I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Corrente galvanica o semplice ossidazione?
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A proposito di foto, questo il lavoro fatto nel 2009
Questa lunga discussione, non molto più incontenibile di altre, ha suscitato un leggerissimo senso di fastidio nelle anime più semplici del forum, e perché chi vuole rifletta, ne stralcio i punti salienti con qualche innocua osservazione.
La domanda iniziale, riguardava l’ossidazione del carterino della pompa dell’acqua di mare, che sono quasi tutti in bronzo con viti in ottone o inox , e per i quali sono irrilevanti le corrosioni di qualunque: tipo per costruzione e materiali.
Dalle foto e dall’esperienze comuni, le polverine sono solo leggere ossidazioni e/o fioriture conseguenti.
Per quello bastava una passata di vaselina tecnica (spay, filante, in tubo) o una ditata di grasso (di qualunque colore) o una spruzzata di WD 40, o una passata di gasolio, o qualunque altra cosa unta e protettiva.
Se, nel montaggio, “l’ingrassata” fosse stata preventiva, non ci sarebbe stata nemmeno la domanda: quando si rimonta qualunque parte di un macchinario, in barca (ma anche nell’industria in presenza di ambiente “ostile”) è buona regola di passare un po’ di “unto” sulle guarnizioni, sui pezzi, sulle viti e sulle loro sedi (così si riduce anche il rischio grippaggio/spanatura), poi ungere anche il pezzo finito.
C’è stato uno scivolamento sui trattamenti pre-verniciatura, opinabili o meno, ma non pertinenti al caso specifico molto banale; utili indicazioni fai da te, sul vento delle quali la discussione ha iniziato a decollare.
A seguire c’è stato uno sconfinamento nelle rugginosità diffuse.
Le rugginosità su tutto il motore in generale, si evitano o tenendo tutto rigorosamente asciutto e asciugare anche l’eventuale condensa, cosa difficilissima da fare, oppure dando una leggera ingrassata generale, comunque e con qualunque cosa data.
Una non meglio identificata puleggia, è spuntata nella discussione, portando i ragionamenti a una quota non prevista, alla quale sono iniziate nebbie di verniciature e in grassaggi vari,; e, dalla nebbia sono spuntati come fantasmi, straccetti, vim, cerchioni biciclette e bambini; con peggioramenti rugginosi dovuti a pagliette infiltratesi nelle file.
E qui le scaramucce sono entrate nel vivo, con riferimenti a correnti di pensiero relative a metallurgia motoristica, ed i ragionamenti sono saliti ad una quota alla quale la carenza di ossigeno rende facili le incomprensioni su concetti banali.
La repentina planata, conseguente al vortice canzonatorio/discendente, (benedetto ragazzo, se non ci fossi tu), ha riportato il post a quota di crociera, dove stava passando un carter di verricello, vestito di nuovo (come le bacche del biancospino), che si è subito accodato alla comitiva, aimé peggiorando la situazione e creando un vortice di ossidazioni, verniciature, trattamenti vari di fine metallurgia ripartivo/costruttiva.
Quasi alla fine della planata e in fase di atterraggio, è spuntata una foto ineccepibile (tièh!) alla quale sono seguiti commenti gli aggettivi dei quali creerebbero maggior scompiglio.
E qui, vaghe ammissioni, complimenti, roditure, pacche sulle spalle, spiegazioni, grugniti e cose varie.
Questo per dire che, da un argomento banale, si è passati a tutt’altro, passando per altro ancora e infilandoci dentro un po’ di tutto, ognuno capendo ciò che più gli piaceva capire, e dicendo tutto e il contrario di tutto, senza la dovuta considerazione dell’altrui punto di vista, della preparazione (e sì, non tutti abbiamo il medesimo background, esperienza, velocità di giudizio e comprensione), e della componente caratteriale.
In altri termini, questa, come molte altre, mi è sembrata più una corsa al io ne so più di te, io sono più bravo, io ho fatto di più, cioè una dimostrazione di presunta o reale competenza e/o capacità, che uno scambio di opinioni sereno, pacato e costruttivo.
A parte il fatto che chi davvero sa, non lo sbatte in faccia alla prima occasione e al primo interlocutore, per questo fastidioso pingpong di risposte che circonvoluiscono nell’argomento, senza apportare nulla di costruttivamente nuovo a quanto detto prima e/o da altri, molti, che davvero potrebbero contribuire in maniera utile e sostanziale alle conoscenze del forum, si astengono dallo scrivere le proprie opinioni o dall’intervenire a dare il loro contributo, conoscendoli, prezioso.
E di questo ho ampia e documentata prova nella mia e-mail personale.
E che non si parli mai più male di coloro che siedono nella Camera degli Imputati a Roma, perché lì succede quotidianamente quello che qui, per fortuna, succede solo in alcune discussioni e non spessissimo; la differenza sostanziale è che a Roma, c’è anche abbondante livore, cosa che qui manca.
Ma non vi adeguate!
Smiley2
Nota a seguire.
Belle foto di bei lavori e ben fatti, per essere costruttive e utili, necessitano di una accurata descrizione del prima, durante e dopo; di indicazioni su tempi e metodi e, sulla spesa e tutti i particolari d'intervento e le tecniche adottate.
Così, oltre ai dovuti e meritati complimenti, si avranno anche i ringraziamenti e la certezza che l'arte rimanga a futura ed erudita memoria degli amici.
Io pero' una domanda la faccio, dopo edit per cui mi sono risposto da me per la prima (che mi lascia perplesso, ma funzionare funziona, la patina nera a occhio e' il carbonio residuo dopo aver ridotto l' ossido...).

