(23-01-2015 14:09)bullo Ha scritto: [ -> ]Che cos'è il trasto? Cosa succede allentandolo?
Se la barca è disarmata vuol dire che non è più armata e che l'albero è anche lui a terra e non più armato.
Per regolare l'albero non chiamo nessuno perche l'esperto sono io.
Armare e disarmare è un'opppppppinione.-
Bullo, come non essere d'accordo con te.
C'era un tempo in cui si poggiava l'albero con la gru e si montavano gli arridatoi. Si regolavano alla buona, suonando le sartie come si fa con le corde di una chitarra.
Poi l'albero andava raddrizzato. Alla fine si navigava.
E se le sartie erano troppo lasche sottovento, si tiravano gli arridatoi, prima su un lato poi sull'altro, dopo aver virato.
Poi qualcuno si è inventato un mestiere e siccome fa più figo in inglese, si è chiamato rigger. Dato che è un mestiere nautico, 100 euro per mettere il piede a bordo. Più o meno come un idraulico a casa.
E con i rigger sono arrivati i tensiometri, perchè senza prova tensiometro non si può andare in crociera. Metti che il tuo vicino in rada ti chieda a quanti kg hai teso le D1, che figura fai ...
Pensate che, nell'epoca dei rigger e dei tensiometri, perfino la Beneteau, nel manuale del proprietario, spiega in due paginette come armare e regolare l'albero.
Senza bisogno di ingegneri navali o tecnici con l'abilitazione in tasca.
(24-01-2015 15:46)ZK Ha scritto: [ -> ]e' un po lo stesso concetto che si e' discusso per la barca poggiata sulla chiglia, se pensi che si deformi lo scafo per effetto della tensione delle sartie.. non ci navigare, vuol dire che hai una barca di ricotta.
quanto alle sollecitazioni quelle pericolse sono sempre quelle di inerzia, vedi ponti che crollano sotto l' effetto del venticello ecc.
e' il solito concetto della barca ormeggiata, cime cazzate o lasche? se non ci sono problematiche connesse alla marea-risacca, meno la barca si muove meno energia cinetica immagazzina e minori sono le sollecitazioni sull' ormeggio.. vale lo stesso per le sartie, anzi, se la barca e' sull' invaso quell' energia la scarica sulle taccature invece di distribuirla su tutto la scafo e disperderla per attrito in acqua, forse salvaguardi le parti strutturali (che non ne hanno bisogno) ma di scuro lo scafo non gradisce, e' come prenderlo a martellate ad ogni vibrazione dell' albero.
in generale non devono spaventare le tensioni conosciute e calcolabili,(quelle sono state calcolate) devono preoccupare quelle di risonanza-inerzia, che sono valutate a occhiometro.
certo che si deforma, ma è anche ovvio che sia così, come è ovvio che ci continuo a navigare.
Le deformazioni sono figlie delle leggi della fisica, mica delle paure.
Le paure ce le hanno i crocieristi quando pretendono di avere una barca da oceano in grado di resistere ad uno scontro con un TIR e il tutto per andare a fare il bagno fuori dal porto.
Però le osservazioni che facevo io riguardavano altri aspetti.
Tu introduci altri argomenti ma la faccenda si allarga troppo ci vuole un forum di ingegneria/fisica/fluidodinamica....
PS. Giusto, per quanto riguarda alcuni ponti (famoso quello americano) il crollo è stato indotto dalle deformazioni che a sua volta sono state esaltate dai fenomeni di risonanza prodotti dai vortici indotti dall'azione del vento sulla struttura. Fortunatamente è un problema che non ci riguarda in barca. Occhio sennò qualcuno si spaventa ancora di più
parlavo di deformazioni plastiche, quelle con freccia residua, quelle che all' apparenza si limitano lascando tutto,
il concetto ai minimi termini e' quello del martello, lo tieni tranquillamente su una mano ma se ti ci dai una martellata te ne accorgi subito.. si che come peso lo sopportavi bene.
non li sfottere tanto i crocieristi, io mi ci trasformo tutte le estati, ne conosco tanti che di vela tecnologia e fisica ne capiscono e anche tanti che dalla vela si aspettano altro, ma non generalizzare, qualcuno a buon titolo potrebbe farlo pure con gli sparaboe.
ci sono delle regole che vanno rispettate con la barca sull' invaso, la prima e' non salirci in testa d' albero, non perche l' omino rischi di piu ma proprio perche l' energia del sitema albero-omino e' tanta e le tacche possono pure sfondare lo scafo...o quantomeno sottoporre lo scafo a defomazione plastica.
uno dei motivi per cui si poggia la chiglia e' proprio per ridurre i carichi concentrati su piccole porzioni di scafo.
