Non condividono no. Non gli conviene. Pero' un tentativo puoi farlo. Al massimo ali dopo. Cosi' ti rendi anche conto se la sigillatura tiene.
Temo che siamo rimasti alla preistoria anche in questo. In Francia ci sono cantieri che non si fanno problemi a sostituire pezzi interi di controstampo strutturale per ovviare ai problemi di incagliamento e distacco. Qui da noi prima ci si fascia la testa. Poi si inizia a fazzolettare, come sulle barche degli anni 70. Alla fine viene una porcheria. IMHO, naturalmente.
Alla fine giovedì scorso ho portato il perito ed abbiamo convenuto che il possibile danno non era così grave e irriparabile... così l'oceanis 381 l'ho comprato
ed ho la mia prima barca
Sabato sono partito per il trasferimento da Monfalcone e ieri sera arrivati a Fano... al momento nessun problema particolare a parte un elenco di piccole manutenzioni a cui dovrò metter mano.
Grazie a tutti voi per i consigli e pareri e BV
Complimenti per l'acquisto
Ho preso il mio 381 meno di due anni fa e sono contentissimo.
Dato che avevo già preso il codice dei bulloni
VIBO 8.8
Solo per vedere se i tuoi sono uguali.
Buon vento[/align]
(19-08-2015 09:30)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Complimenti per l'acquisto
Ho preso il mio 381 meno di due anni fa e sono contentissimo.
Dato che avevo già preso il codice dei bulloni
VIBO 8.8
Solo per vedere se i tuoi sono uguali.
Buon vento[/align]
Quindi anche tu hai i bulloni zincati e non di acciaio inox, ma la data di costruzione di queste barche si può sapere?
8.8 sono i bulloni che trovi normalmente dal ferramenta
Quando comprai il first 456, con 20 anni esatti di vita, i bulloni della chiglia avevano perso 3 misure se non ricordo male....
Dato che volevo fare lunghe navigazioni, chiesi subito al cantiere di sostituire i bulloni.
Ricordo ancora, dopo avere disalbero, tolsero i 13 bulloni, e... niente... 4.5 T di ghisa rimasero attaccate allo scafo fino a che con dei cunei di legno gli operai lo staccarono.
L' adesivo "rosso amaranto" che utilizzavano ai tempi era una bomba, altro che il sika di adesso.
Comunque, ovviamente la vetroresina tra scafo e bulbo era perfetta.
I 13 bulloni erano perfetti, solo la testa, che per via dell' incuria dei precedenti proprietari, era davvero mal messa.
In più, devo dire che vedere i bulloni solo con la rondella direttamente sulla vtr mi lasciava un po' perplesso.
Per di più, era abbastanza chiaro, che i bulloni erano avvitati al bulbo x non piu' di 5 cm, mentre la filettatura era molto più profonda.
Nel rimontare il tutto, oltre a delle piastre ad U di 5 (o 6 ?) mm della lunghezza di 30 cm infilammo delle barre filettate accompagnate da rondella, dado e controdado (tutto inox), e ora dopo piu' di 10 anni non c'è un punto di ruggine.
Onestamente, se non devi andare a fare il giro del mondo, cambia solo i bulloni e le rondelle, però per favore, non farlo in acqua... con il bulbo ben appoggiato a terra puoi tirare i vitoni molto meglio.
Ricordati di abbondare con il sika (questo andrebbe discusso a parte).
Avendo visto con i miei occhi cosa era l' adesivo usato, probabilmente avrei cambiato solo le viti.
Fregatene di cosa dicono i cantieri, la maggioranza parla per sentito dire... si ha la tendenza ad usare un cannone per uccidere una mosca (io il cannone l'ho usato troppe volte grazie al solito bene informato da banchina... ora basta...)
Buon vento !
Non so come fate a dire che beneteau usava solo inox per i perni del bulbo ma per mia esperienza almeno ante 2000 Beneteau usava solo acciaio 8.8 comunissimo per i perni (così per il mio first 33.7 e per il precedente 32) ed i problemi di ossidazione sono all'ordine del giorno se non vengono adeguatamente isolati e tenuti all'asciutto. Io ci metto sopra il grasso una volta all'anno per salvaguardarli, a mio parere funziona molto meglio delle vernici.
L'inox è possibile lo usassero solo per barche oltre certe dimensioni, il first 40 ed il 45 recenti hanno i prigionieri con dado e controdado tutto in inox.
