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Regolazione vele al traverso - Versione stampabile

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Regolazione vele al traverso - mckewoy - 06-05-2011 04:40

Citazione:bullo ha scritto:
Vedi Einstain che la vela è un'oppppinione, io navigo con la randa sempre lascata al massimo. se la barca tende ad andare in straorza cazzo un pò di più il genoa, fiocco. Non mi fai cambiare idea neanche se me lo dimostri. Io sono convinto e mi tengo la mia oppppppinione. Con la randa in stallo non navigo. Ognuno la pensa come vuole, senza problemi. Saluti.-

anch'io se sto con vento largo ho la tentazione di ingrassare la randa.

poi mi ricordo che ho una vela a prua che è più grande e meglio posizionata della randa e mi muove di meno la barca

ed allora privilegio quella.

randa max alla battagliola ed occhio alla stramba.


Regolazione vele al traverso - N/A - 28-12-2011 17:33

Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:ricky67 ha scritto:
Ok le regolazioni al traverso. Ma cosa mi dite nelle portanti larghe? Perchè finchè c'è flusso laminare i filetti della balumina aiutano, ma poi nel turbolento è tutto più empirico, mi sono accorto che a volte le regolazioni della randa possono variare di parecchio. Voi che riferimenti avete, come vi regolate? iao

Se si naviga al gran lasco significa che c'è aria (da 14 nodi in su), di potenza ce n'è anche troppa, quindi regolare vang/scotta in modo da smagrire la vela con leggero svergolamento, da rendere piatta la balumina ed angolare il boma a 45° rispetto alla mezzeria della barca e non oltre; la causa primaria delle straorzate nelle andature larghe è dovuta al fatto di permettere alla randa di andare troppo fuori bordo, così da creare portanza al traverso. Anche l'assetto non è da trascurare, per cui distribuire l'equipaggio in maniera uniforme ai lati della barca pronto a portarsi avanti/indietro per mantenere la prua alla corretta altezza.
ciao
riapro questo 3D per avere una spiegazione sui 2 punt in rosso.
grazzzzzieee


Regolazione vele al traverso - N/A - 28-12-2011 18:01

ah, dimenticavo: dal lasco al gran lasco in pratica lavora soltanto la parte iniziale (vicina all'albero) della randa, giusto? come vi regolate con i filetti se li avete solo in balumina?


Regolazione vele al traverso - Gof - 28-12-2011 18:11

Citazione:TestaCuore ha scritto:
dal lasco al gran lasco in pratica lavora soltanto la parte iniziale (vicina all'albero) della randa, giusto?

Per me no.


Regolazione vele al traverso - mckewoy - 28-12-2011 20:00

qui si vede la superiorità della randa piccola che non copre il genoa grande anche se non l'ammaini e che ti da equilibrio. il boma corto inoltre evita alla randa di allontanarsi dallo scafo.
apparente a 135 significa randa a 45 max 50. mi sembra che lavori tutta, perchè solo vicino all'albero?? anche se vado di 'rozzo', ho cura di fare in modo che il vento 'scorra' evitando di fare sacco.

credo


Regolazione vele al traverso - N/A - 28-12-2011 20:12

perchè credo che il flusso laminare sotto vento riesca a seguire la vela al massimo fino a metà, distaccandosi poi dalla metà in poi. Sbaglio?
Inoltre, come vi regolate con l'angolatura del boma?
Guardate i filetti in balumina (se si, come devono stare?) oppure in funzione dell'incidenza dell'apparente (se si, in che modo vi regolate?)?
infine, tanto grasso o poco grasso? anche qui ho sentito molte opinioni contrastanti: c'è chi è per esporre quanta più superficie al vento possibile (ma credo che in questo caso valga solo per il fil di ruota), chi invece per mantenere la vela panciuta al fine di favorire un flusso comunque laminare (ma fino a che angolatura riusciamo ad avere un flusso laminare?).