(24-01-2015 23:33)ZK Ha scritto: [ -> ]parlavo di deformazioni plastiche, quelle con freccia residua, quelle che all' apparenza si limitano lascando tutto,
il concetto ai minimi termini e' quello del martello, lo tieni tranquillamente su una mano ma se ti ci dai una martellata te ne accorgi subito.. si che come peso lo sopportavi bene.
non li sfottere tanto i crocieristi, io mi ci trasformo tutte le estati, ne conosco tanti che di vela tecnologia e fisica ne capiscono e anche tanti che dalla vela si aspettano altro, ma non generalizzare, qualcuno a buon titolo potrebbe farlo pure con gli sparaboe.
ci sono delle regole che vanno rispettate con la barca sull' invaso, la prima e' non salirci in testa d' albero, non perche l' omino rischi di piu ma proprio perche l' energia del sitema albero-omino e' tanta e le tacche possono pure sfondare lo scafo...o quantomeno sottoporre lo scafo a defomazione plastica.
uno dei motivi per cui si poggia la chiglia e' proprio per ridurre i carichi concentrati su piccole porzioni di scafo.
E che pensi che faccia io tutte le estati pero' invece di portarmi l'elica di rispetto, il 2^ alternatore e la terza ancora... prima di imbarcare la borsa di mia figlia, l'apro e la svuoto per la meta' tra le sue proteste ma, cavolo, vuoi mettere quei 5 etti in meno quanto ti fanno guadagnare...! Se non ci auto-prendiamo per i fondelli che gusto c'è
Mi attacco a questa discussione per una domanda.
Ho scaricato albero lasciando una tensione nelle alte pari a 100 bar di pressione del mast jack (circa 1500 kg per sartia).
Le diagonali sono ovviamente lasche.
Ho guardato l'albero ed è decisamente storto ( a sx). Per raddrizzarlo ho lavorato togliendo giri sulla alta di sx e l'ho raddrizzato solo dopo 6 giri completi.
Ora io mi chiedo una cosa, possibile che una sartia sia cosi piu corta dell'altra? Parliamo di circa 15 mm.
(23-01-2015 20:46)bullo Ha scritto: [ -> ], Sulle barche venete tipo Topo, Topa; Sanpierota, Bragozzo, c'è il trasto che al centro ha un buco dove passa l'albero, MASTRA, e la miccia dell'albero va a finire dentro la scassa attaccata alle piane che in Italiano si chiamano madieri
Bullo, qui da me il Trasto è il carrello di scotta della Randa,
cioè quel binario trasversale di traverso nel pozzetto, ci scorre un carrello che ti permette di
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI ., trasversalmente, il tiro della scotta della randa.
Quando ha scritto allentare il Trasto, forse l'amico Alexflibero forse intendeva dire allentare tensione alla scotta delal randa, che a seconda di cosa stiamo parlando, potrebbe curvare o sforzare l'albero.
O no? Quanto son vari i campanili di'Italia...
(25-01-2015 20:03)cavallone Ha scritto: [ -> ] (23-01-2015 20:46)bullo Ha scritto: [ -> ], Sulle barche venete tipo Topo, Topa; Sanpierota, Bragozzo, c'è il trasto che al centro ha un buco dove passa l'albero, MASTRA, e la miccia dell'albero va a finire dentro la scassa attaccata alle piane che in Italiano si chiamano madieri
Bullo, qui da me il Trasto è il carrello di scotta della Randa,
cioè quel binario trasversale di traverso nel pozzetto, ci scorre un carrello che ti permette di Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI ., trasversalmente, il tiro della scotta della randa.
Quando ha scritto allentare il Trasto, forse l'amico Alexflibero forse intendeva dire allentare tensione alla scotta delal randa, che a seconda di cosa stiamo parlando, potrebbe curvare o sforzare l'albero.
O no? Quanto son vari i campanili di'Italia...
Ma si francamente il commento di bullo non mi sembrava neanche degno di risposta. Ho iniziato questo thread perché ritenevo interessante l'argomento soprattutto per chi come me ha iniziato da poco tempo ad andare a vela.
