ai velai non piacciono le lunghe.. ne conosco almeno venti e non ce ne e' uno a cui piacciano.. e' un po come proporre ad un operaio di fare 36 ore no stop a gratisse per il gusto di vincere una coppetta? non so, qualcuno lo ho costretto a forza, du palle.. non s'e' stato zitto per 140 miglia, robba che ti mette in depressione e poi.. non hanno una misura intermedia , vorrebbero tutto a segno per tutta la regata e poi sbagliano spesso la strategia.
(con albert non ci so mai stato.. magari e' la classica pecora nera, ma da quello che scrive e' come gli altri)
a me le lunghe piacciono, io so un velista diesel, comincio a funzionare al meglio dopo le prime 36 ore, quando quelli piu vispi cominciano a stancarsi.
il sonno sulle lunghe e' importantissimo.
bisogna imparare a dormire a comando, anche su una 100 miglia se tutte le volte che in falchetta non fai che peso.. lo devi fare dormendo, il classico dei 5 secondi che dice albert e' verissimo, m'e' successo una marea di volte, vince quello con l' equipaggio piu sveglio nell' ultimo miglio.. se e' sveglio vuol spesso dire che ha dormito.
il cibo e' importante, a sera ci vuole il pasto caldo
i turni sono fondamentali, i turni al timone (in pochi timonano bene per piu di due ore, a quattro quei 5 secondi che si diceva so gia 5...minuti
i randisti raramente su una lunga tengono la concentrazione altre l' ora.. lo so, e' piu facile su un bastone che si cambia andatura ogni mezz' ora.. tocca incitarli e chiamare regolazioni anche se non servono (a ricordarselo, spesso finisce che la randa sta li e nessuno la guarda) un prodiere ufficiale ci vuole, meglio se in barca tutti sanno destreggiarsi anche li, anche gente vecchiotta (come me su un equipaggio "datato" ) ma che la mattina non ti ritrovi con tutto impicciato.
curare l' assetto, sempre e comunque.
su barca a posto (scafo albero motore vele drizze scotte carena ecc) non c'entro nei particolari, in genere so aspetti poco curati dai charteristi, chi ci fa regate in genere ste cose le tiene a posto sempre e comunque.
il meteo? in genere non ci prende mai, te lo tieni nel laterale del "cassetto" come riferimento e cerchi di fartelo da solo, mentre navighi trovi un sacco di informazioni piu aggiornate e precise in cielo e sull' acqua di quello che ti puo offrire una previsione.. se hai connessione ci sono un paio di siti col vento reale.. quelli sono piu importanti delle previsioni.
ultima cosa ma molto importante, la sicurezza, cinture, salvagenti, linee di sicurezza e sapere bene come si lavora all' albero per prendere togliere una mano ecc, specie di notte perdere un uomo a mare puo diventare una tragedia.. asta ior! ci sono delle regole di sicurezza spesso disattse, e' meglio esagerare, dopo il pasto caldo tutti quelli fuori col salvagente e legati.
(18-12-2014 15:19)albert Ha scritto: [ -> ] (18-12-2014 11:43)nedo Ha scritto: [ -> ]Ammesso e non concesso che un giorno ci voglia provare, da dove si comincia per comprendere almeno se ne ho i requisiti ?
Allora, questa sera invece di cenare normalmente ti mangi un bel panino e bevi una bella bottiglietta d'acqua (ovviamente fredda in inverno e calda in estate), passi sotto la doccia fredda vestito e così come sei, vai in terrazzino, meglio se piove e tira vento, ti siedi per terra e guardi un po' il cielo ed un po' lo schermo del telefonino ... se ti scappa, la fai tenendoti in equilibrio sul parapetto eh! non si va in bagno......domattina, mangerai un altro panino ed andrai a lavorare senza prima esserti nemmeno lavato i denti.....se ti sarai divertito, e domani sera ripeterai l'operazione, complimenti: sei uno tagliato per le lunghe.
P.S. E se scoprirai che non sei tagliato, ti risparmierai la delusione di non essere riuscito a battere col compenso la barca che è subito scomparsa davanti all'orizzonte perchè è entrata in quella macchia di vento che non sei mai riuscito a raggiungere, ma, dato che nell'ultimo mezzo miglio è calato il vento e, appena tagliato il traguardo, è aumentato fino a 20 nodi, quel puntino laggiù a poppa si è ingrandito, e dopo due giorni di regata, ti ha battuto in compensato per 5 secondi.
Quoto ZK, la pensiamo allo stesso modo. Personalmente però cintura anche di giorno se si è fuori in 2 (di cui uno si addormenta dopo i primi 30' :42
con qualsiasi tempo.... se finisci in acqua e tutti stanno dormendo.