(16-03-2017 10:38)planet86 Ha scritto: [ -> ]Non so come fate a dire che beneteau usava solo inox per i perni del bulbo ma per mia esperienza almeno ante 2000 Beneteau usava solo acciaio 8.8 comunissimo per i perni (così per il mio first 33.7 e per il precedente 32) ed i problemi di ossidazione sono all'ordine del giorno se non vengono adeguatamente isolati e tenuti all'asciutto. Io ci metto sopra il grasso una volta all'anno per salvaguardarli, a mio parere funziona molto meglio delle vernici.
L'inox è possibile lo usassero solo per barche oltre certe dimensioni, il first 40 ed il 45 recenti hanno i prigionieri con dado e controdado tutto in inox.
Beneteau da una certa data in poi ha usato tutto inox.
Almeno nelle barche con progetto Finot, e non solo, le viti prima erano in acciaio galvanizzato 8.8 poi le hanno messe in acciaio inox.
Nelle barche di altri progettisti ci sono i perni con dado e controdado confermo che sul mio First45 è così.
Le viti di inox sul bulbo sono un errore.
Le caratteristiche delle non austenitiche sono neppure equiparabili alle viti inox.
(16-03-2017 11:15)falanghina Ha scritto: [ -> ]Le viti di inox sul bulbo sono un errore.
Le caratteristiche delle non austenitiche sono neppure equiparabili alle viti inox.
Questo è un discorso da approfondire.
Le mie VIBO 8.8 non hanno tracce di ossido/ruggine e spero che siano così anche nel corpo del bulbo.
Da quanto leggevo l'inox è molto più "delicato" rispetto all'acciaio galvanizzato e tenderebbe a riservare sorprese non facilmente diagnosticabili, soprattutto in ambiente povero di ossigeno.
È così?
A mio parere ,nonostante Fal abbia detto una sacrosanta verità ,non sono assolutissimamente d'accordo. La mia esperienza ( per quello che vale ) nel settore ha sempre visto la peggio per i prigionieri o le viti non in acciaio inox.
Io ho sempre consigliato bulloneria in acciaio inox aisi 304 ( 18/8) piuttosto che in acciaio inox aisi 316 ,perché secondo me sufficientemente inossidabile è molto più resistente meccanicamente .
Se da una parte l'acciaio al carbonio ancorché di qualità ,risulta meccanicamente superiore ,se tu lo monti non trattato ,in ambiente salino se ne va a putt. In pochissimo tempo ,se invece decidi di trattarlo con trattamenti a caldo come la zincatura ,subiscono inevitabilmente un rinvenimento che gli fa perdere gran parte della resistenza iniziale. Molto...ma molto meglio mettere prigionieri inox 304 leggermente sovradimensionati e vivi tranquillo.
C'è poi ora l'usanza di filettare i fori femmina sulle derive ,e di fissarla allo scafo con bulloni ( maschio) dall'interno dello scafo . Una vera " cag.ata pazzesca " La maggior parte delle volte non riuscirete mai più a svitarli !
Durante il mio " soggiorno " in cantiere nautico ,dimensionai e costruii le gabbie delle derive che però erano in piombo antimonio ,con prigionieri strutturali in acciaio inox la cui filettatura veniva ottenuta con rettifica . ( metodo di uso comune in meccanica ). Questi prigionieri entravano nello scafo e con l'applicazione di contropiastre appositamente sagomate ,venivano fissati con dado è controdado . Dopo venticinque anni ,potevate svitarli esattamente come il primo giorno.
Perché non lo fanno ora ? Ma solo perché costa un po' di più e bisogna essere più precisi !
Falanghina ha ragione da vendere, e luciano 53 pure.
ci sono problemi di progettazione e poi di manutenzione.
su molte barche si usano rondelle piccole perche annegata nella laminazione c'e' una piatta di acciaio, sul alcune barche c'e' addirittura una trave lungitudinale, quasi sempre zincata ovviamente... alcuni mescal, quelli che ce l' hanno inox.. vuol dire che e' stata sostituita, per quanto mi riguarda (molto poco) e' un errore.
comunque i martensitici inossidabili esistono, non ci si fanno le viti, si filettano peggio del titanio.
Eggià tutti hanno ragioni da vendere ed i cantieri sono dei pazzi a spendere un sacco di soldi per mettere viti e prigionieri inox ad altissima resistenza quando bastava allungare una mano nello scaffale dei ferramenta di periferia e metterci delle normali viti 8.8.