Regolazione vele al traverso - einstein - 28-12-2011 23:24

Citazione:TestaCuore ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:ricky67 ha scritto:
Ok le regolazioni al traverso. Ma cosa mi dite nelle portanti larghe? Perchè finchè c'è flusso laminare i filetti della balumina aiutano, ma poi nel turbolento è tutto più empirico, mi sono accorto che a volte le regolazioni della randa possono variare di parecchio. Voi che riferimenti avete, come vi regolate? iao

Se si naviga al gran lasco significa che c'è aria (da 14 nodi in su), di potenza ce n'è anche troppa, quindi regolare vang/scotta in modo da smagrire la vela con leggero svergolamento, da rendere piatta la balumina ed angolare il boma a 45° rispetto alla mezzeria della barca e non oltre; la causa primaria delle straorzate nelle andature larghe è dovuta al fatto di permettere alla randa di andare troppo fuori bordo, così da creare portanza al traverso. Anche l'assetto non è da trascurare, per cui distribuire l'equipaggio in maniera uniforme ai lati della barca pronto a portarsi avanti/indietro per mantenere la prua alla corretta altezza.
ciao
riapro questo 3D per avere una spiegazione sui 2 punt in rosso.
grazzzzzieee

Il primo punto è riferito a coloro che desiderano sfruttare al meglio le loro VT; a parte casi di barche molto lente, si sa che con poca aria si preferisce andare al lasco piuttosto che al gran lasco.
Poi, a parte che la randa con il boma a 45°, con crocette quartierate, tocca già nella parte medio-alta, dobbiamo anche considerare che più si apre il boma e più si sposta lateralmente anche il CV rispetto all'asse della barca creando una risultante che tende a far ruotare la barca al vento (momento d'imbardata), facilitando la straorza; inoltre (da non trascurare), con mare formato e rollio, l'estremità del boma (tutto fuori) potrebbe toccare l'acqua con tutte le conseguenze del caso.
ciao


Regolazione vele al traverso - N/A - 28-12-2011 23:51

tutto chiaro einstein! il flusso fino a quando riusciamo ad averlo laminare? Fino a ieri ero convinto che dal lasco in poi non si avesse più un flusso laminare....ora sto capendo questa cosa fondamentale! mamma che ignorante...Le regate davvero le ha vinte la barca, non io Big GrinBig GrinBig Grin


Regolazione vele al traverso - einstein - 29-12-2011 00:50

Riguardo al flusso laminare nell'andatura al gran lasco, dipende dalle prestazioni della barca; nel tuo caso è difficile tu riesca a raggiungere velocità tali da spostare l'apparente vicino al traverso (a parte forse con poca aria).
Gen e spi riescono a deviare il flusso in maniera significativa, quindi la randa va cazzata in conseguenza, anzi, meglio sacrificare la sua regolazione (nel senso di cazzarla più del dovuto) a beneficio della vela di prua che ha certamente un'importanza più rilevante.
ciao


Regolazione vele al traverso - N/A - 29-12-2011 01:09

ah, meno male...quindi non ero mal informato. ricapitolando, quindi, senza spi o genn al massimo con un apparente al traverso c'è flusso laminare? A volte però ho visto i filetti sulla randa dela balumina stare paralleli...non c'entra nulla?

Con spi e genn, invece, queste vele fanno ridondare (immagino per il canale che esse formano con la randa) il vento verso prua creando un apparente più favorevole ?!


Regolazione vele al traverso - einstein - 29-12-2011 02:40

Poiché l'angolo d'incidenza ottimale varia da 15° a 20°, è facile immaginare che una randa possa operare in regime laminare fino ad un vento apparente attorno ai 110°, mentre il genoa che non è costretto dalle sartie e crocette, anche di più, ma lavora malissimo, causa il punto di scotta che andrebbe regolato fuori bordo.
ciao


Regolazione vele al traverso - bullo - 29-12-2011 02:42

Apparente a 135° randa a 45° = angolo d'incidenza 90° randa in stallo. Anche lascando tutto app. 135° randa a 90° =45° sempre in stallo solo che la forza areodinamica spinge più in avanti che al traverso. Al lasco, anche con spi o genn. se la barca tende a straorzare io lasco randa e spi e poggio. Al lasco tenendo la randa molto lasca a un certo punto mentre la barca viene all'orza questa fileggia perde potenza e si riesce ad agguntare la barca che altrimenti straorzerebbe, specialmente se l'onda è al giardinetto. La vela è un'opppppinione.-


Regolazione vele al traverso - N/A - 29-12-2011 02:52

Citazione:bullo ha scritto:
Apparente a 135° randa a 45° = angolo d'incidenza 90° randa in stallo. Anche lascando tutto app. 135° randa a 90° =45° sempre in stallo solo che la forza areodinamica spinge più in avanti che al traverso. Al lasco, anche con spi o genn. se la barca tende a straorzare io lasco randa e spi e poggio. Al lasco tenendo la randa molto lasca a un certo punto mentre la barca viene all'orza questa fileggia perde potenza e si riesce ad agguntare la barca che altrimenti straorzerebbe, specialmente se l'onda è al giardinetto. La vela è un'opppppinione.-
non sono convinto che stallerebbe, ammesso di avere un boma in grado di finire sulle crocette.
forse nel primo caso (anche se prima ne ero convinto, ora non più), ma in questo non so.
Il mio dubbio viene dal fatto che dando una certa concavità alla vela, il vento entrerebbe con un'angolatura più o meno corretta e poi sarebbe costretto a ritornare indietro....da qui il mio dubbio che la randa in queste condizioni porti soltanto nella prima parte, dove riesce a creare portanza, mentre dopo, quando la vela 'torna indietro', i filetti sottovento si staccherebbero.
Teoria errata?


