I Forum di Amici della Vela

Versione completa: cede base d'albero su coperta
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ho avuto una barca di 26 piedi con lo stesso problema. ne parlavo altrove in passato.
Mi permetto di raccomandare di non sollecitare inutilmente le strutture quando non necessario, all'ormeggio per esempio è inutile tenere il paterazzo a ferro.
Anche nel mio caso paratia strutturale con apertura, per passare alla cabina di prua, con le lande solidamente ancorate alla paratia stessa.
In questo caso internamente c'era una bel piastrone su cui poggiava l'albero che scaricava sulla paratia e complice la tensione spesso a ferro di tutto il cazzabile in coperta e non ultimo una trentina di anni di anzianità ha incominciato a crepare la coperta.
Sono intervenuto creando due archi di acciaio inox a tutta larghezza, posizionati sulle due facce della paratia, da landa a landa, su cui far scaricare la compressione dell'albero in modo da distribuire lo sforzo in maniera più omogenea.
Poi l'ho data via a chi voleva fare esperienza e per quanto ne so naviga ancora.
Comunque mi permetto di dire che scaricare l'albero ogni volta ,solo perché non si va a vela ,può essere buona norma ,ma non è un punto di arrivo.
L'albero trasmette alla coperta il suo sforzo massimo di compressione ( che deve essere in grado di essere normalmente contrastato ) quando si cammina a vela ....morale ,se la coperta non regge ad albero scarico,figuriamoci sotto vela !
(15-07-2015 17:30)Gundam Ha scritto: [ -> ]Se a fronte di arridatoi che vengono avvitati, la tensione delle sartie non aumenta allora c'é un problema in quell'elemento strutturale deputato a resistere al carico di compressione delle sartie. Abbiamo capito che a progetto é una paratia.
La paratia sta bene? Hai ispezionato?

scusate l'assenza ma nn ho internet a casa e per di più sono stato via 4 giorni...
la paratia dall'ispezione sommaria fatta l'altra volte credo che stia bene.... cmq questo fine settimana devo farci una salto per forza così ispeziono accuratamente e fotografo tutto....

grazie marbr, ti farò un book fotografico degli interni della mia barchetta così possiamo valutare alternative al "palo" che risulta piuttosto scomodo...

tatone, la sentina sembra piuttosto robusta, proverò a vedere se riesco a valutare l'idea di calajunco per poter distribuire il peso su tutta la sentina e nn sforzare un singolo punto... poi magari invece del "palo" cercare di seguire la forma della paratia in modo da nn creare ingombri.... ricreando un arco in acciaio della stessa forma della paratia ma che faccia anche da supporto... devo solo valutare la fattibilità...

Mr. cinghia, no dai.... non intendevo quello, ma bensi che nonostante io scriva poco, mi diletto a sbirciare quà e la.... tra cose utili per un neofita a foto belle barche Thumbsupsmileyanim
(21-07-2015 08:34)mimita Ha scritto: [ -> ]Comunque mi permetto di dire che scaricare l'albero ogni volta ,solo perché non si va a vela ,può essere buona norma ,ma non è un punto di arrivo.
L'albero trasmette alla coperta il suo sforzo massimo di compressione ( che deve essere in grado di essere normalmente contrastato ) quando si cammina a vela ....morale ,se la coperta non regge ad albero scarico,figuriamoci sotto vela !

beh sicuramente le sartie nn le tocco se nn xè mi sembrano regolate male.... ma anche io avendo il paterazzo e le volenti, ogni volta che ormeggio per poi andare a casa, tolgo tensione... se lascio il paterazzo cazzato forte, l'albero diventa abbananato verso poppa e nn poco....
eccomi di nuovo...
finalmente sabato sono riuscito ad andare in porto per fare le foto al danno...

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purtroppo la qualità delle foto nn è il massimo, purtroppo nn ho la vocazione per le foto...

qui a quanto ho capito si è crepata tutta la base d'albero ed anche se anteriormente è peggio, anche dietro ha subito qualche danno...

se notate, sopra la paratia in legno che si nasconde nella vtr, ci deve essere una parte composta solo da vtr... xè ha preso una piega più accentuata nel punto di appoggio dell'albero rispetto al resto della superficie...

cmq la crepa sulla parte anteriore è piuttosto amplia...
Solo io non vedo le foto?
dal poco che si capisce, li le mani ce le han già messe, male ovviamente.

ora c'è da divertirsi a tagliare tutto il rotto e/o distaccato e riresinare, magari usando il mat solo come collegamento tra gli strati di stuoia, perchè da solo può far ben poco.