E devo dire che alcuni interventi utili e interessanti ci sono stati come ad esempio quello di misurare con il calibro e farsi una tabella per tutte le situazioni oppure quello in cui si parlava di risonanze e quindi della necessità di non allentare le sartie per evitare problemi peggiori. Devo dire che quest'ultimo intervento mi ha suscitato molto interesse perché considera il traliccio albero+sartie come un sistema unico risonante e potrebbe non essere un bischerata....sarebbe utile un approfondimento con qualche ingegnere nautico.
a questo punto mi chiedo se ha senso mollare tutto l'alberame per farlo respirare un mese l'anno quando poi per i restanti 11 è sempre in carico alle tensioni di lavoro. in linea di principio si, in pratica mi sembra piuttosto ininfluente.
Grazie , ora ho capito che mollare il trasto significa allentare la scotta di randa.
Si parlava del trasto dove scorre il cursore di regolazione.
Suggerimento: appoggiare il boma sopra la tuga.
Gli alberi sono un'opppppppinione.
@alexf..
senza volerci mettere una pietra sopra.
tutte le strutture sono soggette a risonanza, e' colpa della caratteristica comune a tutti i materiali di deformarsi sotto un carico.
gli scafi sono progettati per stare in acqua, su molti il costruttore segnala le zone dove e' opportuno posizionare le selle-taccature, questo perche in quelle zone si trovano madieri o controstampi importanti.
non e' difficile capire che una forza di 10 kg a dieci metri dal sostegno diventano subito 100 sulla superficie di contatto scafo invaso.ma il problema vero sta nella quantita di energia che il sistema puo assorbire dal vento, energia che poi lo scafo-sella (che si comporta come un vincolo) deve assorbire, se e' in acqua ci pensa lei a dissipare quell' energia, se sta sull' invaso la barca non puo sbandare e i carichi aumentano in modo considerevole, questo vale sempre, tuttavia se allenti il sartiame a questi carichi devi aggiungere quelli di una risonanza a frequenza piu bassa che ha piu energia e che risuona su una gamma maggiore di sollecitazioni (vedi regolazione delle corde degli strumenti musicali e battimenti)
in soldoni, magari non succede nulla di grave ma di sicuro non c'e' nulla che "respira meglio", allentare almeno una volta all' anno gli arridatoi e' importante ai fini della manutenzione, li allenti li lubrifichi e li rimetti in forza... meglio, molto meglio se lo fai con la barca in acqua.
(26-01-2015 10:30)ZK Ha scritto: [ -> ]@alexf..
senza volerci mettere una pietra sopra.
tutte le strutture sono soggette a risonanza, e' colpa della caratteristica comune a tutti i materiali di deformarsi sotto un carico.
gli scafi sono progettati per stare in acqua, su molti il costruttore segnala le zone dove e' opportuno posizionare le selle-taccature, questo perche in quelle zone si trovano madieri o controstampi importanti.
non e' difficile capire che una forza di 10 kg a dieci metri dal sostegno diventano subito 100 sulla superficie di contatto scafo invaso.ma il problema vero sta nella quantita di energia che il sistema puo assorbire dal vento, energia che poi lo scafo-sella (che si comporta come un vincolo) deve assorbire, se e' in acqua ci pensa lei a dissipare quell' energia, se sta sull' invaso la barca non puo sbandare e i carichi aumentano in modo considerevole, questo vale sempre, tuttavia se allenti il sartiame a questi carichi devi aggiungere quelli di una risonanza a frequenza piu bassa che ha piu energia e che risuona su una gamma maggiore di sollecitazioni (vedi regolazione delle corde degli strumenti musicali e battimenti)
in soldoni, magari non succede nulla di grave ma di sicuro non c'e' nulla che "respira meglio", allentare almeno una volta all' anno gli arridatoi e' importante ai fini della manutenzione, li allenti li lubrifichi e li rimetti in forza... meglio, molto meglio se lo fai con la barca in acqua.
A me ZK sta proprio simpatico, ma quante ne sai bontà tua !!! ....