Regolazione vele al traverso - bullo - 29-12-2011 03:20

Con un'angolo d'incidenza di 45° l'unica vela che potrebbe conservare ancora uno scorrimento laminare è, forse, una vela quadra o aurica molto grassa, con l'albero posizionato sopravento.-


Regolazione vele al traverso - N/A - 29-12-2011 03:44

E perché allora vedo installati su molti spi i filetti ?


Regolazione vele al traverso - einstein - 29-12-2011 03:52

Citazione:TestaCuore ha scritto:
E perché allora vedo installati su molti spi i filetti ?

Il punto di mura dello spi può essere spostato con il tangone e quindi orientato secondo l'angolo d'incidenza ottimale.
ciao


Regolazione vele al traverso - tiger86 - 29-12-2011 04:15

Non facciamo confusione.
Anche Einstein non ama le vele in stallo, ma si tratta di scegliere il male minore, quindi meglio procedere con la randa un po cazzata per aprire il canale alla vela di prua ed evitare lo sbilanciamento della risultante di spinta troppo sottovento.
Allo stesso tempo bisogna dire che non è un dogna assoluto, dipende anche dalle condizioni e dalla barca che hai sotto le chiappe.

Analoga cosa si fa con lo spi che con vento forte si tende a porare un po' più strallato del dovuto per limitarev il rollio.
Sono tutte cose che vengono con l'esperienza.
Invece dobbiamo porre come base che il flusso laminare è sempre da preferire ad una vela in stallo che lavora a resistenza.


Regolazione vele al traverso - N/A - 29-12-2011 05:28

Ok, ma la mia domanda era: con crocette quartierate fino a quale awa possiamo navigare con flusso laminare? Per avere flusso laminare sulla randa, che angolo di incidenza dobbiamo dare e quanta pancia alle vele (in particolare alla randa)?


Regolazione vele al traverso - tiger86 - 29-12-2011 15:31

La randa, come ben sai e come avrai capito anche in questo post, nelle andature portanti se lo scorda il flusso laminare, non solo per l'angolo di incidenza, che chiamerebbe così stretto da diventare improponibile (soprattutto con quartiere), non solo perchè spesso si porta un po' chiusa, ma anche per il disturbo dell'albero, il cui profilo si dispone per la sua dimensione maggiore proprio traversalmente al flusso.

Vorrei permettermi di darti un consiglio pesato sul tipo di domande che fai? Mi pare che tu in questo momento abbia tanta voglia di progredire, mi sembra che le conoscenze tecniche di base ce le hai, credo ti convenga salire in barca, navigare e manovrare in diverse condizioni. Con un po di esperienza pratica in più vedrai che certe domande diventeranno superflue e otterranno una risposta più chiara che tante parole su un forum.Wink


Regolazione vele al traverso - einstein - 29-12-2011 16:57

Citazione:TestaCuore ha scritto:
Ok, ma la mia domanda era: con crocette quartierate fino a quale awa possiamo navigare con flusso laminare? Per avere flusso laminare sulla randa, che angolo di incidenza dobbiamo dare e quanta pancia alle vele (in particolare alla randa)?

Possiamo dire che, in presenza di sola randa, se vuoi mantenere integri tutti i profili, cioè aprirla fintanto che sfiori e non s'appoggi alle crocette nella parte medio-alta, e darle un corretto svergolamento mantenendo il flusso laminare (meglio se in presenza di albero orientabile), l'AWA sarà attorno al traverso (infatti il quartieramento delle crocette dovrebbe pareggiarsi con l'angolo di incidenza).
Se, invece, abbiniamo alla randa una vela di prua, tanto più importante sarà il flusso deviato da questa, tanto più potremo allargare, ritardando lo stallo sulla randa, che comunque ben presto, purtroppo, ci sarà.
Sul grasso da dare alla vela, se hai una randa full-batten ci sarà ben poco da fare, altrimenti dipenderà dall'intensità del vento.
ciao