.... giusto con la bonaccia riesci a fare una nuotata e tornare a bordo senza bisogno di aiuto e senza fermare la barca
(fatto per fare il bagno in una bonaccia da oltre 12 ore con barca a 0.1 kn e sole estivo sulla testa)
(18-12-2014 11:43)nedo Ha scritto: [ -> ]come da titolo, mi rivolgo sia ai regatanti che ai navigatori in quanto immagino sia un mix delle due cose....
Ammesso e non concesso che un giorno ci voglia provare, da dove si comincia per comprendere almeno se ne ho i requisiti ?
Grazie
Primo requisito: a chi lasci il cane. Che fra le altre cose è la copia del mio...
Comincerei dall'inizio individuando i punti su cui mettere l'attenzione...
Sviluppiamo un vademecum semplice per ogni punto :
...
...
...
(18-12-2014 12:46)pisa56100 Ha scritto: [ -> ]Posso dire come mi sto organizzando io , è molto semplice, passo dopo passo, ogni anno provo ad aumentare la distanza non stop e farne il più possibile. Mi scrivo le cose da migliorare, sia nel attrezzatura che nel equipaggio, le cose che sono andate male, sistemo e poi riparto.
Approccio razionale che condivido al 100%, nel senso arrivare ad avere una lista più vasta possibile di temi da esaminare. Poi a seconda del tipo di percorso ci saranno elementi più rilevanti e altri meno, ma avere un quadro di analisi generale è un modo sicuro sia per preparare le cose che per accorgersi quando non vanno come dovrebbero mentre si naviga, il che puo' essere insidiosamente subdolo.
O se uno va un po' più lontano, accorgersi che "oooh cavolo ci siamo dimenticati di..."
Anche perché a mio avviso bisogna mettere le mani nel dettaglio, dire genericamente "controllare la barca" puo' significare uno sguardo generale oppure avere dieci pagine a righe strette strette sui punti da verificare, idem opzioni meteo, opzioni di navigazione, rotte possibili, che vincoli se vado qui, quali se vado là, risultati possibili a seconda della presa di rischio, eccetera eccetera eccetera. Se uno non va nel dettaglio è facile pensare "ok tutto a posto" quando ci sono ancora tanti punti oscuri.
Pero' chiaro è solo uno dei possibili approcci, se vogliamo più razionale, poi si puo' anche prendere e partire alla garibaldina senza farsi tanti problemi
bv
(18-12-2014 16:36)jetsep Ha scritto: [ -> ] (18-12-2014 11:43)nedo Ha scritto: [ -> ]come da titolo, mi rivolgo sia ai regatanti che ai navigatori in quanto immagino sia un mix delle due cose....
Ammesso e non concesso che un giorno ci voglia provare, da dove si comincia per comprendere almeno se ne ho i requisiti ?
Grazie
Primo requisito: a chi lasci il cane. Che fra le altre cose è la copia del mio...
Facciamo così, li facciamo conoscere sia mai che nasca del tenero e tu vieni in barca con me !!!!
Se la regata a cui pensi e' la 100 che si fa in romagna la cosa a cui stare attento sono....le piattaforme
e non e' uno scherzo, ti assicuro che di notte alcune si fa fatica a vederle, se non c'e' la luna. Per quanto riguarda i conteolli sulla barca, noi che siamo in due e possiamo solo ogni tanto, cominciamo a farli a gennaio per regatare in primavera, ma in pratica smontiamo, puliamo, controlliamo e rimontiamo tutto, dall'albero alle drizze, dai winch ai bozzelli, dall'impianto elettrico a quello idraulico, dalla strumentazione al motore (altrimenti come ti muovi nella bonaccia
)
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nedo le lunghe sono la mia passione.. claro che la so lunga.
quando dicevo barca a posto:
la barca non la metti a posto con la lista, puoi avere la lista dei controlli strutturali obbligatori ma la barca si mette a punto e a posto fecendoci le regate, meglio di tutto un bel campionato invernale che finisca in prossimita della lunga, avrai l' equipaggio in caldo e la barca se naviga ti svela tutte le magagne e gli aggiustamenti da fare... anche imparare a conoscere cosa gradisce e come migliorare le manovre.
quello del sonno e' un capitolo a se:
io sono di quelli che dove mi metti dormo a comando e mi sveglio in pochi secondi, e' importante avere in barca i due del turno serale che vanno giu quando nessuno degli altri riuscirebbe a dormire e che fanno quel turno inqualificabile tra le 2 e le 4 di notte, quando il vento ama fare le bizze mentre cerca di decidere cosa fara all' alba, se guardi i siti meteo a quell' ora ci sono i cambiamenti piu importanti.. e su molte barche a quell' ora si dorme tutti.. o quasi.
l' alimentazione e' importante, il cervello ha bisogno di zuccheri, non bastano i panini, gia con la cioccolata va meglio ma la frutta ee' fondamentale specie a quell' ora, tanto per far capire all' organismo che si e' in piena corsa e non ci siamo alzati solo per fare pipi.
ultima cosa.. senza esagerare come fa un adv che si chiama "eulero".
nei momenti di patana ci vuole quello con l' occhio lungo che vada sulla seconda crocetta a scrutare cio che succede intorno, deve essere uno che sappia vedere (guardare non basta) e che torni giu velocemente.. eulero sarebbe bravissimo in questo.. pero mi so accorto che una volta li ci sta cosi bene che.. siamo arravati a mettergli la ritenuta per tirarlo giu.