Perche' soda caustica poi acido? La soda caustica e' una base. Le basi hanno un brutto difetto. Ossidano. E uno potrebbe dirmi: cosi passivo la superficie con uno strato di ossido uniforme. OK. Ma poi passi a un acido. Gli acidi riducono. Ti sei giocato qualsiasi cosa abbia fatto la base prima. Evidentemente non capisco qualcosa (che e' possibile) o c'e' qualche procedimento relativo all' alluminio che ignoro (ancora piu facile).
Alla fine è venuto fuori il colpevole!
La pompa acqua.
Che sia solo una perdita dal paraolio che tiene l'acqua di mare?
[attachment=12139]

Dario
(12-09-2015 17:59)cv-rossodisera Ha scritto: [ -> ]Alla fine è venuto fuori il colpevole!
La pompa acqua.
Che sia solo una perdita dal paraolio che tiene l'acqua di mare?


Dario

Ciao Dario tutto bene !? ....uguale uguale alla mia situazione ....qualche goccia che trafila dal paraolio, non è vitale ma va cambiato !! Smiley2
(26-02-2015 09:40)cv-rossodisera Ha scritto: [ -> ]
(26-02-2015 00:42)NicolaBologna Ha scritto: [ -> ]Mi inserisco sul discorso elettrolisi e corrosioni.
Ho già verniciato due volte (a distanza di 4 anni ognuna) la parte esterna in alluminio del mio vecchio (1986) ma ancora validissimo salpa Lofrans Tigres.
Di solito mi limito a carteggiare e spazzolare fino a ritrovare l'alluminio. Poi Epoxy primer e poliuretanica.
Dura qualche anno e poi sono al punto di partenza. La vernice gonfia e poi si spacca.
Fra un paio di mesi rifaccio il solito 'trattamento' e mi interessa sapere se l'elettrolisi o qualche altro accorgimento può rendere il lavoro più duraturo.
(Va da sé che l'anodizzazione era già un ricordo dieci anni fà)
L'elettrolisi presuppone che tutto lo scafo debba essere immerso nella soluzione acqua/soda, la vedo dura che tu metta a mollo tutto.....Smiley6

Se metti l'alluminio a bagno nella soda mi sa che non ti resta molto...
(12-09-2015 18:24)nedo Ha scritto: [ -> ]
(12-09-2015 17:59)cv-rossodisera Ha scritto: [ -> ]Alla fine è venuto fuori il colpevole!
La pompa acqua.
Che sia solo una perdita dal paraolio che tiene l'acqua di mare?


Dario

Ciao Dario tutto bene !? ....uguale uguale alla mia situazione ....qualche goccia che trafila dal paraolio, non è vitale ma va cambiato !! Smiley2
Ciao Nedo!
Hai già valutato il da farsi? Conviene cambiare tutti e due i paraoli immagino e togliendo la pompa per fare il lavoro fuoriesce olio?

Dario
Inoltre sembra che la V.P. fornisca solo la pompa completa
[attachment=12140]

Dario
Paraolio, cuscinetti e O ring, hanno misure industriali, vale a dire che col campione (meglio) o con le misure esatte un magazzino di forniture meccaniche industriali, per esempio Bianchi cuscinetti di Milano/Gallarate/altre città, li da uguali e costano meno che comprarli in VP; la quale, come detto, fornisce solo il ricambio completo.
Cambiarli non è un lavoro difficile, basta un po' di cura nell'estrarre i vecchi e introdurre i nuovi.
Grazie Dapnia, tra l'altro non avevo guardato bene ma la Volvo fornisce anche i pezzi singoli.

Dario
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