a prua ripoggio e li' rimango fino a che l'effetto della raffica non e' finita.
Al contrario sul buco.

L'ho sparata 42 grande grande.
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#11
Regatina di Circolo vele Bianche
con poco vento, 6/7 nodi, abbiamo fatto la differenza avendo la meglio su tanti con il bordo di poppa. Mentre tutti si ostinavano a fare una poppa piena diretta in boa ,noi abbiam fatto dei più redditizi laschi...
Spesso per certe barche la poppa piena non conviene
WinkWink
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#12
@Mauro-37. Secondo me fino a 10/12 nodi hai ragione, oltre ( a secondo della barca ) inizia a convenire scendere a farfalla, se poi c'e' onda meglio ancora.

Anche perchè tra un farfalla e un lasco, dove devi avere un angolo che ti permetta di avere il genoa che porta, ti giochi un 20/30 gradi.

Mia opinione ovviamente.

Altra mia opinione, se ti rendi conto che facendo uno 'stacchetto' di poco a farfalla, poi riesci a fare di lasco un bordo intero per arrivare in boa sulle altrre mura, meglio fare il pezzetto a farfalla.

Qui lo dico ma sono a pronto a negarlo Smile


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#13
Allora, se partiamo dalle polari di una barca a medio dislocamento, possiamo osservare che fino a 9/10 nodi di vento reale, l'angolo ottimale di discesa si attesta attorno ai 140°/145° e si compensa l'aumento di percorso con l'incremento di velocità della barca. In queste condizioni, il timoniere mantiene un angolo COSTANTE rispetto al vento reale, con scostamenti all'orza o alla poggia più o meno di 5°, in risposta ai cambiamenti del vento e/o della velocità della barca, coadiuvato dal trimmer.
Con venti moderati (da 9/10 nodi reali fino a 13/15), le performances variano moltissimo. Da un angolo ottimale di 140/145° fino a 9/10 nodi reali, si arriva ad angoli attorno ai 165° con 15 nodi; anche l'angolo rispetto all'apparente, cambierà in modo altrettanto significativo.
Mentre con venti leggeri, la velocità della barca costituiva la variabile principale, con venti moderati essa non cambia in modo così evidente al variare della velocità del vento reale. Anche se la barca va più veloce all'aumentare del vento, ciò che cambia di più è la capacità di tenere queste velocità su angoli di rotta significativamente più ampi; in netto contrasto con ciò che accade con venti leggeri, dove l'angolo ottimale rimane pressoché fisso. CON VENTI MODERATI E' L'ANGOLO E NON LA VELOCITA' LA VARIANTE PIU' IMPORTANTE IN GIOCO. Ad ogni incremento di velocità del vento, possiamo navigare sempre più direttamente verso la boa.
Quando la velocità del vento reale supera i 15 nodi, si dimentica il bordeggio e si naviga direttamente in boa più velocemente possibile.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#14
Citazione:einstein ha scritto:
Allora, se partiamo dalle polari di una barca a medio dislocamento, possiamo osservare che fino a 9/10 nodi di vento reale, l'angolo ottimale di discesa si attesta attorno ai 140°/145° e si compensa l'aumento di percorso con l'incremento di velocità della barca. In queste condizioni, il timoniere mantiene un angolo COSTANTE rispetto al vento reale, con scostamenti all'orza o alla poggia più o meno di 5°, in risposta ai cambiamenti del vento e/o della velocità della barca, coadiuvato dal trimmer.
Con venti moderati (da 9/10 nodi reali fino a 13/15), le performances variano moltissimo. Da un angolo ottimale di 140/145° fino a 9/10 nodi reali, si arriva ad angoli attorno ai 165° con 15 nodi; anche l'angolo rispetto all'apparente, cambierà in modo altrettanto significativo.
Mentre con venti leggeri, la velocità della barca costituiva la variabile principale, con venti moderati essa non cambia in modo così evidente al variare della velocità del vento reale. Anche se la barca va più veloce all'aumentare del vento, ciò che cambia di più è la capacità di tenere queste velocità su angoli di rotta significativamente più ampi; in netto contrasto con ciò che accade con venti leggeri, dove l'angolo ottimale rimane pressoché fisso. CON VENTI MODERATI E' L'ANGOLO E NON LA VELOCITA' LA VARIANTE PIU' IMPORTANTE IN GIOCO. Ad ogni incremento di velocità del vento, possiamo navigare sempre più direttamente verso la boa.
Quando la velocità del vento reale supera i 15 nodi, si dimentica il bordeggio e si naviga direttamente in boa più velocemente possibile.
ciao

Einstein, parli di barche a medio dislocamento e delle polari relative in funzione del range di vento, come ti comporteresti col firstino a vele bianche dove la poppa è particolarmente sofferta in virtù della poca tela esposta !?
Considera pure la mancanza dell'anemometro e della relativa misura a naso dell'intensità del vento per cui si va di log e bussola.
Grazie Wink
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#15
Citazione:nedo ha scritto:


Einstein, parli di barche a medio dislocamento e delle polari relative in funzione del range di vento, come ti comporteresti col firstino a vele bianche dove la poppa è particolarmente sofferta in virtù della poca tela esposta !?
Considera pure la mancanza dell'anemometro e della relativa misura a naso dell'intensità del vento per cui si va di log e bussola.
Grazie Wink

Anche con vele bianche, la tendenza dovrebbe essere quella.
Se non si dispone di strumenti che ci guidino a quei fatidici 140/145° ottimali, si può iniziare su rotta opposta alla bolina stretta e una volta acquistata velocità, poggiare di ca 5°.
Importante sentire il vento apparente di lato, se lo si sente diminuire e arrivare di poppa, si sta poggiando troppo.
Il tailer deve fare molta attenzione sul carico della scotta e dedicare una regolazione costante. Questo, come detto, nel primo range di vento, poi te ne accorgi dallo sbandamento.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#16
@Einstein le tue ultime risposte sono relative alla domanda iniziale?
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#17
Citazione:ghibli4 ha scritto:
Come a scuola ci provo Big Grin.

Se Einstein dice questo

'Si sa che si orza nelle calme e si poggia nelle raffiche, ma è sempre valida questa regola o ci sono dei distinguo?'

Allora vediam di indovinare il distinguo nel caso non si tocchino le vele.

La raffica arriva, il vento si sposta a poppavia. Orzo in attesa che la barca prenda velocità, il vento si risposta a prua ripoggio e li' rimango fino a che l'effetto della raffica non e' finita.
Al contrario sul buco.

L'ho sparata 42 grande grande.

Non so, siete bravi a tradurre per iscritto quello che io riesco a fare solo con lo stick in mano. Occhio neroOcchio nero
- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
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#18
Citazione:ghibli4 ha scritto:
@Einstein le tue ultime risposte sono relative alla domanda iniziale?

Si. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro nei 'distinguo', ma se hai ancora dubbi, chiedi pure. Smile
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#19
No avevo travisato la domanda, la risposta invece era chiara e già sperimentata sul campo.
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#20
Ho ripescato anche la vecchia discussione:http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=23962#top

ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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