@ Nedo, non dare retta a questi burloni, le lunghe
possono farle tutti, ma proprio tutti.
Giuste le osservazioni sulle 100M da 18/20 ore, nessun dorma...
Varie 500 possono durare giorni, qui si impongono prassi di
conservazione delle facoltà per evitare il pericoloso ringoooo
da fatica prima causa di disastri: è imperativo avere almeno
un altro membro fidato per potersi concedere le giuste pause.
Nel Mediterraneo c'è il vantaggio di potersi rifugiare quasi
ovunque con relativamente poche miglia, può capitare
per avaria o maltempo, però doverlo fare per defaillance psicofisica
di uno più...
Vele, strumenti, cambusa si dà per scontato sia tutto in perfetto
ordine, e le risorse umane?
Non per annoiare, ma di gente a pagliolo ne ho vista assai,
in proporzione avarie serie pochine
Parlando seriamente, si deve avere a bordo trapano, rivettatrice, tessuto per vele da incollare per spi e di dacron per i genoa , naturalmente ago filo caviglia per l'acciaio ora non serve le drizze in acciaio non ci sono più, una cassetta fornita di tutto, perni, dadi, fascette, rivetti, viti, materiale di rispetto bozzelli drizze moschettoni.
Importante se si riesce è fare un pasto caldo almeno una volta al giorno, l'equipaggio va nutrito, i sacchi vuoti non stanno in piedi.
per le guardie ti posso dire turni che si facevano sempre quelli e sempre trovati bene:
02----- 06 / 06-------09 / 09-----12 / 12-----15 / 15-----18 / 18------- 22 / 22-----02 / o2 ------04/
A B A B A B A B
Come vedi si cambiano e il turno più faticoso dalle 02 alle 06 si fa una volta a testa.
Naturalmente se cè da prendere una mano in poppa o una strambata tutti in coperta.
Importante quando vai sotto devi aver fiducia di quelli che sono sopra, altrimenti non sei tranquillo e non dormi.
Chi è di guardia deve essere reattivo, anche se non vede gli avversari non deve rillassarsi ,chiaccherare, ma regolare le vele in continuazione, sopratutto di notte,se neccessario.
Ci sono diversi 3d a proposito.
Le lunghe sono un'ottima occasione per prendersi un spazio nella vita di tutti giorni.
Vedi il mare cambiare nei sui colori. Navigare di notte ha poi un fascino tutto suo.
Certamente se uno si accinge ad attraversare l'oceano deve portarsi qualche cosetta in più, almeno credo, ma se lunghe si intente 100 /300 mg con un po di pianificazione dei pasti non è difficile calcolare cosa portare. Tutto ciò che è "in più" fa peso: regolati ...
Acqua potabile dipende certamente dal periodo, ma non scenderei sotto il litro e mezzo a persona per ogni giorno di navigazione.
L'alcol se ne può bere a fiumi quando si scende dalla barca, anche perchè il bello è partecipare alle feste una volta arrivati.
Scarica la barca da tutta quella serie di minchiat. che ti porti dietro... Fare mezzo nodo in più su una lunga fa la differenza.
Metti insieme un equipaggio e fai qualche uscita, magari anche qualche notturna.
Organizza i turni e falli rispettare. Mettiti in testa che sarà impossibile timonare per tutta la regata, ergo ti dovrai "fidare" inevitabilmente di qualcun altro per poter riposare tranquillo. Nella mia piccola esperienza, più volte ho visto persone dopo 20 ore di veglia, cadere in uno stato comatoso da cui non si sono riprese se non 2 giorni dopo dalla fine regata.
La barca in ordine come dovrebbe esserlo sempre. E' stupido partire per una lunga con una randa senza mani o senza una tormentina da armare nel caso il vento aumenti sopra i 30.
Per il resto vai tranquillo !
(18-12-2014 19:18)bullo Ha scritto: [ -> ]Parlando seriamente, si deve avere a bordo trapano, rivettatrice, tessuto per vele da incollare per spi e di dacron per i genoa , naturalmente ago filo caviglia per l'acciaio ora non serve le drizze in acciaio non ci sono più, una cassetta fornita di tutto, perni, dadi, fascette, rivetti, viti, materiale di rispetto bozzelli drizze moschettoni.