dopo aperto tutto si capirà anche se il legno è salvabile o meno (dubito) e se servono ulteriori rinforzi (metallo)

quindi o spendi il valore della barca o più a farti fare il lavoro in cantiere, o ti sporchi le mani di resina e fai incazzare la moglie che, per un certo numero (tra il 50 e il 90% in più dello stimato e promesso, quindi occhio!) di sere e we non ti avrà a disposizione.
ovviamente sarebbe utile sapere cosa si sta facendo o avere qualcuno accanto che lo sappia (fondamentale che lo sappia, non che racconti di sapere!)

ulteriori diagnosi, senza paziente in studio, lasciano il tempo che trovano

buon divertimento
Se fosse mia farei così:
ESTERNAMENTE:
1) disalbero; 2) apro le fessure esterne per accertarmi dello stato del piede d'albero e della resina; 3) pulizia e asciugatura; 4) se tutto sano riparazione con resina e gel coat.
INTERNAMENTE:
1) idem c.s. dopo aver tolto il rinforzo fatto ... maluccio; 2) pulizia e asciugatura; 3) eventuale ripristino resina tuga/legno paratia; 4) farei due archi, dello stesso raggio della tuga, in acciaio inox a L (sul principio descritto da calajunco) che posizionerei, con la paratia in mezzo, imbullonati fra loro e sotto all'albero non prima di aver posto sulla superficie che andrà a contatto con la tuga, un abbondante strato di stucco di resina al fine di assicurarne il contatto con la tuga stessa in maniera sicura ed omogenea.
E, fatto salvo quanto detto nel finale del post da marbr, rialbererei e ... B.V. Smiley32
(27-07-2015 17:30)marbr Ha scritto: [ -> ]dal poco che si capisce, li le mani ce le han già messe, male ovviamente.

ora c'è da divertirsi a tagliare tutto il rotto e/o distaccato e riresinare, magari usando il mat solo come collegamento tra gli strati di stuoia, perchè da solo può far ben poco.

dopo aperto tutto si capirà anche se il legno è salvabile o meno (dubito) e se servono ulteriori rinforzi (metallo)

quindi o spendi il valore della barca o più a farti fare il lavoro in cantiere, o ti sporchi le mani di resina e fai incazzare la moglie che, per un certo numero (tra il 50 e il 90% in più dello stimato e promesso, quindi occhio!) di sere e we non ti avrà a disposizione.
ovviamente sarebbe utile sapere cosa si sta facendo o avere qualcuno accanto che lo sappia (fondamentale che lo sappia, non che racconti di sapere!)

ulteriori diagnosi, senza paziente in studio, lasciano il tempo che trovano

buon divertimento

per quanto riguarda qualcuno che sa metterci mano, conosco una persona che è disposta a dare una mano (o cmq a fare buona parte dei lavori) visto che è del settore e lo farebbe a tempo perso.... da solo avrei seri problemi... è un intervento strutturale...

per quanto riguarda la "moglie" se nn altro questa volta si arrabbia per un buon motivo, tanto per cambiare e nn farla sempre arrabbiare per cavolate.... 79

quindi secondo te le mani le hanno già messe li dentro?????

Franc diciamo che a grandi linee intendevo procedere come detto da te... poi man mano che si procede con i lavori si può vedere di salvare il salvabile.... sempre se c'è del salvabile.... 22

da inesperto vi faccio una domanda di massima... per un danno del genere e di questa entità, valutereste di vendere la barca e comprarne un altra???? mi spiego meglio... discorso economico a parte, secondo voi questo danno è segno di un inizio di cedimento generale? e quindi parto da questa riparazione verso una serie infinita di "rattoppi" oppure è un danno che una volta sistemato posso veleggiare per altri anni senza problemi???
ti ho già risposto all'inizio.
(28-07-2015 09:02)calajunco Ha scritto: [ -> ]ti ho già risposto all'inizio.

beh, nel tuo commento nn ho capito se l'hai sistemata ed usata poco così o se dopo che l'hai sistemata l'hai subito venduta....

xè alla fine sto facendo qualche valutazione e un po' di pareri esterni e disinteressati stuzzicano idee e possibili alternative... Thumbsupsmileyanim
Discussione interessante, ma come ha fatto gia' notare qualcuno, forum sbagliato, argomento da lavori a bordo, la sposto li'.
(28-07-2015 09:20)ADV_Admin Ha scritto: [ -> ]Discussione interessante, ma come ha fatto gia' notare qualcuno, forum sbagliato, argomento da lavori a bordo, la sposto li'.

ok grazie...
Non so a che prezzo si possa rivendere una barca inutilizzabile per un problema strutturale del genere; a meno di non buttarla in discarica, il lavoro si deve fare, e se hai qualcuno sottomano che ci capisce un po' di legno e resina, non è difficile.