Ma di che cosa stiamo parlando....
Il miglior inox a2 o a4 ha un rm di 800 contro i 1200 di un 12.9
A parità di diametro meglio il non inossidabile.
Imho
(16-03-2017 14:37)timeout Ha scritto: [ -> ]Il miglior inox a2 o a4 ha un rm di 800 contro i 1200 di un 12.9
A parità di diametro meglio il non inossidabile.
Imho
Traduciiiiii...per i non metallurgici.
A parte il valore intuitivo della resistenza, chi è il 12.9???
E l'8.8 che monta/montava Beneteau, che bestia è?
(16-03-2017 14:37)timeout Ha scritto: [ -> ]Il miglior inox a2 o a4 ha un rm di 800 contro i 1200 di un 12.9
A parità di diametro meglio il non inossidabile.
Imho
Le viti 12.9 su una chiglia dove le hai viste montate?
Comunque magari mi paragoni gli 8.8 a quelli in foto? giusto per capirci sono degli A4-70
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Io spero che stiate scherzando anche se a questo mondo tutti possono dire tutto di meccanica ,anche i tabaccai .
Non cercate di convincervi che se nella vostra barca hanno messo delle viti zincate lo abbiano fatto perché più resistente ...semplicemente perché moltiplicate per X spendono molto meno .
Ripeto ,basta aumentare leggermente il diametro di un prigioniero per avere la stessa resistenza a trazione senza avere gli stessi pericoli ( molto più drammatici di corrosione ) Tanto più che i prigionieri tranciati che ho visto io su barche che hanno fatto pure il morto erano proprio di acciaio non inox e montati con errori che ne provocavano sforzo a fatica .
Se volessimo fare le fi.ghe per avere il massimo ,potremmo richiedere bulloneria legata al cromo molibdeno ,ma rimane più " intelligente usare acciaio inox surdimendionato ..un 26 al posto di un 24 ad esempio "
Resta il fatto che se volete mettere acciaio al carbonio siete liberi di farlo ,ma non pretendete poi di smontarlo tra qualche anno.
Mi ricordo quelli che mi chiedevano il " cavo Atlantico " per le sartie delle loro barche d'epoca ,un cavo in acciaio non inox ,molto resistente che doveva essere protetto con una biacca grassa per evitare la corrosione . Tutto bello , tutto dovuto per non alterare le specifiche tipiche dell'epoca ,ma immaginatevi se ora dovessimo crearci gli stessi problemi quando tondini inox legati ,spiroidale inox prestirato ci danno lo stesso tipo di sicurezza senza le rogne quotidiane della corrosione .
cerrto che se sti cantieri risparmiano anche sui bulloni fidarsi di ste barche diventa un po difficile.
ho navigato parecchio sugli x yacht, hanno piu o meno tutti ragni strutturali galvanizzati, piu o meno nello stesso modo con cui si zincano le viti.
tutti sti danni non li ho visti, ho visto i danni sulle strutture di rinforzo inox, poche scadenti come qualita e sempre dopo che hanno ceduto. il bello delle protezioni galvaniche e' che ti dicono con un occhiata se sono in buona salute o se e' il caso di metterci mano.
(16-03-2017 14:54)kermit Ha scritto: [ -> ] (16-03-2017 14:37)timeout Ha scritto: [ -> ]Il miglior inox a2 o a4 ha un rm di 800 contro i 1200 di un 12.9
A parità di diametro meglio il non inossidabile.
Imho
Le viti 12.9 su una chiglia dove le hai viste montate?
Comunque magari mi paragoni gli 8.8 a quelli in foto? giusto per capirci sono degli A4-70
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Non facevo nessun riferimento se non la differenza di qualità.
Niente altro
BV
(16-03-2017 14:46)Luciano53 Ha scritto: [ -> ] (16-03-2017 14:37)timeout Ha scritto: [ -> ]Il miglior inox a2 o a4 ha un rm di 800 contro i 1200 di un 12.9
A parità di diametro meglio il non inossidabile.
Imho
Traduciiiiii...per i non metallurgici.
A parte il valore intuitivo della resistenza, chi è il 12.9???
E l'8.8 che monta/montava Beneteau, che bestia è?
Tabellina con anche le marcature/gradi bulloneria US...
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