(26-01-2015 00:59)alexflibero Ha scritto: [ -> ] (25-01-2015 20:03)cavallone Ha scritto: [ -> ] (23-01-2015 20:46)bullo Ha scritto: [ -> ], Sulle barche venete tipo Topo, Topa; Sanpierota, Bragozzo, c'è il trasto che al centro ha un buco dove passa l'albero, MASTRA, e la miccia dell'albero va a finire dentro la scassa attaccata alle piane che in Italiano si chiamano madieri
Bullo, qui da me il Trasto è il carrello di scotta della Randa,
cioè quel binario trasversale di traverso nel pozzetto, ci scorre un carrello che ti permette di Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI ., trasversalmente, il tiro della scotta della randa.
Quando ha scritto allentare il Trasto, forse l'amico Alexflibero forse intendeva dire allentare tensione alla scotta delal randa, che a seconda di cosa stiamo parlando, potrebbe curvare o sforzare l'albero.
O no? Quanto son vari i campanili di'Italia...
Ma si francamente il commento di bullo non mi sembrava neanche degno di risposta. Ho iniziato questo thread perché ritenevo interessante l'argomento soprattutto per chi come me ha iniziato da poco tempo ad andare a vela.
E devo dire che alcuni interventi utili e interessanti ci sono stati come ad esempio quello di misurare con il calibro e farsi una tabella per tutte le situazioni oppure quello in cui si parlava di risonanze e quindi della necessità di non allentare le sartie per evitare problemi peggiori. Devo dire che quest'ultimo intervento mi ha suscitato molto interesse perché considera il traliccio albero+sartie come un sistema unico risonante e potrebbe non essere un bischerata....sarebbe utile un approfondimento con qualche ingegnere nautico.
attenzione a non fare confusioni.
L'argomento risonanza è molto complesso e provo a semplificarlo estremamente.
Nel caso del sistema sartie-albero-drizze, l'azione che può produrre vibrazione/risonanza è quella del vento e più in particolare dei vortici/turbolenze che si creano sottovento ad un ostacolo (albero, drizze, sartie) in modo alternato creando sollecitazioni periodiche.
Un esempio classico è rappresentato dall'amantiglio teso che in determinate situazioni di velocità del vento inizia a vibrare (e a suonare) come una corda di chitarra. Basta toccare con la mano l'amantiglio e questo smette di suonare, ho semplicemente modificato la sua massa e quindi il suo periodo proprio di oscillazione.
Questo avviene perchè è stata cambiata la massa del sistema e quindi i periodi di risonanza e le sollecitazioni indotte dal vento non producono più il fenomeno per quella determinata velocità del vento.
La risonanza è indipendente dal fatto che qualcosa sia in tensione ma dipende esclusivamente dall'interazione tra una sollecitazione periodica e il periodo proprio di oscillazione del "sistema".
Allentare o tirare, varia il "periodo proprio" così come variare le masse.
Le masse le consideriamo costanti ovviamente.
Perciò allentare le sartie non incrementa o diminuisce i fenomeni di risonanza, semplicemente fa si che questi avvengano per velocità del vento differenti.
In genere i cavi vibrano di più quando sono tesi (chitarra).
Un'altra situazione che spesso si vive in barca è la risonanza indotta dalle onde del mare. Talvolta in una baia si vedono barche all'ancora che rollano molto e altre poco. A prescindere da altre considerazioni, la causa può essere spiegata con la risonanza. Ogni barca ha un suo periodo proprio di oscillazione (che può variare solo spostando le masse a bordo) se siamo sfortunati e le onde che arrivano hanno il periodo pari al "nostro" periodo di oscillazione, la barca inizia a rollare esaltando il fenomeno. Le barche con periodo proprio di oscillazione molto differente da quello delle onde in arrivo tenderanno a smorzare rapidamente le oscillazioni.
entrambi gli interventi di ZK e mania2, sono interessanti condivisibili. Ora sarebbe interessante capire come una risonanza più bassa(con le sartie allentate) agisca sull'imbarcazione e se la cosa è più pericolosa del contrario.
La mia esperienza motoristica mi dice che le vibrazioni che entrano in risonanza a frequenze più alte creano crepe e rotture nelle strutture portanti secondo la rigidità(più è rigida e più si crepa) mentre se la frequenza è più bassa l'effetto è più "demolitore" ma anche qui dipende dalla elasticità del tutto quindi, non mi sò dare una risposta perchè non sò valutare la struttura di una imbarcazione costruita con metodi moderni cioè scafo a guscio di vetroresina, controstampo e sistema ordineta+madiere affogato nella vetroresina per aumentare la robustezza nei punti di sforzo.
