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La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
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ADL Offline
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Messaggio: #61
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
come dice il saggio:
'più piccola è la barca più grande è il mare'
quando esci con 10 nodi su una deriva è come averne 20 sul cabinato di 10 metri (senza poter ridurre tela tra l'altro) quando hai onde di un metro balli come in una burrasca. vedi se poi non ti serve per imparare a portare la barca...

ho visto crocieranti che alla prima raffica come reazione naturale e istintiva avevano quella di rimettere la barca in rotta col timone.

se sei un derivista quando c'è mare ti siedi più dietro. se sei su un barcone dici al tuo equipaggio di sedersi tutto più in dietro (e sposti 400kg di roba) e dai ordine di portare i pesi a poppa, a partire dall'ancora nel gavone. se sei un 'non derivista' butti la prua nelle onde e poi una volta a terra dici che la barca non è marina.
08-10-2009 22:20
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Gof Offline
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Messaggio: #62
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
100 unità di tempo non bastano Big Grin
08-10-2009 22:23
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rob Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #63
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Gof
100 unità di tempo non bastano Big Grin

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]


vero, ripensandoci è davvero troppo poco: facciamo 1000 va Big Grin
08-10-2009 22:58
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sgiulio Offline
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Messaggio: #64
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Ciao,
anche a me piace intervenire sull'argomento.
Io provengo dal mondo della deriva.
Ho frequentatao più corsi deriva, seri, e cosa importante con altrettanto bravi e preparati Istruttori.
A mio modesto parere, passare direttamente al cabinato senza aver provato a veleggiare con una deriva, priva l'aspirante skipper di quel atteggiamento di umiltà e di consapevolezza dei propri limiti.
Non sono io il primo a denunciare la diffusa ignoranza di cultura e tecnica nautica tra i diportisti velici.
Tra questi, troppi sono quelli che, trascurando l'importanza di avvicinarsi alla nautica, suberbamente non fanno 'Deriva'.
Per mia esperienza personale, posso dire, che solamente facenda della deriva, si apprezzano l'importanza delle manovre di bordo, l'apprendimento della sensibilità al timone e l'importanza di saper anticipare 'le manovre', le situazioni difficili.
Inoltre, senza una persona vicino che ti istruisce, da soli è veramente difficile progredire nell'apprendimento.
Il diportista, quello della domenica, quello autodidatta, impiegherà molto tempo ad apprendere l'arte del NAVIGARE. Secondo me, si porterà dietro lacune anche gravi, che non riuscirà mai più a colmare.
Perchè dico questo ? Per il semplice motivo che chi possiede un cabinato molte volte non vuole ammettere la propria impreparazione o la propria paura ad affrontare certe situazioni in mare.
Quale armatore/skipper oserebbe portare la propria barca al limite !
Un velista che prativa la vela su una deriva sa navigare al limite! E poi si scuffia. Che c'è di male a scuffiare.
Vabbè, poi ci sono i casi limiti ed eccezzionali, allora non c'è daaggiungere nulla !
Cordialmente.
15-10-2009 18:49
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Rockdamned Offline
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Messaggio: #65
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da sgiulio
Ciao,
anche a me piace intervenire sull'argomento.
Io provengo dal mondo della deriva.
Ho frequentatao più corsi deriva, seri, e cosa importante con altrettanto bravi e preparati Istruttori.
A mio modesto parere, passare direttamente al cabinato senza aver provato a veleggiare con una deriva, priva l'aspirante skipper di quel atteggiamento di umiltà e di consapevolezza dei propri limiti.
Non sono io il primo a denunciare la diffusa ignoranza di cultura e tecnica nautica tra i diportisti velici.
Tra questi, troppi sono quelli che, trascurando l'importanza di avvicinarsi alla nautica, suberbamente non fanno 'Deriva'.
Per mia esperienza personale, posso dire, che solamente facenda della deriva, si apprezzano l'importanza delle manovre di bordo, l'apprendimento della sensibilità al timone e l'importanza di saper anticipare 'le manovre', le situazioni difficili.
Inoltre, senza una persona vicino che ti istruisce, da soli è veramente difficile progredire nell'apprendimento.
Il diportista, quello della domenica, quello autodidatta, impiegherà molto tempo ad apprendere l'arte del NAVIGARE. Secondo me, si porterà dietro lacune anche gravi, che non riuscirà mai più a colmare.
Perchè dico questo ? Per il semplice motivo che chi possiede un cabinato molte volte non vuole ammettere la propria impreparazione o la propria paura ad affrontare certe situazioni in mare.
Quale armatore/skipper oserebbe portare la propria barca al limite !
Un velista che prativa la vela su una deriva sa navigare al limite! E poi si scuffia. Che c'è di male a scuffiare.
Vabbè, poi ci sono i casi limiti ed eccezionali, allora non c'è daaggiungere nulla !
Cordialmente.

