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qualcuno ha provato ad abbattere in carena un cabinato a vela?
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 Come si dice: a mali estremi, estremi rumedi, potrebbe anche essere possibile tuttavia non vorrei proprio essere io quello in testa d'albero
Francesco
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col canotto ?
forse su una barca piccola e leggera ... facendo attenzione a non allagare il pozzetto e far entrare l'acqua in cabina, e nei gavoni.
mio personale parere è pura teoria
però sono curioso di sapere se qua nel forum qualcuno l'ha fatto davvero
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Più in alto sale la .ù fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
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è uno dei test che si fanno per le barche da corsa, per sapere se basta "l'omino" bisognerebbe guardare la curva di stabilità, come costatazione non appena si sale un po' con le dimensioni della barca, per sbandarla si deve prendere un paranco a più vie, sospetto un omino li' sopra o un paio nel canotto non facciano proprio niente, salvo in piccole unità
da me basta scegliere oculatamente un ancoraggio e aspettare qualche ora
è una procedura che nonostante l'apparente semplicità ha un numero considerevole di fattori ai quali fare assolutamente attenzione per non combinare disastri
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.... quand'ero belin un mio amico era proprietario di un "EAU VIVE": un giorno, date le enormi barbe di alghe etc in carena, decidemmo di tentare di sbandare .... "almeno di 45- 50 °" per poi a nuoto con un raschietto fare pulizia. Difficile tenere ferma in asse la barchetta (cime al molo di fronte) paranco dalla testa d'albero issato sulla drizza randa da tesare sul moletto della piccola darsena dove ci eravamo posizionati .... una fatica del piffero! E quasi senza riuscire a far pulizia. Eppure era quasi una deriva!!!
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la prova di stabilità delle unità da regata consiste nello sbandamento a 90° di scafi ben più grandi di una deriva. Certo, bisogna saperlo fare. Ma facendolo con un cabinato da crociera bisogna prima sbarcare tutto o quasi... Inoltre mi domando come possa reagire la guardia costiera...
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(04-12-2015, 18:44)francidoro Ha scritto: però sono curioso di sapere se qua nel forum qualcuno l'ha fatto davvero
Presente!
Arcipelago Las Perlas, lato Pacifico di Panama. Barca in ferro con deriva mobile, pulizia della intera carena prima su un fianco poi sull'altro approfittando della marea, prima della traversata verso le Galapagos. Però senza nessuno in testa d'albero....
Marcello
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(18-02-2016, 11:29)marbergami Ha scritto: (04-12-2015, 18:44)francidoro Ha scritto: però sono curioso di sapere se qua nel forum qualcuno l'ha fatto davvero
Presente!
Arcipelago Las Perlas, lato Pacifico di Panama. Barca in ferro con deriva mobile, pulizia della intera carena prima su un fianco poi sull'altro approfittando della marea, prima della traversata verso le Galapagos. Però senza nessuno in testa d'albero....
Marcello Deriva mobile, parola magica... farlo con un cabinato con bulbo mi pare difficile e, come diceva qualcun altro, prima sarebbe il caso di togliere tutto dall'interno.
D'altronde, se fosse facile, a che servirebbe la zavorra...?
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
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(18-02-2016, 12:23)Klaus Ha scritto: Deriva mobile, parola magica... farlo con un cabinato con bulbo mi pare difficile e, come diceva qualcun altro, prima sarebbe il caso di togliere tutto dall'interno.
D'altronde, se fosse facile, a che servirebbe la zavorra...? 
già.... però non deve essere così difficile con barche di poche tonnellate
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Ai Glenans anni 80790, l' ho fatto per pulire la carena con barche tipo Mousquetairs, o anche un po' più grandi.
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Pochi gradi per un Alpa Dodi erano già santi che volavano, tutto per la drizza dello spy filata male in ammainata in regata di circolo.
Avevo utilizzato il molo sopravvento del porticciolo e una volta sbandata quasi a toccare con la crocetta il muraglione sono salito in cima al faro e per incrocio dell'albero con il fanale ho infilato nel bozzello la cima.
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(18-02-2016, 11:29)marbergami Ha scritto: Presente!
Arcipelago Las Perlas, lato Pacifico di Panama. Barca in ferro con deriva mobile, pulizia della intera carena prima su un fianco poi sull'altro approfittando della marea, prima della traversata verso le Galapagos. Però senza nessuno in testa d'albero....
Marcello
Come hai fatto per le provviste a bordo?
Come hai fatto per l'olio motore?
So che qualcuno ha avuto problemi per questo
Antonio Giovannelli
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Solo in linea teorica (proprio perché letto sui glenans e x la mia barca francese) sfruttando la marea e le stampelle si può mantenere la barca orizzontale
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(22-01-2019, 09:48)ITA-16495 Ha scritto: Come hai fatto per le provviste a bordo?
Come hai fatto per l'olio motore?
So che qualcuno ha avuto problemi per questo
Nessuna precauzione particolare. La barca era pronta per la navigazione, stipata di provviste fino all'inverosimile, ma tutte ben riposte per poter affrontare anche mare impegnativo. Al motore e al suo olio non ci abbiamo neanche pensato, ma ovviamente non abbiamo neanche tentato di accenderlo, in quella posizione...
Ah, dopo le Galapagos siamo andati all'isola di Pasqua. E con due bimbi piccoli in equipaggio.
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Ma non si rischia di rompere l’albero? L’ho visto succedere su una barca nuovissima che, incagliata, aveva dato la drizza per sbandare e liberarsi
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No non si rompe a meno che la deriva non sia incastrata ....
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Non si rompe niente e non è difficile. Bisogna trovare una rada con fondo sabbioso, e con marea importante. Ci si entra con l'alta marea, si dispone opportunamente la barca, magari con più ancore, e si aspetta che la marea cali. Quando la barca incomincia ad appoggiarsi sulla chiglia, si facilita l'abbattuta su un lato spostando qualche peso (magari anche solo le persone tutte su un lato). Man mano che la marea cala, la barca sbandata si appoggia su un fianco e va progressivamente in secca. Si può scendere a terra, fare tutto quel che si vuole sull'opera viva di un fianco. Quando la marea risale la barca torna a galleggiare, quando la marea ridiscende si fa la stessa cosa sull'altro lato.
C'ero, l'ho fatto e posso testimoniare!
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Citazione:Solo in linea teorica (proprio perché letto sui glenans e x la mia barca francese) sfruttando la marea e le stampelle si può mantenere la barca orizzontale
mah, sul manuale dell'armatore del dufour 31 (quello degli anni settanta) è descritta tutta la procedura del "bequillage" (se ho scritto giusto)
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