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Versione completa: Meteor su invaso: avvallamento nell’opera viva
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Ciao a tutti. Sono nuovo del forum ed avrei da sottoporre una questione ai tutti quanti vorranno darmi un consiglio. Sono proprietario di un Meteor del 1981 che acquistai di seconda mano alcuni anni or sono. Questa barca mi ha regalato, negli anni, grandi soddisfazioni e piacevoli giornate di vela. Purtroppo, da almeno tre anni non ho più avuto modo di andare a vela, pur abitando in un paese di mare ed essendo la mia attività legata alle barche. Il problema è questo: per negligenza mia (si , poi domani lo faccio…), la barca è stata messa a terra su un’invasatura che avevo fatto costruire. Purtroppo, non essendo precisa, è accaduto che la lunga permanenza sull’invaso con ha provocato un avvallamento nell’opera viva a poppa lato dritto, anche se quasi tutto il peso scarica in chiglia. Domanda: questo danno è da considerarsi strutturale e, quindi, avere conseguenze sulla stabilità e sicurezza? E’ possibile far tornare lo scafo alle sue originali forme? Aspetto consigli e pareri (per quanto riguarda le ingiurie e i cazziatoni stò provvedendo di persona verso me stesso….!!!!). Grazie a chi mi vorrà rispondere.
lo alzi lo sposti un po e lo fai taccare bene, vedrai che l'avallamento ritorna a posto fai dei riferimenti ( misure) però e controlla all'interno che qualche longherone o costola non abbia avuto distacchi.
ciao
Confermo. Quando gli invasi non sono precisi lo scafo può flettere senza danno. Però se poi puoi visto che è tuo fallo sistemare
Grazie del consiglio, anche se, personalmente, la vedo dura che la vetroresina possa tornare al suo stato originario da sola. comunque proverò sicuramente. Per quanto riguarda la struttura interna ( a cui avevo già pensato) purtroppo non è ispezionabile in quanto compresa tra due paratie facente parte della cuccetta di poppa che si estende sotto la panca del pozzetto (sistemazione classica). Ho pensato di praticare un'apertura, da completare successivamente con un passo d'uomo, in modo da poter vedere come stanno le cose.
Grazie anche a te, Barcapolacca. Vedo che siete foduciosi e questo mi galvanizza. In quanto a sistemare l'invaso, come dicevo, ho sempre negligentemente procrastinato. E pensare che non devo dipendere da nessuno, in quanto, per il mio lavoro (alaggi e vari e manutenzioni)ho anche la gru per sollevare la barca. Si, lo sò, non ho scuse...
Sia il Viko che leggerino sia il cremar che era spesso come un Bradley flettevamo su invasi non loro, sempre tornati belli lisci
Certo che se una barca appoggia in chiglia come fanno le altre taccate ad andare dentro lo scafo? Mistero! Gli altri appoggi servono solo a tenerla in equilibrio. Intanto metti dei cugni sotto il bulbo e la alzi, cugni e mazzetta alzano le navi. Lo scafo solido è un'oppppppinione.-
torna,torna come prima.Wink
Martello di gomma per verificare che non ci siano delaminazioni.
quoto lelesax ma non mi preoccuperei anche il 7,70 comet fletteva e gli spessori sono decisamente diversiWink
Davvero grazie a tutti per le risposte. Chiedo come verificare se ci siano delaminazioni tramite il martello di gomma. Da cosa si capisce se c'è quel tipo di danno ( a parte, logicamente, constatarlo visivamente)?
Con il martello controlli se è delaminato un sandwich se è laminato pieno la delaminazione la vedi perché ci sono parti scollate come se piegassi un foglio di compensato fino a creparlo. Ma ribadisco, nell'insieme vetroresina/gelcoat, la parte più rigida è il gelcoat se quello è integro sei a posto al 99%, unica incognita remota è che nel punto dell'avvallamento ci fosse al'interno un madiere e che la spinta lo abbia staccato dallo scafo, ma il meteor non è fatto così, ha le omega di rinforso sotto la tuga e in prossimità delle lande, lo scafo è semplicemente un guscio.
Non credo che il gelcoat sia delaminato. Dico credo perchè di fatto non si vede in quanto sotto più strati di antivegetativa. Resta il fatto che l'antivegetativa stessa non presenta rotture o sfogliamenti. Speriamo bene...
scusa ma quanto è /era avallato nel punto di taccaggio? guarda che un pò di flessione non significa nulla, la vetroresina è elastica l'importante è che non resti anni in quelle condizioni se no un pò di effetto memoria resta
e come si fa poi a controllare con il martello di ....gomma!????
Appunto perchè è rimasto a lungo in quella posizione che temo un effetto 'memoria', come lo definisce Drizza. L'avvallamento non è precisamente concentrato su un punto , come se un puntello ci fosse penetrato.E' più che altro allungato nel senso longitudinale dello scafo.
anche se rimane un pò di ' ammaccatura' non significa niente , piano piano ritorna al suo posto, da come la racconti, essendo laminato pieno non dovresti aver avuto danni , tranne il distacco di qualche rinforzo ( improbabile anche questo), diverso è il caso di scafi in sandwich, li le ammaccature sono pericolose.
L'unica cosa da fare assolutamente è rimetterla in acqua quanto primaTongueBig Grin
Un po' di confusione, mi pare. Il gelcoat non si delamina, essendo di uno spessore inferiore al millimetro. Si puo' delaminare un manufatto composto di vari strati di vetroresina o di sandwich. Il Meteor, naturalmente, non e' di sandwich. Martellando generosamente lo scafo,in presenza di un distacco tra gli strati il suono prodotto diventa da cupo a metallico, come vetroso. Per vedere quanto e' profondo l'avvallamento prodottosi, usa una striscia di legno inferiore ad un cm. di spessore premendola prima e dopo la zona interessata.
In questo modo puoi verificare nel tempo se e quanto la curvatura dello scafo si ripristina.
il gelcoat non si delamina, ma si crepa. Se non è crepato secondo me vai tranquillo. Stiamo sempre parlando di un meteor non di un 40 piedi.

Non so se vede il bozzo? Non è un problema di invaso, ma una rientranza dovuta ad una bolla nel poliuretano che ha aspirato lo scafo. È li da anni, aumenta e diminuisce in funzione di umidità e calore.
Mai avuto alcun problema, lo stesso cantiere ha detto di lasciarla senza preoccuparsi.



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Io ho una Etap 20 del 1980. Quando la comprai aveva una brutta rientranza proprio a centro chiglia, a proravia della deriva. Ho scavato la schiuma poliuretanica all'interno dello scafo fino a raggiungere la VTR nell'area compromessa. Poi ho costruito una forma di legno che riproduceva la linea corretta di chiglia e, con un krik puntato contro un robusto baglio di legno appositamente preparato, ho iniziato a forzare molto, molto, molto lentamente, mentre un amico scaldava con una pistola termica lo scafo da sotto. In tre giorni ho riportato lo scafo alla sua forma perfetta. Infine ho rinforzato tutta l'area interna con tre strati di tessuto VTR abbondantemente impregnati di resina epossidica e ho nuovamente riempito con schiuma di poliuretano. La barca è perfetta e non si nota assolutamente nulla.
Beh, grazie a tutti quelli che hanno voluto consigliarmi e (aspetto non meno importante) sostenermi. Per la cronaca: la prossima settimana alzerò la barca e modificherò l'invasatuta. Vi terrò informati sull'evoluzione.
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