La corrente max erogabile da un alternatore è normalmente riferita ad una velocità di rotazione dell'alternatore di 6500 rpm.
Bisogna vedere quale è il rapporto tra puleggia motore e quella dell'alternatore, spesso è 2:1 e allora la corrente di targa max si avrebbe col motore a 6500/2=3250 rpm.
Difficilmente in una barca a vela in manovra, prima di mettere a vela, si tiene il motore a pieni giri e quindi l'alternatore eroga molti meno ampere.
Può essere utile allora calettare una puleggia di minor diametro sull'alternatore per fargli caricare di più.
Quando ho sostituito l'alternatore con uno di potenza (120A) ho anche montato una puleggia più piccola, allungato il tenditore per maggiorare l'angolo di contatto della cinghia sulla puleggia e sostituito la cinghia con una a "tacchetti per piccoli avvolgimenti" (nella sigla ha una X) per minimizzare lo slittamento.
Ovviamente poi quanto effettivamente carica dipende, oltre che dall'alternatore, dalle batterie e dal regolatore.
Il regolatore degli alternatori "automobilistici", normalmente montati all'origine sulle nostre barche, è incorporato nell'alternatore e legge la tensione all'uscita dell'alternatore, che può differire anche parecchio da quella alla batteria per un cavo lungo e smilzo e per la presenza dei famigerati Diodi di isolamento tra le batterie, con l'effetto di ingannare il regolatore, inoltre appena sale la tensione regolano una corrente minima (nell'auto si consuma solo a motore in moto e quindi recuperato il consumo dell'avviamento, minimo, basta pareggiare i consumi).
Non basta quindi un alternatore più potente ma è essenziale ottimizzare i collegamenti e sopratutto il regolatore che dovrebbe tenere conto della tensione
alla batteria, della
corrente e della
temperatura delle batterie:
regolatori "Intelligenti".

