regolazione sartie
#1
Con la barca in secca o comunque disarmata immagino che molti di voi avranno allentato un pò gli arridatori ed il trasto per far riposare l'albero.
Come vi regolate poi per il riarmo ?
Un mio amico conta i giri di arridatoio, se li segna e poi glieli ridà nell'altro verso quando rimette la barca in acqua, però non mi sembra un metodo molto "accurato" .
Voi che fate ? Chiamate un esperto tutti gli anni ?
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#2
Perché non sarebbe accurato?
P.s.: Basta mollare lo strallo e si allenta tutto il resto
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#3
non sò mi viene da pensare che i cavi spiroidali abbiano un comportamento elastico che dipende molto anche dalla temperatura. Per cui rimetterli nelal stessa posizione di quando li ho allentati non è detto che si la cosa giusta da fare.
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#4
(23-01-2015, 12:10)shein Ha scritto: Perché non sarebbe accurato?
P.s.: Basta mollare lo strallo e si allenta tutto il resto

si allenta tutto se hai le crocette acquartierate
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#5
Giusto
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#6
(23-01-2015, 12:55)alexflibero Ha scritto: non sò mi viene da pensare che i cavi spiroidali abbiano un comportamento elastico che dipende molto anche dalla temperatura. Per cui rimetterli nelal stessa posizione di quando li ho allentati non è detto che si la cosa giusta da fare.

senza offesa ma..
vi preoccupate dell'errore indotto dal coefficiente di dilatazione di un cavo spiroidale (20°C di salto termico tra quando mollate e quando tirate su 15 metri son 4,8mm di allungamento) e non vi preoccupate non dico della rigidità della barca, ma della ripetibilità della misura che fate con un tensiometro a molla, a tre punti e manco digitale?

un tensiometro a 3 punti con cella di carico (digitale) raggiunge difficilmente il +-3% di precisione. Su una sartia da 5mm significherebbe:
Pretensionamento al 20%CR = 4KN
Errore in N (tensiometro digitale certificato ISO)= 240N
Errore sull' allungamento (sempre 15m) = 1,7mm

La loos dice +-5%, probabilmente misurato al centro della scala e con occhi buoni, vorrei vederlo certificato 91

ammettiamo sia un piu realistico +-10%.
l'errore con i dati sopra è pari a 5,6mm Smiley4Smiley4

suvvia!Smiley4
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#7
Che cos'è il trasto? Cosa succede allentandolo?
Se la barca è disarmata vuol dire che non è più armata e che l'albero è anche lui a terra e non più armato.
Per regolare l'albero non chiamo nessuno perche l'esperto sono io.
Armare e disarmare è un'opppppppinione.
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#8
misuro con il calibro la distanza tra le teste delle aste degli arridatoi. Hai la precisione del decimo di millimetro e non immagini quanta differenza ci sia nella forma dell'albero nel regolare di 3 decimi. Poi ovvio dipende dalla barca e dall'albero.
Errore pari a zero rispetto al metodo dei giri che introduce errori macroscopici.
Ti crei una tabella con le distanze delle teste di tutte le sartie per le diverse condizioni di vento e estate/inverno.
un esempio
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.jpg   sartie.jpg (Dimensione: 65,69 KB / Download: 382) [/hide]
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#9
anche noi facevamo come Mania2 prima di mettere il frullaprua e le le vele di cartoncino bristol
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#10
(23-01-2015, 14:10)mania2 Ha scritto: misuro con il calibro la distanza tra le teste delle aste degli arridatoi. Hai la precisione del decimo di millimetro e non immagini quanta differenza ci sia nella forma dell'albero nel regolare di 3 decimi. Poi ovvio dipende dalla barca e dall'albero.
Errore pari a zero rispetto al metodo dei giri che introduce errori macroscopici.
Ti crei una tabella con le distanze delle teste di tutte le sartie per le diverse condizioni di vento e estate/inverno.
un esempio
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Grazie questo è un ottimo consiglio e mi sembra certamente piu preciso del metodo dei giri di arridatoio.
Inoltre, con le crocette acquartierate se si allenta lo strallo di poppa si mettono piu in tensione le sartie quindi per far riposare il tutto bisogna allentare anche gli arridatoi.
Da qui l'esigenza di trovare un metodo semplice ed efficace.
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#11
Anche io misuro col calibro la distanza tra le due teste dell'arridatoio.
Si deve allentare lo strallo di prua e non quello di poppa (belin, che si allenta non appena non serve più) per allentare le sartie con crocette acquartierate.
ciao
matteo
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#12
(23-01-2015, 15:45)alexflibero Ha scritto:
(23-01-2015, 14:10)mania2 Ha scritto: misuro con il calibro la distanza tra le teste delle aste degli arridatoi. Hai la precisione del decimo di millimetro e non immagini quanta differenza ci sia nella forma dell'albero nel regolare di 3 decimi. Poi ovvio dipende dalla barca e dall'albero.
Errore pari a zero rispetto al metodo dei giri che introduce errori macroscopici.
Ti crei una tabella con le distanze delle teste di tutte le sartie per le diverse condizioni di vento e estate/inverno.
un esempio
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Grazie questo è un ottimo consiglio e mi sembra certamente piu preciso del metodo dei giri di arridatoio.
Inoltre, con le crocette acquartierate se si allenta lo strallo di poppa si mettono piu in tensione le sartie quindi per far riposare il tutto bisogna allentare anche gli arridatoi.
Da qui l'esigenza di trovare un metodo semplice ed efficace.

