Autonomia energetica di emergenza (a casa). Tempi duri in arrivo.
Chiedo agli esperti di elettrotecnica, e penso che l'argomento possa risultare di interesse di molti, se per caso le cose dovessero mettersi male il prossimo inverno e quello successivo.
Ho valutato una serie di "segnali" che, nonostante mi renda conto che c'è un diffuso atteggiamento a non diffondere allarmismi controproducenti (assolutamente condivisibile), forse dovrebbero indurre chi ha particolari esigenze legate a fragilità di componenti del nucleo familiare, a predisporre qualche piano cautelativo per rendersi, almeno in emergenza temporalmente limitata, autonomo se dovesse mancare l'alimentazione elettrica per riduzioni o addirittura black-out ciclici programmati.
Mentre, infatti, è piuttosto difficile, per chi governa la rete di distribuzione del gas, attuare degli interventi selezionati di limitazione delle forniture, per com'è fatta a rete di distribuzione (ciò che potrebbero fare con immediatezza è chiudere tout court, ma mi pare ipotesi veramente molto difficile da attuare), con i nuovi contatori elettrici telecontrollati, ormai ovunque installati negli anni passati, attuare dei piani di limitazione della possibilità di prelievo dell'energia fino a giungere a blocchi di erogazione a turno è cosa semplicissima per chi eroga. Se bloccano il prelievo, ovviamente neppure la caldaia a gas funziona, anche se è una utenza elettrica di assorbimento molto limitato (così risparmieranno anche gas).
In teoria potrebbero financo selezionare un'utenza si ed una no, volendo, ma sarebbe complicatissimo stabilire regole del genere accettabili per il pubblico. Più probabile che si vada per classe di utenze (domestiche, commercio, piccola industria, micro aree geografiche, ecc...) con turnazioni.
Ebbene, è chiaro che ci sono mille e mille situazioni per le quali una decisione del genere risulterebbe drammatica per taluni e solo fastidiosa per altri.
Per chi si troverebbe in tal modo nei guai seri, almeno avere all'occorrenza una possibilità di alimentare alcune utenze (caldaia a gas, alcune prese, alcuni circuiti luce, alcune utenze specifiche come freezer particolari ai quali bisogna continuare ad accedere e che non puoi tenere chiusi per le 6 ore di black-out programmato, ma ci sono infiniti casi diversi, anche di assistenza sanitaria domestica, con apparecchi cui non si può rinunciare ...) vorrei provare ad ipotizzare un sistema semplice, sia con generatore portatile (soluzione facile, ma non sempre attuabile), ma anche con un inverter alimentato da un gruppetto batterie che assicuri almeno 4-6-8 ore di funzionamento ad utenze per complessivi 1 - 2 - 3 kW.
Batterie adatte allo scopo (a scarica profonda) collegate in parallelo, un caricabatterie da mantenere alimentato in tampone quando c'è linea da rete, per tenere le batterie pronte, nessun marchingegno automatico, ma una possibilità di intervento semplice, scollegando l'alimentazione da rete normale (dal fornitore di energia elettrica con cui si ha il contratto), con un selettore rete-0-inverter/generatore, un cavo da collegare al selettore e dall'altra parte all'inverter o al generatore, e così ci si mette al riparo in pochi istanti dal black-out.
Ciò che chiedo agli amici è il corretto dimensionamento per i casi sopra scritti (4-6-8 ore per potenze di 1-2-3 kW) del "pacco batterie" necessario.
Ovviamente bisogna predisporre l'impianto di casa con selettore e presa da collegare alla sorgente "esterna" (lavoro che ho già fatto fare). Ma vorrei il parere/aiuto di esperti su quanti Ah complessivi di batterie acquistare: ho visto che in rete ci sono diversi siti che già forniscono calcolatori on-line di questo genere (ad es.: impianti fotovoltaici domestici) ma so che tra noi ci sono validissimi esperti che potranno di certo fornire sistemi di approccio e calcolo per le ipotesi dette sopra.
Credo sarà cosa interessante ed utile per parecchi di noi.
Ho messo nel mirino già alcuni inverters (onda sinusoidale pura) da 1,5-2-3 KVA complessivi continui: ora devo decidere per batterie e caricabatterie.
Mi sto anche studiando la questione generatori, ma per una serie di motivi preferirei lasciare l'opzione generatore come risorsa estrema (sono giunto a selezionare un Pramac da 3 KVA che mi pare macchina seria e ben fatta, ed assemblata in Italia, ma ce ne sono anche altre ...). Comunque, preferirei avere la prima opzione con batterie ed inverter, come detto sopra.
Grazie in anticipo.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-10-2022 18:49 da Lupo Grigio.)
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