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

quoto
è così che impari tutto...Big Grin
15-10-2009 20:21
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memo Offline
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Messaggio: #66
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
conto la mia
partito 8 anni fa comprando un catamarano in societa' con un amico
esperienza : io ZERO assoluto e l' amico era salito 3 volte , durante il viaggio di nozze a Cuba su un catamaranino con il cubano che lo portava in giro Big Grin
il bestione ( mattia F 20 ) era un po ' troppo ' per noi, alla 3a uscita in un lascone ci siam ingavonati con lo scafo sottovento , conseguente ' ribaltone' in mezzo al garda (inizio di febbraio ) senza salvagenti e col mattia completamente ribaltato e , l' avventura e' poi finita li' ;
dopo 4/5 anni mi e' venuta la voglia e con un altro amico ci siam comprati un cabinato da 9 metri,abbiam chiesto al circolo di fare il corso a vela ( sto ancora aspettando di farlo ) e son cominciate le prime uscite ( e relative straorze ) , poi subito regate ' che cosi' si impara alla svelta ', dopodiche' mi e' capitato un 420 ( troppo piccolo per noi che pesiamo 170 kili in 2) ma che mi ha fatto divertire moltissimo, poi siam passati al 470 e i piaceri che provo sotto qualsiasi raffichetta con questo barchino ,li posso provare solo con 20 e rotti nodi in poppa colle barche sulle quali salgo , non ce' paragone , e' 1000 volte meglio ,oltreche' estremamente piu' formativo a livello didattico....
certo , con 10 /15 nodi sulla deriva sei gia' bagnato da capo a piedi , ma vuoi mettere le soddisfazioni ?
appena mi capita l' occasione voglio provare il 49er poi , se piace ( se ce la caviamo a tenerlo su ) magari ce lo portiamo a casa
15-10-2009 23:51
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Maelestrom Offline
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Messaggio: #67
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Qualora si inizi direttamente con un Catamarano Tornado? E' pura follia?
Premetto che ho esperienza nell'affrontare mare e vento con Kite e windsurf fino a 45 nodi e 4-5 mt di onda (lo so sono allucinanti, ma l'ho fatto), quindi saprei quando è il caso di uscire (windfinder,ilmeteo,lamma) le prime volte anche perchè a 16-18 nodi passerei al kite.
Aggiungo che il mio obiettivo è girovagare per la costa dai 2 ai 16 nodi con la ragazza, fermandomi eventualmente in una spiaggetta per fare una bella scampagnata e/o montare il kite se aumenta il vento.
Grazie.
01-02-2012 17:53
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jucas Offline
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Messaggio: #68
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
secondo me per diventare un ottimo navigante a vela non serve la deriva, ma tanti anni di esperienza anche solo su cabinati.
Per quanto riguarda le regate invece ci sono due ruoli fondamentali che chi non ha mai fatto deriva non arriverà mai a coprire come chi invece l'ha fatta.
in primis il timoniere, senza l'esperienza di deriva non si ha quella sensibilità che ti fa timonare anche a occhi chiusi sentendo il vento, che fa portare la barca, qualsiasi barca, al meglio.
E poi il tattico, anche se in questo ruolo qualcun riesce ad emergere con molta esperienza e studio, ma anche lì la deriva è fondamentale. Tutti gli altri ruoli con la pratica si imparano in maniera egregia.
01-02-2012 18:15
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lfabio Offline
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Messaggio: #69
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Io quoto rob e hal e mi esprimo esplicitando ulteriormente il pensiero di Rob: tra le cose pericolose, annovero una persona nata e cresciuta sulle derive che sale su un cabinato e pretende di farlo andare allo stesso modo. E difatti si vede anche sul forum, le persone suggeriscono barche piccole e leggere e pretendono di farle andare... come derive, quando un 50' che pesa 24 tonnellate magari con la deriva ha punti di contatto abbastanza limitati.
Capiamoci: in deriva ci sono stato anch' io ed e' sicuramente vero che si affina la sensibilita' nella gestione di aria ed acqua. Mi permetto pero' di osservare che a meno del sottoinsieme degli ambiti agonistici puri - e nemmeno tutti - ci sono numerosissime altre considerazioni altrettanto necessarie se non altro per la sicurezza propria ed altrui.
Ritengo quindi che andare in deriva sia propedeutica utile, sicuramente non necessaria a meno di non ricadere negli ambiti agonistici predetti ma soprattutto che non sia *assolutamente sufficiente* per poter condurre in sicurezza un cabinato, foss' anche solo un Caipirinha...
Anticipo i puristi dicendo di essere perfettamente sciente di essere uno che va in barca, non un purista della vela.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2012 21:15 da lfabio.)
01-02-2012 21:13
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einstein Offline
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Messaggio: #70
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Credo che l'importante sia avere le idee chiare sui principi fondamentali dell'andare a vela, si tratterà poi di adattarli ai mezzi a disposizione.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
01-02-2012 22:57
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stout Offline
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Messaggio: #71
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Cambusa, ormeggio, ancora, gestione risorse, elettricità, motore, riparazioni, navigare, meteo, vhf,... ci sono una quantià di variabili nell'andar per mare (e per questo che è un mondo che mi affascina Big Grin) che alla fine il tirar su 4 stracci e far muovere un cabinato non si può dire che c'è bisogno di saper andare in deriva. Essere passati dalle derive è un valore aggiunto.
01-02-2012 23:13
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albert Offline
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Messaggio: #72
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Scusatemi, o miei maestri di filosofie veliche.....ma Mael(e)strom ha ripescato un post del 2009 per chiedere se per andare in deriva (un tornado è una deriva, anche se ne ha un paio) serve aver fatto deriva ?? Che significa ??