E se il problema è solo quello, poi la barca è meglio che nuova Smiley2

Lascerei perdere gli acciai, sia per il costo, sia per il peso di una trave ad H o a C sagomata sotto la coperta su una barca così piccola.

Dopo aver disalberato e smontato la mastra in metallo, e fatto pulizia delle vecchie fazzolettature e poliuretani Smiley26, meglio fare un inserto in massello o in multistrato per riempire l'impronta della mastra da sotto e livellare il cielo della tuga, e poi costruire dalla parte a prua un balestrone in multistrato che lo sostenga e prenda la larghezza della barca per un'altezza di una quindicina di centimetri, facendo un incasso in corrispondenza dei bulloni delle lande, oppure, dove e se praticabile, cambiandoli con bulloni più lunghi che passino attraverso il balestrone.

Nella parte centrale si può creare una mensola verso prua con altri pezzi di balestrone più corti e rastremati, che vadano a sostenere l'inserto della mastra. Il tutto si incolla al cielo, si incolla e si avvita alla paratia e si completa fazzolettando il bordo sul cielo della tuga.

Poi all'esterno "stucco e pittura, che fan bella figura" ed il gioco è fatto....

Buon lavoro
(28-07-2015 08:55)Poolk Ha scritto: [ -> ]da inesperto vi faccio una domanda di massima... per un danno del genere e di questa entità, valutereste di vendere la barca e comprarne un altra???? mi spiego meglio... discorso economico a parte, secondo voi questo danno è segno di un inizio di cedimento generale? e quindi parto da questa riparazione verso una serie infinita di "rattoppi" oppure è un danno che una volta sistemato posso veleggiare per altri anni senza problemi???

Accipicchia! Il problema è certamente serio, la barca così è inutilizzabile, corri il rischio concreto di affondare con l'albero che te la trapassa da parte a parte!
La buona notizia è che la soluzione può anche essere più semplice di quello che sembri, ovviamente è necessario qualcuno che ci capisca molto bene di resine e legno. La soluzione di ricostruire un baglio in legno, come detto da Albert, è sicuramente la migliore. Ovviamente, vale la pena una attenta verifica anche dei madieri e della struttura di fissaggio del bulbo, quella si che se danneggiata in modo analogo renderebbe sconveniente qualsiasi intervento. Quindi: 1. controllo accurato della struttura, madieri e bulbo. 2. se ok, intervento sul baglio e appoggio albero.
In ogni caso, chiedi preventivi anche a cantieri o cerca un bravo artigiano in pensione, i costi possono essere davvero molto variabili!
(28-07-2015 11:57)albert Ha scritto: [ -> ]Non so a che prezzo si possa rivendere una barca inutilizzabile per un problema strutturale del genere; a meno di non buttarla in discarica, il lavoro si deve fare, e se hai qualcuno sottomano che ci capisce un po' di legno e resina, non è difficile.

E se il problema è solo quello, poi la barca è meglio che nuova Smiley2

Lascerei perdere gli acciai, sia per il costo, sia per il peso di una trave ad H o a C sagomata sotto la coperta su una barca così piccola.

Dopo aver disalberato e smontato la mastra in metallo, e fatto pulizia delle vecchie fazzolettature e poliuretani Smiley26, meglio fare un inserto in massello o in multistrato per riempire l'impronta della mastra da sotto e livellare il cielo della tuga, e poi costruire dalla parte a prua un balestrone in multistrato che lo sostenga e prenda la larghezza della barca per un'altezza di una quindicina di centimetri, facendo un incasso in corrispondenza dei bulloni delle lande, oppure, dove e se praticabile, cambiandoli con bulloni più lunghi che passino attraverso il balestrone.

Nella parte centrale si può creare una mensola verso prua con altri pezzi di balestrone più corti e rastremati, che vadano a sostenere l'inserto della mastra. Il tutto si incolla al cielo, si incolla e si avvita alla paratia e si completa fazzolettando il bordo sul cielo della tuga.

Poi all'esterno "stucco e pittura, che fan bella figura" ed il gioco è fatto....

