Vorrei darti un quadro completo della situazione pompe, sperando di rispondere alle tue domande (dubbi), così te la gestisci da solo.
Tralasciamo a priori, dandolo per scontato, il discorso dell’alimentazione delle pompe, delle batterie, dell’eventuale pannello solare di mantenimento, e di tutta la parte elettrica che ci va dietro, solo perché la trattazione è lunga e fa parte di una configurazione più generale di tutta la barca; parliamo quindi solo di pompe in quanto tali, e occorre fare una prima distinzione.
Pompe di esercizio e pompe di “sicurezza”.
Per pompe di esercizio io intendo quelle che sono usate normalmente per esaurire acqua, comunque entrata in barca, che dovrebbero avere una portata notevole ed essere almeno una manuale a membrana e una elettrica ugualmente a membrana, con scarichi generosi e separati.
Queste pompe aiutano, ma non risolvono la falla o la via d’acqua importante (basta una presa a mare che salta), e come detto devono essere molto serie, per dare un minimo di tempo e sicurezza nell’intervenire in altro modo; risolvono benissimo peraltro tutti gli altri casi di acqua in sentina.
Per pompe di sicurezza io intendo quelle che si lasciano sempre armate, con interruttore automatico e sarebbe il caso anche “allarmato gsm”, che servono per dare una certa sicurezza che, a barca sguarnita, i trafilaggi, le piccole entrate d’acqua, l’oblò lasciato aperto, la cuffia che gocciola o la perdita in falchetta, non facciano trovare i paglioli galleggianti.
Anche queste sarebbe meglio che fossero a membrana.
Le più comuni, invece, sono centrifughe a immersione (quelle a conchiglia, del tipo compatto e con interruttore incorporato), e oltre a essere più delicate, a non poter girare a secco a lungo, si intasano più facilmente con capelli e lanugini varie perché non ci si può mettere un filtro sotto e la griglietta che a volte hanno non sempre fa. Non sono autoadescanti sempre, e in particolare se per una qualunque ragione (e succede abbastanza spesso) si forma una bolla d’aria nella mandata, fa cuscinetto elastico e la pompa gira a vuoto, e non succhia fino a quando non la si solleva e si spurga l’aria; per questo una volta posizionate e verificata l’efficienza, è bene non toccarle spesso.
In linea di principio è meglio che le pompe spingano, piuttosto che aspirino, questo perché all’aspirazione c’è un limite fisico dovuto alla pressione atmosferica, al pompaggio l’unico limite è la capacità della pompa (detto molto sinteticamente); quindi il pescante più è corto, e meglio è.
Altre due considerazioni importanti sono la portata (la quantità di acqua che la pompa spinge), e la prevalenza (l’altezza che la pompa può vincere spingendo acqua); i dati relativi sono allegati a ogni pompa seria.
Le due caratteristiche sono inversamente proporzionali, e devono essere tenute in considerazione per capire se quella pompa è adatta a quel servizio in quel posto, considerando anche che a ogni curva e a ogni raccordo si perde un po’ di prevalenza.
Il discorso filtri è relativo; c’è da dire che in sentina, oltre a acqua, polvere, briciole, capelli e morchie varie, non c'è altro di aspirabile, perché schegge, chiodi e viti sfuggiti, gambi di grillo persi e macroritrovamenti di vario tipo, si raccolgono a mano e non si possono spirare.
Capelli e filacce di polvere sono esiziali per le pompe in genere, perché o bloccano la girante, o fanno tappo sui pescanti, ecco che una succhiarola, se del tipo di metallo e con retina sotto, messa sul pescante, oltre a tenerlo un po' più fermo, fa già da filtro per capelli e cose grosse; le morchie, se è una pompa a membrana le porta via senza difficoltà e anche quella centrifuga, se generosa, qualcosa trascina via; un filtro prima della pompa, a volte, fa peggio.
Da tutto ciò si capisce bene che la base di tutto è tenere la sentina il più pulita possibile, e che le succhiarle vanno spurgate spesso.
Una valvola di ritegno (seria), subito a valle della succhiarola o della pompa a immersione, trattiene le code di acqua e i colaticci del tubo, dando modo alla pompa di esaurire, va detto però che qualche piccolo rigurgito c’è quasi sempre.
Per lo scarico, ogni tubo che porta dentro o fuori qualcosa dallo scafo, deve avere vicino al passascafo un collo d’oca che arrivi il più in alto possibile; se in mandata e senza valvola dall’altra parte, se ci fosse anche un rompisifone, sarebbe meglio (e visto che già c’è stato qualche dubbio al riguardo, ricordo che in aspirazione il rompisifone non si può mettere, per evidenti ragioni di, appunto, aspirazione).
Personalmente ho messo una pompa centrifuga a immersione, automatica e sempre “in tiro”, nel punto basso della mia sentina motore, dove si raccolgono eventuali gocciolii, che parte quando nel vano l’acqua supera i cinque litri; protetta da interruttore magnetico a riarmo automatico, collegata alle batterie protette da pannello solare e allarme in caso di funzionamento.
Ma io sono un po’ matto.