Ora, se uno 'naviga' e non naufraga in kite o windsurf con 40 nodi, sensibilità velica ne ha da vendere....

Quello che non capisco invece è il 'campeggio nautico' col tornado, che è senz'altro un bel prendisole per la ragazza quando non c'è vento ma dopo due scuffie con 16 nodi e due spiaggiate meno che delicate (ti porti forse dietro il carrello ?) è ridotto ad un rottame da buttare ...

Consiglio di orientarti su qualcosa di più solido (es. un Hobie cat qualsivoglia)...

P.S. ma è una discussione tecnica ??? perchè è finita qui ?? mi sembra più filosofia da banchina....
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2012 23:17 da albert.)
01-02-2012 23:15
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tiger86 Offline
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Messaggio: #73
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
L'esperienza in deriva, o ancora meglio su tavola a vela, è senz'altro utile per migliorare la sensibilità nella conduzione, ma francamente non ha nulla a che vedere con l'altura, dove esistono molte altre problematiche e la stessa conduzione è diversa, come le stesse forze in gioco, ecc...
Proprio per questo la FIV ha finalmente diversificato con tre percorsi formativi distinti le figure dei propri istruttori: di tavola a vela, di deriva e di altura.
Poi nell'altura è giusto fare la distinzione tra regata e crociera in quanto anche qui esistono spesso problematiche di tipo diverso, anche se per altri aspetti esistono delle questioni comuni.
Quindi al nostro amico che vuole andare in crociera, io risponderei decisamente che la deriva c'entra poco, meglio che dedichi la sua preparazione verso una buona conoscenza delle normative (NIPAM, Cod.Nav., ecc), rivolgendo particolare attenzione a tutti gli aspetti inerenti la sicurezza nella navigazione.

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
02-02-2012 00:47
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Maelestrom Offline
Nuovo Amico del Forum

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Messaggio: #74
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Citazione:albert ha scritto:
Scusatemi, o miei maestri di filosofie veliche.....ma Mael(e)strom ha ripescato un post del 2009 per chiedere se per andare in deriva (un tornado è una deriva, anche se ne ha un paio) serve aver fatto deriva ?? Che significa ??
Carissimo Albert, hai fatto bene a mettere la (e), infatti il mio è un nick che vuol essere un tributo velato, ma non troppo, a Verne e Poe. Quello che ho scritto, e ne prendo atto umilmente, significa solo che sono Ignorante. Ma per questo felice, in quanto ho imparato qualcosa di nuovo. Non sapevo il Tornado fosse una deriva!!! La mia domanda si basava sulla convinzione che la deriva fosse la 'barchetta' di 3 mt. Quindi semplice più di un windsurf.