Buon lavoro

beh sul venderla così, nn credo neanche ci sarei riuscito volendo.... se proprio la sistemo e vendo... ma diciamo che nn la venderei per il gusto di farlo ma solo se dovessi affrontare spese o sbattimenti che nn ne valgono la pena...
la mia domanda è dovuta al fatto che magari sono dei segnali di cedimento dell'intera struttura...

quindi tu dici di tenere la paratia come "dima" e affrancarvi il balestrone???

per le lande (che sono fissate sulla medesima paratia) sinceramente è una buona idea rinforzarle con il balestrone, nn ci avevo pensato. grazie della dritta...

visto che mi sconsigli il metallo per pesi e costi, che legno mi consiglieresti come più indicato?
(28-07-2015 12:59)Tatone Ha scritto: [ -> ]
(28-07-2015 08:55)Poolk Ha scritto: [ -> ]da inesperto vi faccio una domanda di massima... per un danno del genere e di questa entità, valutereste di vendere la barca e comprarne un altra???? mi spiego meglio... discorso economico a parte, secondo voi questo danno è segno di un inizio di cedimento generale? e quindi parto da questa riparazione verso una serie infinita di "rattoppi" oppure è un danno che una volta sistemato posso veleggiare per altri anni senza problemi???

Accipicchia! Il problema è certamente serio, la barca così è inutilizzabile, corri il rischio concreto di affondare con l'albero che te la trapassa da parte a parte!
La buona notizia è che la soluzione può anche essere più semplice di quello che sembri, ovviamente è necessario qualcuno che ci capisca molto bene di resine e legno. La soluzione di ricostruire un baglio in legno, come detto da Albert, è sicuramente la migliore. Ovviamente, vale la pena una attenta verifica anche dei madieri e della struttura di fissaggio del bulbo, quella si che se danneggiata in modo analogo renderebbe sconveniente qualsiasi intervento. Quindi: 1. controllo accurato della struttura, madieri e bulbo. 2. se ok, intervento sul baglio e appoggio albero.
In ogni caso, chiedi preventivi anche a cantieri o cerca un bravo artigiano in pensione, i costi possono essere davvero molto variabili!

si si ma la barca nn si muove dal porto se nn per tirarla fuori dall'acqua...

per quanto riguarda il bulbo, ho ispezionato poco tempo fa (dall'interno) e nn ha segni di crepe o cedimenti di alcun genere.... ed i madieri anche...
poi 2 anni si è andata a spiaggiare su una spiaggetta in sassolini.... il bulbo in quell'occasione ha toccato e sicuramente sforzato, ma poi sono stati fatti i lavori per sistemare la murata (che si era solo graffiata e segnata) e ispezionandolo anche da fuori sembrava in buono stato.... cmq ora che mi hai fatto venire il dubbio la prossima volta che vado in porto do un 'occhiata a tutto l'apparato..

mi sa che il suggerimento di Albert è la soluzione più pratica... quindi credo che prenderemo quella strada..
purtroppo sul lago di iseo nn conosco i cantieri e l'unico con cui ho avuto esperienza, preferirei evitarlo, xò giusto per curiosità lo farò fare...
Per il legno, io andrei con lo stesso delle paratie, che dovrebbe essere compensato marino di mogano.

Se non sai da chi andare, mandami un mp, che ho degli amici a sarnico che forse sanno dove indirizzarti.
(28-07-2015 13:11)Poolk Ha scritto: [ -> ]poi 2 anni si è andata a spiaggiare su una spiaggetta in sassolini.... il bulbo in quell'occasione ha toccato e sicuramente sforzato, ma poi sono stati fatti i lavori per sistemare la murata (che si era solo graffiata e segnata) e ispezionandolo anche da fuori sembrava in buono stato.... cmq ora che mi hai fatto venire il dubbio la prossima volta che vado in porto do un 'occhiata a tutto l'apparato..

Eccola lì! Quasi per certo il danno che riscontri sotto l'albero è una diretta conseguenza della toccata. In quel caso la barca viene sollecitata moltissimo e la struttura potrebbe cedere nel suo punto più debole (che nel tuo caso è manifestamente la chiusura dell'anello strutturale sotto la coperta). Probabilmente, non hai altri danni perché la struttura ha ceduto proprio lì, scaricando le altre parti.
Confermato tutto quanto già detto da Albert, il balestrone (o baglio) te lo fai tagliare a sagoma da un foglio di compensato marino, ne tagli 4 o 5 da 2cm che incolli con colla rossa o resina epoxy e avviti con bulloni passanti uno sull'altro, in modo da ottenere un baglio largo 8-10cm con gli strati del compensato perpendicolari alla coperta... E' un lavoretto veloce e relativamente poco dispendioso, se lo sai fare ovviamente!
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