A naso però, mi preoccupa più l'effetto "demolitore".
(26-01-2015 11:00)nedo Ha scritto: [ -> ] (26-01-2015 10:30)ZK Ha scritto: [ -> ]@alexf..
senza volerci mettere una pietra sopra.
tutte le strutture sono soggette a risonanza, e' colpa della caratteristica comune a tutti i materiali di deformarsi sotto un carico.
gli scafi sono progettati per stare in acqua, su molti il costruttore segnala le zone dove e' opportuno posizionare le selle-taccature, questo perche in quelle zone si trovano madieri o controstampi importanti.
non e' difficile capire che una forza di 10 kg a dieci metri dal sostegno diventano subito 100 sulla superficie di contatto scafo invaso.ma il problema vero sta nella quantita di energia che il sistema puo assorbire dal vento, energia che poi lo scafo-sella (che si comporta come un vincolo) deve assorbire, se e' in acqua ci pensa lei a dissipare quell' energia, se sta sull' invaso la barca non puo sbandare e i carichi aumentano in modo considerevole, questo vale sempre, tuttavia se allenti il sartiame a questi carichi devi aggiungere quelli di una risonanza a frequenza piu bassa che ha piu energia e che risuona su una gamma maggiore di sollecitazioni (vedi regolazione delle corde degli strumenti musicali e battimenti)
in soldoni, magari non succede nulla di grave ma di sicuro non c'e' nulla che "respira meglio", allentare almeno una volta all' anno gli arridatoi e' importante ai fini della manutenzione, li allenti li lubrifichi e li rimetti in forza... meglio, molto meglio se lo fai con la barca in acqua.
A me ZK sta proprio simpatico, ma quante ne sai bontà tua !!! ....
che amore che sei
(26-01-2015 12:45)ZK Ha scritto: [ -> ] (26-01-2015 11:00)nedo Ha scritto: [ -> ] (26-01-2015 10:30)ZK Ha scritto: [ -> ]@alexf..
senza volerci mettere una pietra sopra.
tutte le strutture sono soggette a risonanza, e' colpa della caratteristica comune a tutti i materiali di deformarsi sotto un carico.
gli scafi sono progettati per stare in acqua, su molti il costruttore segnala le zone dove e' opportuno posizionare le selle-taccature, questo perche in quelle zone si trovano madieri o controstampi importanti.
non e' difficile capire che una forza di 10 kg a dieci metri dal sostegno diventano subito 100 sulla superficie di contatto scafo invaso.ma il problema vero sta nella quantita di energia che il sistema puo assorbire dal vento, energia che poi lo scafo-sella (che si comporta come un vincolo) deve assorbire, se e' in acqua ci pensa lei a dissipare quell' energia, se sta sull' invaso la barca non puo sbandare e i carichi aumentano in modo considerevole, questo vale sempre, tuttavia se allenti il sartiame a questi carichi devi aggiungere quelli di una risonanza a frequenza piu bassa che ha piu energia e che risuona su una gamma maggiore di sollecitazioni (vedi regolazione delle corde degli strumenti musicali e battimenti)
in soldoni, magari non succede nulla di grave ma di sicuro non c'e' nulla che "respira meglio", allentare almeno una volta all' anno gli arridatoi e' importante ai fini della manutenzione, li allenti li lubrifichi e li rimetti in forza... meglio, molto meglio se lo fai con la barca in acqua.
A me ZK sta proprio simpatico, ma quante ne sai bontà tua !!! ....
che amore che sei
(25-01-2015 19:29)Gundam Ha scritto: [ -> ]Mi attacco a questa discussione per una domanda.
Ho scaricato albero lasciando una tensione nelle alte pari a 100 bar di pressione del mast jack (circa 1500 kg per sartia).
Le diagonali sono ovviamente lasche.
Ho guardato l'albero ed è decisamente storto ( a sx). Per raddrizzarlo ho lavorato togliendo giri sulla alta di sx e l'ho raddrizzato solo dopo 6 giri completi.
Ora io mi chiedo una cosa, possibile che una sartia sia cosi piu corta dell'altra? Parliamo di circa 15 mm.
Dato che nessuno ti ha considerato, provo a darti una risposta.
L'albero sotto carico era diritto ?