gli arridato vanno mollati scarichi, sotto vela il lato sottovento, altrimenti si Piccoletto. Evitate di smanettarci troppo in Imarroncinichegalleggiano..... almeno che non si disponga di un mast jack
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#13
Che te ne frega se è o non è accurato.
Ci possono essere infinite variabili, quando riprendi l'attività se serve mezzo giro o un giro in più glielo dai.
Bisogna guardare le sartie, le vele e il timone, quindi lavorare con le chiavi
Smile
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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#14
Attendo sempre risposta su questo trasto, non c'è nessuno che mi spieghi cosa sia e come si fa a mollarlo.
Posso fare delle supposizioni, vediamo se indovino, Sulle barche venete tipo Topo, Topa; Sanpierota, Bragozzo, c'è il trasto
che al centro ha un buco dove passa l'albero, MASTRA, e la miccia dell'albero va a finire dentro la scassa attaccata alle piane che in Italiano si chiamano madieri.
Forse allentare il trasto significa levare le zeppe messe tutto intorno alla mastra che bloccano l'albero.
Ho indovinato?
Se si sono un Mostro.
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#15
io uso il tensiometro loos, una volta centrata la testa e puntate basse e intermedie verifico se il palo è dritto, poi tiro secondo le indicazioni fino ai carichi suggeriti. Alla prima uscita prendo nota di eventuali laschi di troppo sottovento e poi rifinisco quando torno in porto.
Ne abbiamo già parlato, in molti hanno espresso dubbi, io da vent'anni faccio così e mi trovo bene.
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#16
(23-01-2015, 20:46)bullo Ha scritto: Attendo sempre risposta su questo trasto, non c'è nessuno che mi spieghi cosa sia e come si fa a mollarlo.
Posso fare delle supposizioni, vediamo se indovino, Sulle barche venete tipo Topo, Topa; Sanpierota, Bragozzo, c'è il trasto
che al centro ha un buco dove passa l'albero, MASTRA, e la miccia dell'albero va a finire dentro la scassa attaccata alle piane che in Italiano si chiamano madieri.
Forse allentare il trasto significa levare le zeppe messe tutto intorno alla mastra che bloccano l'albero.
Ho indovinato?
Se si sono un Mostro.