Importante se si riesce è fare un pasto caldo almeno una volta al giorno, l'equipaggio va nutrito, i sacchi vuoti non stanno in piedi.
per le guardie ti posso dire turni che si facevano sempre quelli e sempre trovati bene:
02----- 06 / 06-------09 / 09-----12 / 12-----15 / 15-----18 / 18------- 22 / 22-----02 / o2 ------04/
A B A B A B A B
Come vedi si cambiano e il turno più faticoso dalle 02 alle 06 si fa una volta a testa.
Naturalmente se cè da prendere una mano in poppa o una strambata tutti in coperta.
Importante quando vai sotto devi aver fiducia di quelli che sono sopra, altrimenti non sei tranquillo e non dormi.
Chi è di guardia deve essere reattivo, anche se non vede gli avversari non deve rillassarsi ,chiaccherare, ma regolare le vele in continuazione, sopratutto di notte,se neccessario.
Questa me la salvo
stavolta bullo non sono per nulla d' accordo con te.
specie sulle regate che durano diversi giorni il turno non si cambia, ti deve diventare naturale quell' oriario e lo devi vivere come una cosa quotidiana non come il turno piu duro.. se e' duro il turno cosa diventa cambiarci vele magari 5 o 10 volte?
dividere le ore notturne in tre turni fissi, nelle ore diurne chi ha ancora bisogno di riposo si riposa un po di piu. (io mi faccio delle ronfate che a volte l' equipaggio teme sia morto!)
ribadisco, e' molto importante che il turno non sia duro per nessuno, diventa pure pericoloso.. alla vor.. a che ora sono andati a scogli? giuro non l' ho controllato.. tanto so che l' ora e' quella. se sembra duro.. si accorcia, 4 ore anche se non piove e fa caldo.. so troppe,massimo 3, meglio due. i tuoi sono periodi da trasferimento, in regata si deve tenere alta l' attenzione e non arrivare mai ad essere stanchi, le regate non sono battaglie, gli eroi stanno bene a terra.
Anche per me 4 ore di notte sono troppe, a maggior ragione se si fossero cambi di vele. Poi giustamente non siamo tutti uguali. Io, spesso anche di giorno, se non sono di turno, mi faccio di pisolini per recuperare.
ho fatto la prima lunga (lunga= >24 ore) nel 1995 da allora seguo sostanzialmente lo stesso schema, via via perfezionato
Ho un quaderno ad anelli con le seguenti pagine
1. Albero
2. Coperta
3. Vele
4. Elettronica
5. Iscrizione
6. Sicurezza
7. Cambusa
8. Turni
9. Meteo
Su ogni punto c'è l'elenco delle cose da fare, il chi fa che cosa, e la spunta quando le cose sono fatte. Arrivati a 9, ultime previsioni scaricate al mattino... si parte.
Gli studi universitari sulla gestione del sonno diconno che il ns organismo fa meno fatica a gestire sempre lo stesso ritmo veglia sonno anche in rappprto al ritmo giorno nnotte, quindi se sei in equipaggio fai 2 / 4 se puoi fare solo due turni fai 3 / 3 dopo iil secondo giorno hai preso il ritmo e non fai fatica. Indispensabile partire molto riposati, quindi il giorno prima si mangia, si dorme solo lo skipper e il navigatore si guardano il meteo.
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(18-12-2014 15:19)albert Ha scritto: [ -> ] (18-12-2014 11:43)nedo Ha scritto: [ -> ]Ammesso e non concesso che un giorno ci voglia provare, da dove si comincia per comprendere almeno se ne ho i requisiti ?
Allora, questa sera invece di cenare normalmente ti mangi un bel panino e bevi una bella bottiglietta d'acqua (ovviamente fredda in inverno e calda in estate), passi sotto la doccia fredda vestito e così come sei, vai in terrazzino, meglio se piove e tira vento, ti siedi per terra e guardi un po' il cielo ed un po' lo schermo del telefonino ... se ti scappa, la fai tenendoti in equilibrio sul parapetto eh! non si va in bagno......domattina, mangerai un altro panino ed andrai a lavorare senza prima esserti nemmeno lavato i denti.....se ti sarai divertito, e domani sera ripeterai l'operazione, complimenti: sei uno tagliato per le lunghe.
P.S. E se scoprirai che non sei tagliato, ti risparmierai la delusione di non essere riuscito a battere col compenso la barca che è subito scomparsa davanti all'orizzonte perchè è entrata in quella macchia di vento che non sei mai riuscito a raggiungere, ma, dato che nell'ultimo mezzo miglio è calato il vento e, appena tagliato il traguardo, è aumentato fino a 20 nodi, quel puntino laggiù a poppa si è ingrandito, e dopo due giorni di regata, ti ha battuto in compensato per 5 secondi.
superquoto