Carichi di lavoro manovre correnti asimmetrico
#1
Dovrei calcolare i carichi di lavoro delle tre cime di regolazione di un asimmetrico: scotta, drizza e tack line.
Per la scotta penso che dovrebbe essere compatibile l' utilizzo della formuletta di Marshall per i fiocchi (WL = A * V2 * 0,021).
Per le altre cime ho dei dubbi: il WL della tack line dovrebbe essere simile a quello della drizza cioè (WL drizza meno componente/peso vela) ma come calcolo quello della drizza?
Qualcuno ne sa qualcosa?!
grazieWink
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#2
Risposta assolutamente non scientifica:
secondo me la mura sopporta un carico molto maggiore della drizza, paragonabile a quello della scotta
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#3
Citazione:ami ha scritto:
Risposta assolutamente non scientifica:
secondo me la mura sopporta un carico molto maggiore della drizza, paragonabile a quello della scotta
Be' ti confesso che anch'io non lo so, però, sempre in modo non scientifico, se consideriamo che esiste un 'circuito' che partendo da un punto fisso ( lo stopper della tack line ) si sviluppa lungo la tack line stessa, la ghinda dell' asimmetrico e per ultima la drizza fino ad un altro punto fisso (lo stopper di drizza) ci dovrebbe essere lo stesso carico di lavoro per tutto il circuito. o no?!
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#4
Nel libro 'Rigging' di Danilo Fabbroni per i fiocchi il carico di drizza indicativo è l'80% di quello di scotta.
Cosa intendi per tack line? Io ero rimasto ad una cima che recuperava la base del genoa verso la prua per favorire la virata.
Se è una cosa simile sull'asimmetrico, dovrebbe essere una manovra che lavora con vela lasca, quindi un carico basso.
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#5
Si Clavy, ho letto anch'io quel libro: dà indicazioni per i carichi di lavoro delle drizze di fiocco e di randa ma non parla di quelle per spi (sia simmetrici che asimmetrici). Il fatto è che, sia i fiocchi che la randa scaricano una parte della forza applicata gli uni sullo strallo e l' altra sull' albero attraverso le rispettive inferiture. Questo non è vero per entrambe le categorie degli spi: la forza applicata è trasferita esclusivamente sui tre angoli tanto che, a lume di naso, mi viene da pensare che i tre carichi di lavoro potrebbero essere simili se non uguali.

la tack line dell' asimmetrico traducibile in italiano come 'borosa di mura' è sostanzialmente un caricabasso della mura stessa: viene incocciata alla mura, passa attraverso un bozzello sulla varea del bompresso (se presente, altrimenti il bozzello viene fissato a prua estrema subito dopo lo strallo) e continua il suo circuito fino alla tuga dove viene bloccata con uno stopper e lavorata con un winch.
Il suo compito è di trattenere la mura e di regolarne l' elevazione ( più si va verso andature portanti più si lasca).
Dovrebbe quindi, anche lei, sopportare un carico significativo.

Ho cercato anche su altre pubblicazioni di rigging ma per quanto riguarda questa tipologia di cime sinora non ho trovato nulla!Disapprovazione
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#6
Citazione:Vince_VR ha scritto:
Generalmente la distribuzione del carico sui tre angoli della vela triangolare (non lo spi simmetrico, quindi) è valutata in 40% scotta, 30% drizza e 30% mura, da cui la valutazione che il carico in drizza sia pari all'80% del carico calcolato sulla scotta è ragionevole.

E anche considerare questo pari al carico che c'e' sulla mura.

La tua è una considerazione interessante che forse ci fà fare un passo avanti: se le percentuali sono queste la prima domanda è:
perchè l' angolo di bugna ha un carico maggiore degli altri due?

Forse perchè sulle vele triangolari (come supponevo precedentemente) una parte del carico va addebitata allo strallo (o all' albero nel caso della randa) lasciando agli altri due angoli un carico minore?

A naso sembra di si, e quindi queste percentuali non sono applicabili all' asimmetrico il quale non è inferito da nessuna parte.
Sempre di più sembra che i tre angoli dell'asimmetrico hanno carichi uguali ma, nella pratica, come calcolarli? che ne pensi?
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#7
Penso dipenda dalla geometria pura e semplice: se la vela fosse un triangolo equilatero con i tiri delle scotte orientati sulle altezze /mediane avrebbero un tiro uguale, nel caso della vela la bugna è quella che ha l'angolo più aperto dei tre e quindi si ritrova a dover dare maggiore carico.
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