Pare che questo forum abbondi di super tecnici iper qualificati, purtroppo a volte tanto inalberati sui loro principi e sulle loro culture da non vedere l’evidenza dei fatti.
Momenti torcenti, coppie motrici e potenze varie con tanto di formule e tesi a sostegno ma....
C’è sempre un ma....
Ma purtroppo le nozioni tecniche sono elementi statici e fini solo a se stesse ovvero, vanno bene finché stai dentro quei loro parametri super calcolati ma basta solo anche una piccola variabile che tutto va a donnine, supertecnici compresi che entrano in un loop di motivazioni fisico nucleari senza però accorgersi della variabile subentrata e le eliche progettate per sfruttare sempre il massimo della coppia sono una bella ed evidente variabile che manda a donnine tutti, trasmissioni e frizioni comprese.
Chi lo dice??
Lo dice il fatto che sia abbastanza elementare che, benanche un componente sia calcolato per sfruttare la coppia massima di un motore, se quel componente lavori VICINO al suo limite massimo di progettazione di sicuro avrà una vita più breve di uno stesso componente che invece lavori con il doppio del margine di sicurezza.
Lo dice il fatto che le martellate non fanno bene ne alla trasmissione e tanto meno alle frizioni ed un’elica a passo variabile assestata per sfruttare il massimo della coppia mentre scende da un’onda, è talmente carica che quando giunti nel cavo e la prua viene bruscamente frenata dall’onda successiva, prima che l’elica si assesti sul nuovo passo, anche se solo per poco, continua comunque a spingere con il passo precedente, ovvero con un carico di gran lunga superiore alla reale coppia che è quasi come se fosse una martellata assestata.
Lo dice il fatto che in una macchina che cammina sempre e solo in città, la frizione e tutta la trasmissione dura sicuramente molto meno di quella di una macchia identica ma che invece cammina sempre in autostrada e questo nonostante il motore e la coppia siano gli stessi ma semplicemente perchè, andando in città l’elica (le marce) sono posizionate in modo tale da sfruttare al massimo la coppia del motore per spostare il peso del veicolo sottoponendo gli organi meccanici non ad un lavoro diverso da quello per cui sono progettati, ma ad un lavoro molto vicino ai loro limiti progettuali.
Infine lo dice l’evidenza dei fatti, sembra che in giro ci sia una moria di trasmissioni e guarda caso, la maggior parte (sottolineo la maggior parte e quindi non tutti per fortuna), monta un’elica a passo variabile.
Poi visto che, invece di ragionare su basi razionali quali dati tecnici supportati dalle reali variabili che esistono nel mondo pratico, si tende sempre e solo a difendere ciascuno i propri principi cercando di apparire più inteligenti degli altri e questo basando il tutto solo su una teoria fine a se stessa, come ho fatto anche nei precedenti post in merito, una volta detta la mia, mi divertirò a leggere le vostre supposte e non supposizioni perchè poi, per quei poveri Adv che leggendo continueranno ad utilizzare i passi variabili su trasmissioni nate per il diporto, per loro saranno supposte e non supposizioni.