Hai verificato che l'attacco delle sartie alte ora sia in centro ? (drizza con un cursore all'altezza attacco sartie, cima inestensibile con bansigo con uomo dentro e segno a una metrata dal ponte: trasferisci il segno sulla sartia da un lato e dall'altro. Poi misuri la distanza tra i segni ed i relativi perni delle lande bypassando gli arridatoi: se le misure non sono eguali regoli finchè lo sono).
Potrebbe essere che le alte fossero regolate perfettamente, tu hai tolto pressione, ma non sufficiente a scaricare il carico di compressione e così facendo hai allentato le intermedie e l'albero per qualche motivo (mastra spessorata da un lato, leggera asimmetria) si è "buttato" con la pancia da un lato finchè non ha ritrovato l'appoggio delle intermedie per resistere al carico di compressione residuo ...
A me comunque questo cava e metti su una barca sana e di robusta costituzione, soprattutto se la barca sta in acqua e rolla, mi pare una str...ta.....(stavolta vi risparmio i tre tre...:smiley2
Ciao
ecco questo mi piacerebbe capire ( senza essere un ingegnere). L'albero va scaricato o no con il mast jack dopo l'utilizzo della barca (presupponendo che poi non venga usata per 14 gg)
(26-01-2015 13:18)albert Ha scritto: [ -> ] (25-01-2015 19:29)Gundam Ha scritto: [ -> ]Mi attacco a questa discussione per una domanda.
Ho scaricato albero lasciando una tensione nelle alte pari a 100 bar di pressione del mast jack (circa 1500 kg per sartia).
Le diagonali sono ovviamente lasche.
Ho guardato l'albero ed è decisamente storto ( a sx). Per raddrizzarlo ho lavorato togliendo giri sulla alta di sx e l'ho raddrizzato solo dopo 6 giri completi.
Ora io mi chiedo una cosa, possibile che una sartia sia cosi piu corta dell'altra? Parliamo di circa 15 mm.
Dato che nessuno ti ha considerato, provo a darti una risposta.
L'albero sotto carico era diritto ?
Hai verificato che l'attacco delle sartie alte ora sia in centro ? (drizza con un cursore all'altezza attacco sartie, cima inestensibile con bansigo con uomo dentro e segno a una metrata dal ponte: trasferisci il segno sulla sartia da un lato e dall'altro. Poi misuri la distanza tra i segni ed i relativi perni delle lande bypassando gli arridatoi: se le misure non sono eguali regoli finchè lo sono).
Potrebbe essere che le alte fossero regolate perfettamente, tu hai tolto pressione, ma non sufficiente a scaricare il carico di compressione e così facendo hai allentato le intermedie e l'albero per qualche motivo (mastra spessorata da un lato, leggera asimmetria) si è "buttato" con la pancia da un lato finchè non ha ritrovato l'appoggio delle intermedie per resistere al carico di compressione residuo ...
A me comunque questo cava e metti su una barca sana e di robusta costituzione, soprattutto se la barca sta in acqua e rolla, mi pare una str...ta.....(stavolta vi risparmio i tre tre...:smiley2
Ciao
grazie anzitutto... Non mi aveva hahato nessuno.
Era dritto. Scaricato, spennava, quind dritto fino alla seconda crocetta e poi spennava a sx. Il resto delle verifiche non fatto.
Mi traduci la tua ultima frase perfavore?
Ciao!
(26-01-2015 13:27)fast37 Ha scritto: [ -> ]ecco questo mi piacerebbe capire ( senza essere un ingegnere). L'albero va scaricato o no con il mast jack dopo l'utilizzo della barca (presupponendo che poi non venga usata per 14 gg)
Preciso che il "cava e metti" si riferisce alla messa in bando di tutta l'attrezzatura e non alla regolazione della stessa entro i parametri di navigazione.
Sulle barche che ho e ho avuto modo di usare e gestire, al rientro, dopo la regata si riporta tutto sullo zero, ovvero si regola l'attrezzatura per i 6 nodi di reale, sia che l'operazione sia connessa al mast jack ed agli spessori, sia che comporti la semplice regolazione dello strallo di prua o dello strallo di prua e delle sartie.
Questo anche per evitare che alla regata successiva si debbano rifare le misurazioni perchè il depositario delle regolazioni è assente o ha un'improvvisa amnesia.....
Ciao
P.S. @gundam: mi sembra che ora l'ultima frase sia svelata.....
Albert per favore puoi illustrarmi di nuovo il metodo che usi per centrare la penna? Non ho mai provato con il bansigo...
Grazie