Citazione:Ora, se uno 'naviga' e non naufraga in kite o windsurf con 40 nodi, sensibilità velica ne ha da vendere....
TI ringrazio Smile Anche se, ti dirò, che quando mi sono trovato in mano la scotta della randa (senza boma e solo randa) di un piccolo catamarano da villaggio turistico con soli 10 nodi... Bè ero molto più guardingo e timoroso ed ammettiamolo, eccitato, di quando veleggio con 30 nodi fra le onde. Col kite non scuffi, se arriva l'onda cattiva ti fai sparare in cielo etc. Se cadi ti rialzi... Con un'imbarcazione bè, avevo un pò più di strizza.

Citazione:Quello che non capisco invece è il 'campeggio nautico' col tornado, che è senz'altro un bel prendisole per la ragazza quando non c'è vento ma dopo due scuffie con 16 nodi e due spiaggiate meno che delicate (ti porti forse dietro il carrello ?) è ridotto ad un rottame da buttare ...
A questo punto torna l'Ignorante Wink
MI chiedo, scuffiare a 16 nodi... ma è davvero necessario? Cioè, sono più di 100kg, mi appendo al trapezio, vivo in un posto che col termico fino a 25 nodi l'onda più alta è di 30 cm, al limite non cazzo troppo la randa... Posso gironzolare con serenità credo! Credo, ovviamente... Ovviamente le prime uscite le farei con un amico che ha gareggiato a livello internazionale col tornado e fa l'istruttore, quindi qualche dritta me la darebbe.
Per quanto riguarda le spiaggiate, ho dei rulli gonfiabili (con pompa da kite) che sarebbero degli ottimi sostituti al carrello in quanto già provati con imbarcazioni molto più pesanti. Inoltre da noi le spiagge sono molto 'soft', senza pietre e con declivi delicati.

Citazione:Consiglio di orientarti su qualcosa di più solido (es. un Hobie cat qualsivoglia)...
Ti ringrazio per il consiglio, ma per quella fatidica legge per cui gli hobie non si svalutano, ho trovato un tornado allo stesso prezzo di tanti hobie e poi... Bè non mi dispiacerebbe correre un pò. A ridosso del porto, l'acqua è praticamente piatta fino a 30 nodi e più... Ovviamente in futuro, quando avrei la giusta dimestichezza. Sogni?
Cavoli e poi, col max rispetto per chi ha un hobie, sarò un esteta, ma il tornado è 1000 volte più BELLO 42

Citazione:P.S. ma è una discussione tecnica ??? perchè è finita qui ?? mi sembra più filosofia da banchina....
No no! TI assicuro che mi è servito moltissimo il tuo post! Anzi, se qualcuno volesse 'sgrezzare' un pò quello che ho detto lo ringrazio anticipatamente. Che so qualcuno che ha un tornado o l'ha avuto.

Un'ultima cosa, pensavo di costruire due terrazze mobili da montare ai lati appoggiate alle traverse... Che ne pensate?
02-02-2012 16:31
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bluebarbjack Offline
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Messaggio: #75
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
la vela è una materia strana.
permette a tutte le opinioni di essere valide e al contempo assurde.
riuscire a paragonare, ed analizzare, uscite veliche con kitesurf vs. plasticoni da 50' è divertente.
è come analizzare, autisticamente parlando, iniziare a guidare in F1 al fine di essere preparati ad un'esperienza tipo 'donnavventura'. o viceversa.

personalmente non rimpiango gli anni passati sulle derive, dal FJ al Soling, passando per FD e windsurf II divisione.
sono state esperienze che mi hanno permesso di affinare la sensibilità alle condizioni meteo, che oggi mi permettono di gestire meglio un cabinato di 35', sia in regata che in crociera.
troppo spesso vedo persone che stanno al timone con gli occhi fissi sulla strumentazione, senza alcuna percezione della barca che sta sotto le loro chiappe. io preferisco guardare tutto il resto, dando un'occhiata ogni tanto agli strumenti solo per una conferma alle sensazioni che la barca mi trasmette.
chiaro, non ritengo assolutamente necessaria questa trafila.
conosco troppe persone che vanno meravigliosamente per mare senza essere passati per le derive.
anzi, spesso mi trovo a commettere errori in quanto tendo a gestire 5500kg pretendendo che si comportino come 250....
02-02-2012 17:36
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albert Offline
Vecio AdV

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Messaggio: #76
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
cancellato perchè verificato in altro 3d che l'in....tata maerlstroem se l'è già fatta dare 424242...


troppo tardi ....l'avevi già letto.....vabbè leggeranno nella tua risposta 42
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-02-2012 00:27 da albert.)
03-02-2012 00:05
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Maelestrom Offline
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La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Citazione:albert ha scritto:

Non voglio promuovere un cantiere oppure un altro (anche se ho delle preferenze)basta non cadere nell'errore di volere un Formula 18 od un Tornado (magari di quelli vecchi, fuori dal mondo dele regate, a prezzo buono ma costosissimi da mantenere in vita).Basta guardare nei cataloghi Hobiecat, Mattia, Bimare, Sirena, Nacra e cercare un buon usato, magari facendosi consigliare per evitare i bidoni. [/b] [/i]

Io, temporibus illis, ho avuto per diversi anni un Tornado con cui ho fatto delle regate, poi l'ho trasformato in F20 col bompresso il gennaker e due trapezi e ci ho fatto anche delle regate costiere, così per ridere (gli open da 50 piedi ridevano un po' meno Wink).
L'ho sempre trattato amorevolmente, spiaggiato e scuffiato l'indispensabile, cioè mai Wink. Quando ho cambiato sede di lavoro e mi sono trasferito tra le montagne l'ho venduto a dei ragazzi che ci sbavavano e che l'avrebbero tenuto in spiaggia per farci le gitarelle....è durato meno di un mese: alla prima sventolata seria hanno scuffiato ed il primo frangente che passava ne ha fatto 4 pezzi.....tieni presente che gli scafi sono in sandwich, con due pellicine messe lì per bellezza Wink...

Se ci vuoi mettere le terrazze.....tutto si può fare.....ma io ti consiglio un bel Hobie 18 magnum, che le terrazze le ha già, e ci puoi battere sopra col martello che gli scafi non si rompono (occhio alle traverse, però).

Poi, ovviamente fai come credi, se il tornado te lo tirano simbolicamente sulla schiena, prendilo, divertiti e fallo pure a pezzetti.....semmai poi torni a casa col kite 4242
Azz.. ormai è fatta Smiley39
Spero di essere l'eccezione che conferma la regola!Tongue
ITA101 ho già avuto il piacere di conoscerlo in un piccolo intervento relativo i timoni.
Il Kite con tavoletta li terrò sempre a bordo, questo è certo!
Ho notato gli scafi sono delicati, ma non troppo, in fondo non devo andare in mezzo agli scogli!
03-02-2012 00:25
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Giada0959 Offline
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Registrato: Jul 2010 Online
Messaggio: #78
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
Io vorrei andare un po' controcorrente :
Le derive sono utili, ma per imparare a muoverti un po' nei porti e fare qualche traversata la cosa migliore e' qualche anno di barca a motore.
Mica niente di impegnativo ... anche una barca aperta di 6-7 metri con un fuoribordo da 70 - 100 cavalli.

Andrea
03-02-2012 00:42
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federico_lisa Offline
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Messaggio: #79
La gavetta sulle derive e' sempre necessaria..?
la mia esperienza di sicuro minore a tanti altri, DERIVE: ho fatto due corsi derive, ho avuto per un anno la deriva (quella d'epoca che ho postato nella sezione epoca) e l'ho usata molto spesso, ora meno, ho usato qualche volta un fj, e ho fatto un raduno di trieste con il desgaite come timoniere, e qualche giretto su altre derive, CABINATI ho fatto due crociere in catamarano (ma di vela poca) un corso crocera con un nytech 23 di sette giorni (che mi ha fatto amare la vela alla follia) ho navigato molto con il nytech 23 e insegno anche su quelle barche, ho comprato e usato molto il mio cabinato contemporaneamente al ex mio vecchio gozzo e gommoni in mancanza d'altro, cose varie occasionali a vela o motore.... poi qualche regatina amatoriale Smile

il mio è un carattere da cabinato, non ricerco la velocità, anche se poi a volte mi dicono che la trovo, ma mi piace navigare solo a vela, sentire il vento e le onde che vengono lacerate dalla mia prua, come solo una vela in bolina può fare, amo i cabinati perchè è il viaggio che conta per me e non il giretto...

quello che devi fare è sentirti la barca ' sotto il cxxlo' il che vuol dire essere a tuo agio, fare le cose più d'istinto che perchè te le hanno insegnate, come accendi la macchina devi armarti le vele e navigare.. le derive sono tanto diverse dai cabinati l'unica cosa è che in deriva se sbagli andatura o se regoli male le vele ti accorgi di essere fermo, il che aiuta all'inizio, in cabinato è più difficile da sentire perchè perdona di più...

se ti piace il viaggio prendi il cabinato e fatti le ossa lì, poi magari come tender un dinghy a vela e non il gommone Smile
03-02-2012 01:00
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