Dalla foto si... sei un mostro 79
Scherzi a parte, avrà avuto un lapsus tra trasto e mastra come pensi tu, almeno spero Smiley26
Nel . e accelero!
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#17
capisco che sto invecchiando da quanto mi viene di borbottare, allentare le sartie non diminuisce le sollecitazioni per le quali comunque albero, sartie e struttura della scafo sono progettati, si diminuisce la frequenza di risonanza dell' insieme e si ottiene l' effetto contrario, e cio si propaga pure sulle taccature.
non e' una operazione da fare, tuttavia se la sosta sull' invaso e' a tempo indefinito l' albero e' meglio toglierlo.
amare le donne, dolce il caffe.
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#18
(24-01-2015, 10:45)ZK Ha scritto: capisco che sto invecchiando da quanto mi viene di borbottare, allentare le sartie non diminuisce le sollecitazioni per le quali comunque albero, sartie e struttura della scafo sono progettati, si diminuisce la frequenza di risonanza dell' insieme e si ottiene l' effetto contrario, e cio si propaga pure sulle taccature.
non e' una operazione da fare, tuttavia se la sosta sull' invaso e' a tempo indefinito l' albero e' meglio toglierlo.
forse non ho capito esattamente cosa intendi ma non mi ci ritrovo.
Se allento le sartie è ovvio che le sollecitazioni di tiro indotte allo scafo/struttura diminuiscono (a barca ferma ovvio).
Inoltre anche le deformazioni indotte dalle sollecitazioni diminuiscono. Ovvio che se stiamo nel campo delle deformazioni elastiche non dovrebbe succedere nulla ma, che ne so degli effetti a lungo termine su un materiale come la vetroresina...? si mantiene elastico o negli anni si deforma?
Beh io quando so di non usare o usare poco la barca per qualche mese, allento tutto, ho sempre fatto così.
Poi ovviamente ho le regolazioni da crociera e quelle da regata per ogni range ma queste sono fisime da . non pretendo che un crocierista mi possa capireSmiley26
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#19
e' un po lo stesso concetto che si e' discusso per la barca poggiata sulla chiglia, se pensi che si deformi lo scafo per effetto della tensione delle sartie.. non ci navigare, vuol dire che hai una barca di ricotta.
quanto alle sollecitazioni quelle pericolse sono sempre quelle di inerzia, vedi ponti che crollano sotto l' effetto del venticello ecc.
e' il solito concetto della barca ormeggiata, cime cazzate o lasche? se non ci sono problematiche connesse alla marea-risacca, meno la barca si muove meno energia cinetica immagazzina e minori sono le sollecitazioni sull' ormeggio.. vale lo stesso per le sartie, anzi, se la barca e' sull' invaso quell' energia la scarica sulle taccature invece di distribuirla su tutto la scafo e disperderla per attrito in acqua, forse salvaguardi le parti strutturali (che non ne hanno bisogno) ma di scuro lo scafo non gradisce, e' come prenderlo a martellate ad ogni vibrazione dell' albero.
in generale non devono spaventare le tensioni conosciute e calcolabili,(quelle sono state calcolate) devono preoccupare quelle di risonanza-inerzia, che sono valutate a occhiometro.
amare le donne, dolce il caffe.
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#20
(24-01-2015, 15:46)ZK Ha scritto: e' un po lo stesso concetto che si e' discusso per la barca poggiata sulla chiglia, se pensi che si deformi lo scafo per effetto della tensione delle sartie.. non ci navigare, vuol dire che hai una barca di ricotta.
quanto alle sollecitazioni quelle pericolse sono sempre quelle di inerzia, vedi ponti che crollano sotto l' effetto del venticello ecc.
e' il solito concetto della barca ormeggiata, cime cazzate o lasche? se non ci sono problematiche connesse alla marea-risacca, meno la barca si muove meno energia cinetica immagazzina e minori sono le sollecitazioni sull' ormeggio.. vale lo stesso per le sartie, anzi, se la barca e' sull' invaso quell' energia la scarica sulle taccature invece di distribuirla su tutto la scafo e disperderla per attrito in acqua, forse salvaguardi le parti strutturali (che non ne hanno bisogno) ma di scuro lo scafo non gradisce, e' come prenderlo a martellate ad ogni vibrazione dell' albero.
in generale non devono spaventare le tensioni conosciute e calcolabili,(quelle sono state calcolate) devono preoccupare quelle di risonanza-inerzia, che sono valutate a occhiometro.
Mai sentito parlare di "fluage"?
Ad ogni modo convengo con te che vetroresina, acciaio, alluminio, carbonio non sono ricotta e forse spesso ci sono troppe pippe mentali.
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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